Il primo mese di gravidanza

Quanto accade dalla prima alla quarta settimana di gestazione, il primo mese di gravidanza, è solitamente scoperto a posteriori, verso la fine di questa prima fase della gravidanza.

L’inizio della gravidanza si calcola, infatti, a partire dalla data dell’ultima mestruazione basandosi sulla cosiddetta regola di Naegele. Si tratta di un principio, come riportato in questo studio, per cui la durata della gestazione viene fissata in 40 settimane (o 280 giorni) per cui al primo giorno dell’ultimo ciclo mestruale vanno aggiunti nove mesi e sette giorni.

Con la stima (di questo si tratta non potendo avere certezza di quando è avvenuta l’ovulazione e l’eventuale concepimento) della data di inizio della gravidanza viene stabilita l’epoca gestazionale utile sia per individuare la data presunta del parto sia per avere un quadro di riferimento utile per controllare lo sviluppo del feto, evidenziare probabili anomalie ed eseguire i relativi controlli.

Per approfondire nel dettaglio cosa accade nel primo mese di gravidanza:

Il primo mese di gravidanza: la futura mamma

primi sintomi di gravidanza
fonte: iStock

Il primo giorno del ciclo mestruale coincide con le mestruazioni, il sanguinamento vero e proprio, che determina, oltre allo sfaldamento del rivestimento interno dell’utero, anche la stimolazione dello sviluppo di numerosi follicoli all’interno delle ovaie. Ciascun follicolo contiene un ovulo che verrà rilasciato, l’ovulazione, nella seconda fase del ciclo mestruale e che, in caso di rapporto sessuale non protetto, può essere fecondato portando alla formazione dell’embrione.

Verso la terza settimana di gravidanza la donna può sperimentare delle lieve perdite ematiche che possono essere scambiate con quelle premestruali, mentre in realtà si tratta delle perdite da impianto. L’embrione, infatti, si è impiantato nell’endometrio per essere aiutato a svilupparsi fino alla formazione della placenta (che avverrà solamente verso la diciottesima-ventesima settimana).

A volte l’impianto può essere associato a dolori simili a quelli delle mestruazioni, ma il più delle volte il tutto avviene in maniera “silenziosa”, senza che si percepiscano cambiamenti.

Solo verso la fine del primo mese di gravidanza, quando dovrebbero tornare le mestruazioni, ci si inizia ad accorgere di qualche cambiamento che può giustificare il ricorso al test di gravidanza. Innanzitutto con quello domestico su un campione di urine e poi mediante prelievo di sangue per la misurazione del livello dell’ormone beta hCG. In questo periodo, per effetto dei grandi cambiamenti ormonali, si può andare incontro a stanchezza, indolenzimento del seno, nausea, vomito, sbalzi d’umore; i primi sintomi tipici che indicano l’inizio della gravidanza.

Il primo mese di gravidanza: il feto

L’inizio della gravidanza è legato, ovviamente, al concepimento; l’evento che determina la formazione dell’embrione. All’inizio del primo mese di gravidanza, infatti, è più corretto parlare di embrione che va incontro innanzitutto, come riportato dal Cleveland Clinic, a una fase germinale nella quale lo zigote (formatosi dall’incontro tra lo spermatozoo e l’ovulo) viaggia verso l’utero. Durante questo spostamento (il concepimento avviene nelle tube di Falloppio) lo zigote si divide molte volte creando due strutture separate: una porterà allo sviluppo dell’embrione vero e proprio, l’altra della placenta e il sacco amniotico.

L’ultima fase della divisione cellulare cui va incontro l’embrione porta alla formazione della blastocisti, lo stadio embrionale pronto per l’impianto nel rivestimento uterino che dà inizio alla gravidanza. Parallelamente la blastocisti sviluppa i villi coriali, dei filamenti che si impiantano sull’endometrio assorbendo il sangue dal quale trarre nutrimento per lo sviluppo dell’embrione.

L’annidamento avviene mediamente sette giorni dopo la fecondazione ma non è raro che, per diverse cause, un embrione non riesca a impiantarsi correttamente e viene abortito. È una forma di aborto spontaneo che si verifica senza che ci si renda conto di quanto avvenuto essendo lo sviluppo embrionale ancora nelle primissime fasi.

Termina quindi la fase germinale e si passa a quella embrionale con la blastocisti che inizia ad assumere caratteristiche umane distinte. Dalla terza settimana di gravidanza cominciano a svilupparsi il tubo neurale, la testa, gli occhi, la bocca e gli arti. Alla fine del primo mese di gravidanza molte caratteristiche genetiche del futuro bambino, che ora è lungo circa 2 millimetri, sono già definite.

Il primo mese di gravidanza: gli esami da fare

È ancora presto per la visita ginecologica (che andrà eseguita entro il primo trimestre) e nel primo mese d gravidanza è doveroso prevedere l’assunzione di acido folico per ridurre il rischio di gravi malformazioni al feto.

Le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità sono di prevederne un’assunzione quotidiana di 0,4 mg a partire da un mese prima del concepimento per poi continuare per tutto il primo trimestre.

Il problema maggiore del primo mese di gravidanza è che si scopre di essere incinta solo dopo che questo periodo sia trascorso.

Chi sta cercando una gravidanza dovrebbe quindi smettere di fumare, non bere alcol e, come evidenziato dal Ministero della Salute, rafforzare tutti i fattori protettivi legati allo stile di vita, all’alimentazione, alla promozione dell’attività fisica, all’evitare le esposizioni nocive e all’immunizzazione contro alcune malattie infettive che possono rivelarsi pericolose durante la gravidanza.

Il primo mese di gravidanza: le cose da sapere

La particolarità del primo mese di gravidanza è che viene scoperto “a ritroso”: solo dopo aver confermato di essere incinta si comprende che nelle settimane appena trascorse la gravidanza era già iniziata.

Anche per questo motivo è importante prepararsi il più possibile all’inizio di una gravidanza in modo da predisporre le condizioni migliori, fisiche e psicologiche, per l’avvio di questo percorso che porterà alla nascita del bambino.

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