
Coronavirus: perché i bambini sono meno colpiti?
Sono pochi i casi di contagio del nuovo coronavirus tra i bambini, e nessuno presenta ...
Come spiegare ai bambini il coronavirus e i suoi effetti, come le scuole chiuse, le attività sospese e il clima di preoccupazione che si respira? I consigli della dottoressa Sara Lanzini, psicologa.
È fondamentale partire dal fatto che, anche in questo caso ai bambini è importante dire sempre la verità: non dimentichiamo infatti che, benché sia necessario fornire le giuste spiegazioni ai piccoli senza enfatizzare ulteriormente, ma anzi ridimensionando, questo clima di ansia e paura i bambini percepiscono la preoccupazione degli adulti e spesso fanno molte domande alle quali non sempre ci sentiamo in grado di rispondere.
Il primo passo è quello di accogliere sempre i quesiti e le preoccupazioni dei nostri figli fornendo loro uno spazio nel quale possano sentirsi compresi e accolti. È proprio l’accoglienza, la gestione della loro eventuale paura che deve guidare le risposte dei genitori.
Per far loro comprendere quello che accadendo, perché sono a casa da scuola, perché spesso vedono persone con la mascherina è giusto innanzitutto spiegargli con le giuste parole che cos’è il Coronavirus, perché fa tanta paura e ancora di più perché invece non hanno motivo di spaventarsi.
L’ideale sarebbe partire dicendo che si tratta di un virus, una sorta di minuscolo mostriciattolo che non può essere visto ad occhio nudo come ad esempio accade per il virus dell’influenza: la differenza sta nel fatto che questo minuscolo mostriciattolo è nuovo e nessuno, neanche gli scienziati, lo conoscevano prima di iniziare a studiarlo.
Ecco quindi che è qui che si affronta la questione della paura: quello che non conosciamo ci fa paura ed è per questo che anche gli adulti ora possono essere un po’ spaventati.
Altrettanto importante è però specificare ai bambini che gli adulti si sono attivati nel miglior modo possibile per imparare a conoscere questo nuovo virus così come ormai si conoscono quelli che provocano altre malattie. È proprio il fatto di non conoscerlo che ha portato un po’ tutti negli ultimi giorni a cambiare le proprie abitudini, come ad esempio chiudere le scuole e limitare determinate attività.
Se la chiusura delle scuole può essere accolta anche positivamente dai bambini, il fatto che magari non possano frequentare sport di gruppo o che siano limitati nello svolgimento delle azioni di tutti i giorni deve essere giustificato correttamente, ad esempio spiegando che per questo nuovo virus non è ancora disponibile un vaccino e questo rende importante per tutti far si che non se ne vada in giro indisturbato e non si diffonda tra le persone.
L’altra domanda che i bambini potrebbero porci a riguardo è che cosa potrebbe accadere loro se dovessero prendere il Coronavirus.
È innanzitutto importante spiegare ai piccoli che la malattia è molto simile ad un’influenza quindi fa tossire, magari venire il raffreddore e un po’ di febbre ma molte persone non hanno neppure questi sintomi e solo in condizioni molto molto particolari, che però non riguardano i bambini, può essere pericolosa.
Sono pochi i casi di contagio del nuovo coronavirus tra i bambini, e nessuno presenta ...
L’altra cosa importante da spiegare loro è che le persone che lavorano nei laboratori, gli scienziati, i medici e chi ci governa sta lavorando affinché questo virus si conosca sempre meglio e sempre di più e ci aiutano in ogni momento intervenendo e comunicandoci le cose nuove che si imparano a riguardo.
Quello che però anche i bambini devono fare, ed è per loro facile comprendere e anzi, può essere anche molto divertente se presentato dai genitori come un gioco che può essere costruito insieme (ad esempio scrivendo insieme, con colori e disegni, e appendendole per casa), sono le regole che in questo momento devono essere seguite e in particolare:
La cosa importante per i nostri bambini e che come adulti si possa sempre loro trasmettere la fiducia di cui hanno bisogno, spiegare che non c’è motivo di spaventarsi e mostrarsi tranquilli proprio perché loro per primi percepiscono la nostra eventuale ansia e paura ed è più difficile comprenderne il motivo se noi stessi non sappiamo contenerle e gestirla.
Altrettanto importante è evidenziare il grande lavoro che si sta facendo per fronteggiare questo momento spiegando che tutto si risolverà e le cose torneranno presto come prima, scuola compresa!
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