Il travaglio ed il parto saranno più semplici e meno traumatici se ne rispettiamo la natura di eventi sessuali e intimi. Sono nemici del parto naturale la luce forte, il rumore, l’essere esposti a sguardi di estranei, la mancanza di protezione, la solitudine.

È nemica del parto naturale la misurazione della performance, non meno di quanto potrebbe essere nemica di un rapporto sessuale. L’ansia della misurazione della dilatazione cervicale, il conteggio dei secondi e delle ore, il monitoraggio, l’aspettativa da soddisfare, certo non giovano al parto naturale.

Se il parto avviene in condizioni di basso rischio, è consigliabile stare a casa il più possibile, ritardando il ricovero almeno fino all’insorgenza del parto attivo, ovvero delle contrazioni regolari ogni cinque minuti, della durata di almeno un minuto. Non temiate di partorire in casa o in macchina se attendete fino a questo punto: è davvero un’eventualità  remota se siete al primo figlio.

A casa, potreste più facilmente approfittare del silenzio e dell’intimità del vostro bagno, della vostra musica preferita, dei cuscini del vostro divano e di tutta la vostra libertà. In un ambiente in cui la mamma si sente tranquilla, si crea un giusto equilibrio ormonale, con un più facile inizio e andamento del travaglio e con innalzamento della soglia di percezione del dolore.

Certamente questo è da preferire solo se la madre si sente al sicuro a casa, se è ovviamente in preda alle paure meglio che si sposti dove è più tranquilla. Tuttavia, le mamme sarebbero più tranquille a casa se sapessero che in realtà non è più pericoloso permanere tra le mura domestiche durante l’insorgenza del travaglio, al contrario crea normalmente migliori condizioni perché questo abbia luogo. La persona che vi assiste deve condividere con voi questa tranquillità.

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