Le infezioni alle vie urinarie in gravidanza (batteriuria, cistite e pielonefrite) sono abbastanza frequenti: i sintomi comuni sono prurito alle pa...
Cisti dermoide: cos’è?
Una cisti dermoide – anche detta teratoma cistico maturo – è un tumore generalmente benigno di forma tondeggiante e delle dimensioni variabili da pochi mm a diversi centimetri che può svilupparsi ovunque nel corpo, sia appena sotto la superficie della pelle che in profondità: solitamente si verifica sul viso, all’interno del cranio, nella parte bassa della schiena e nelle ovaie.
Questo tipo di cisti, oltre a un materiale grasso di colore giallo, può contenere:
- fluidi;
- capelli;
- nervi;
- pelle;
- ghiandole sudoripare;
- unghie;
- denti.
Le cause della cisti dermoide all’ovaio
Le cisti dermoidi sono congenite: sono quindi presenti già alla nascita. Queste cisti si sviluppano quando gli strati della pelle non crescono come dovrebbero, durante le prime fasi dello sviluppo fetale nell’utero.
In alcuni casi, infatti, una cellula germinale totipotente (un ovocita primario) viene trattenuta all’interno del sacco. Le cellule della pelle, i tessuti e le ghiandole che si trovano tipicamente nella pelle, essendo totipotenti, possono dare origine a tutti gli ordini di cellule necessari per formare tessuti maturi e strutture come capelli, ossa e materiale sebaceo (oleoso), tessuto neurale e denti.
Queste ghiandole continuano a produrre liquido, spesso causando la crescita della cisti e, in alcuni casi, la sua rottura.
Cisti dermoide all’ovaio: i sintomi
Molte persone con cisti dermoidi non hanno alcun sintomo. Alcune persone, invece, iniziano a manifestare sintomi man mano che le loro cisti crescono.
Uno dei sintomi più frequenti della cisti dermoide all’ovaio è il dolore nella zona pelvica, in particolare durante il periodo delle mestruazioni, ma a seconda delle dimensioni della cisti potrebbero verificarsi anche:
- dolore addominale;
- dolore e irregolarità del ciclo mestruale,
- disturbi urinari, tra cui pollachiuria (aumentata frequenza) disuria (difficoltà ad urinare), stranguria (difficoltà o intermittenza nella minzione) e ematuria (sangue nelle urine),
- dispareunia (dolore durante l’atto sessuale).
Cisti dermoide: quando operare?
Attraverso esami di routine – come la visita ginecologica e l’ecografia transvaginale – e approfondimenti specifici – ad esempio markers tumorali, risonanza magnetica o TC – il ginecologo potrà appurare la presenza di una cisti dermoide e determinarne con precisione le dimensioni e l’eventuale pericolosità.
Le cisti dermoidi, infatti, possono causare la torsione dell’ovaio e mettere in pericolo l’afflusso di sangue. Più grande è la cisti, inoltre, maggiore è il rischio di rottura e di conseguente fuoriuscita del contenuto untuoso, che può creare problemi di aderenze e dolore.
Infine, sebbene la grande maggioranza (circa il 98%) di questi tumori sia benigna, la restante frazione (circa il 2%) potrebbe essere cancerosa e richiedere quindi oltre all’operazione un apposito trattamento oncologico.
A seconda del livello di rischio, lo specialista potrebbe propendere per l’asportazione della cisti attraverso un intervento chirurgico poco invasivo come la laparoscopia. Se le dimensioni lo consentono, è possibile rimuovere la cisti mantenendo la struttura funzionante dell’ovaio; in alcuni casi, invece, la rimozione dell’ovaio è necessaria. Nei casi di torsione ovarica, è indispensabile procedere con un intervento chirurgico d’urgenza.
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Nei casi in cui si procede con l’intervento, un successivo esame istologico valuta l’effettiva benignità del teratoma, finalizzando la diagnosi.
Cisti dermoide all’ovaio e gravidanza
Le cisti dermoidi non pregiudicano la fertilità e non sono di per sé un ostacolo alla gravidanza. Anche nei casi in cui fosse necessario ricorrere a un intervento, non è detto che questo possa compromettere il concepimento, anche se parte dell’ovaio risultasse danneggiato dall’asportazione: molte donne con un solo ovaio o con parte di esso sono riuscite a portare a termine gravidanze con successo.
Se le cisti non possono impedire l’inizio della gravidanza, in molti casi è però indicato rimuoverle prima del concepimento, per evitare il rischio che la cisti possa crescere in corso di gravidanza o per evitarne la rottura o un’eventuale torsione durante la gestazione.
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