
Crescere i figli liberi da stereotipi e pregiudizi non è semplice ma è possibile: per farlo, ecco 4 cose da non dire mai a un bambino.
Praticare l'ascolto attivo con i bambini è fondamentale. Ma perché è così importante? Vediamo cos'è, quali benefici genera e le migliori strategie per realizzarlo.
Sembrerebbe scontato, ma non sempre lo è. Quante volte, infatti, capita di non prestare davvero attenzione non solo alle parole dei figli, ma a tutti i modi che hanno per comunicare le loro emozioni e stati d’animo? Vediamo allora più da vicino cos’è l’ascolto attivo con i bambini, i benefici che genera e le strategie migliori per praticarlo ogni giorno.
Spesso i genitori si lamentano del fatto che i figli non li ascoltano. Prima di attribuire ai bambini questo tipo di responsabilità, bisogna chiarire che saper ascoltare in modo attivo è un’abilità che si educa nel corso del tempo, soprattutto grazie all’esempio.
La strategia educativa dell’ascolto attivo è stata sviluppata soprattutto dallo psicologo Thomas Gordon, a partire dagli anni Settanta del secolo scorso. Tale metodologia prevede che l’adulto si metta in posizione di autentico ascolto davanti al bambino; che dia importanza e attenzione a ciò che il bambino vuole dire o esprimere.
Crescere i figli liberi da stereotipi e pregiudizi non è semplice ma è possibile: per farlo, ecco 4 cose da non dire mai a un bambino.
È importante anche che il genitore sia consapevole dei pregiudizi che può avere; a partire da questa consapevolezza, si impegnerà a metterli da parte per entrare davvero in relazione col bambino. Non bisogna essere giudicanti o ridurre a cose di poco conto quelle che a noi possono sembrare piccole preoccupazioni ma che per il bambino e il suo mondo interiore sono importanti.
Da genitori è importante chiedersi quali sono le motivazioni alla base del comportamento dei figli. Quando il bambino ci comunica qualcosa (non semplicemente e non solo “a parole”), è importante mettersi nei suoi panni, guardare le cose dal suo punto di vista, che spesso è diverso dal nostro.
Il bambino sente e sa se il genitore lo sta ascoltando o meno, così come sente se empatizza con lui, se lo comprende. Per questo è importante praticare l’ascolto attivo.
Infatti, se il bambino ci racconta un episodio felice, il genitore sarà partecipe della sua felicità. Se gli racconta che è triste, il genitore gli mostrerà vicinanza e gli darà consolazione; per poi trovare insieme delle soluzioni. Oppure, se ha fatto qualcosa di sbagliato, è utile spiegargli con calma perché lo è.
In questo modo il bambino imparerà ad avere un rapporto sano anche con la rabbia; acquisirà la maturità per riconoscere gli errori senza scoraggiarsi; saprà essere più tollerante e altruista verso gli altri.
Inoltre, tra i benefici dell’ascolto attivo c’è sicuramente la costruzione di un alfabeto emotivo condiviso. Se il bambino si abitua a parlare dei suoi stati d’animo, di ciò che prova, di ciò che lo ha reso felice o triste, imparerà a conoscere e dare un nome alle proprie emozioni. E di conseguenza a gestirle e a riconoscere quelle degli altri.
Ecco alcune semplici strategie da adottare per incrementare l’ascolto attivo coi bambini:
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