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Occupiamoci di salute del rene parlando di nefrite, una condizione che può colpire anche i bambini provocando conseguenze molto gravi.
Lo stato di salute dipende da diversi fattori e dal funzionamento di numerosi organi, tra cui i reni. Nonostante non siano quelli comunemente considerati tra i più importanti, svolgono attività essenziali per il benessere generale dell’organismo. Come spiegato dalla Fondazione Italiana del Rene (FIR), infatti, i reni si occupano innanzitutto di filtrare tossine, prodotti di scarto e liquidi in eccesso dal sangue.
Oltre a controllare la pressione arteriosa, stimolare la produzione di globuli rossi, regolale il bilancio di alcune sostanze vitali e mantenere le ossa in salute, i reni hanno la particolarità che quando sono interessati da una malattia questa diventa solitamente permanente. Con la conseguenza che le funzioni svolte dai reni vengono compromesse.
Tra le malattie più comuni a carico dei reni troviamo l’insufficienza renale, le lesioni renali e le glomerulonefriti, più comunemente note con il termine di nefrite. Trattandosi di una condizione che può interessare non solo gli adulti, ma anche i più piccoli, e che la tempestività della diagnosi è sempre fondamentale per evitare complicanze, approfondiamo la nefrite nei bambini.
Il National Cancer Institute definisce la nefrite come la condizione in cui i tessuti del rene si infiammano e hanno problemi a filtrare i rifiuti dal sangue. Chiamata anche glomerulonefrite è una condizione che se non viene trattata o controllata può portare a danni renali e insufficienza renale. Il Medical News Today indica le diverse tipologie di nefrite:
Nello specifico, come evidenziato dallo Stanford Medicine Children’s Health, la glomerulonefrite è l’infiammazione dei glomeruli, le spirali di minuscoli vasi sanguigni presenti nei reni. La glomerulonefrite può essere acuta (quando si sviluppa in tempi brevi) e cronica (ha un esordio e una progressione più lenta). La nefrite nei bambini può manifestarsi con:
La particolarità di molti di questi sintomi è quella di essere aspecifici, per cui diventa più difficile pensare immediatamente a una nefrite nei bambini.
Anche considerando che esistono diverse tipologie di glomerulonefrite ci sono diverse cause e condizioni che possono provocare l’infiammazione dei reni. Tra le principali ci sono le malattie autoimmuni sistemiche (come il lupus), l’epatite B, l’infezione da streptococco e la poliarterite nodosa. A essere più a rischio sono i bambini che hanno queste condizioni in quanto non tutti i bambini con queste condizioni svilupperanno poi la nefrite, ma sono più esposti a questa malattia.
La forma di glomerulonefrite più comune nei bambini è quella acuta post-infettiva. L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è più frequente dopo i tre anni e solitamente dopo 10-15 giorni da un’infezione.
Come una tonsillite o una laringite. Sebbene sia una forma che ha una prognosi benigna e che generalmente guarisce spontaneamente senza andare incontro a recidive, può causare lesioni renali importanti responsabili di un’insufficienza renale cronica o una sindrome nefrosica.
Per la conferma della diagnosi di nefrite nei bambini si ricorre a diversi test ed esami, tra cui il tampone faringeo, gli esami del sangue e delle urine, l’elettrocardiogramma, la radiografia del torace, l’ecografia renale e la biopsia renale.
La terapia dipende, ovviamente, dalla causa e dalla gravità della nefrite e il trattamento può prevedere modifiche alla dieta (con la limitazione dell’assunzione di proteine, potassio, sodio e fosforo) o l’assunzione di farmaci (per ridurre la pressione sanguigna, aumentare la minzione o ridurre la quantità di fosforo nel sangue). Nelle forme più gravi si ricorre alla dialisi, la procedura che filtra i rifiuti presenti nel sangue.
La prevenzione della nefrite nei bambini passa dal ridurre il rischio di contrarre le malattie potenzialmente responsabili della glomerulonefrite. Le principali strategie riguardano l’igiene (lavarsi le mani per ridurre il rischio di infezione da streptococco), la vaccinazione (soprattutto contro l’epatite B) e un’alimentazione sana adeguata all’età del bambino (senza aggiunta di sale ed evitando snack salati).
Nell’1% dei casi, sottolinea il Manuale MSD, la glomerulonefrite acuta evolve rapidamente distruggendo la maggior parte dei glomeruli causando l’insufficienza renale. Si tratta di una condizione che, senza la dialisi e il trapianto di rene, risulterebbe fatale per l’incapacità dei reni di filtrare le tossine, i prodotti di scarto e i liquidi in eccesso dal sangue. In generale qualsiasi forma di nefrite non trattata può evolvere in condizioni più gravi e in grado di compromettere la qualità della vita del bambino oltre a cronicizzarsi e diventare un problema permanente con il quale il bambino dovrà convivere per tutta la vita.
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