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Un team di studiosi dell'UCLA ha scoperto che la mancanza di sonno nel primo anno dopo il parto accelera il processo di invecchiamento dei genitori di ben 7 anni.
Chi ha un bambino piccolo sa di cosa si sta parlando: la privazione del sonno post parto è una delle conseguenze “negative” dell’essere neogenitori. Non dormire bene durante la notte, i continui risvegli per allattare il neonato o per le prime coliche del piccolo, portano mamma e papà a uno stress molto elevato con conseguenze pesanti sul benessere psicofisico.
Uno studio ha analizzato proprio questi effetti, arrivando ad asserire che la privazione del sonno nel primo anno dopo il parto, invecchia i genitori dai 3 ai 7 anni in più.
La ricerca, sviluppata da un team di studiosi dell’UCLA, ha scoperto che, a distanza di un anno dal parto, le donne che dormivano meno di 7 ore a notte mostravano un’età biologica da 3 a 7 anni in più rispetto alla loro età cronologica.
Il processo di invecchiamento, in questo caso, viene accelerato con il rischio di incappare in precoce malattie legate proprio alla privazione del sonno e, dunque, all’invecchiamento.
Lo studio si è basato su un campione di 33 donne in dolce attesa di età compresa tra 23 e 45 anni. Dal campione, i ricercatori hanno esaminato il DNA dei campioni di sangue prelevati dalle mamme esaminandone i modelli epigenetici. Ovvero, hanno analizzato i codici che il DNA usa per produrre le proteine.
Tali codici hanno consentito agli studiosi di valutare l’età biologica di una persona, rispetto alla loro età cronologica. Inoltre, il team di scienziati ha anche raccolto dati sulla quantità di sonno che le donne avevano ogni notte. Le partecipanti sono state monitorate durante il corso della gravidanza e per tutto il primo anno di vita dei loro bambini.
Dai risultati emersi dallo studio si è scoperto che le donne che avevano costantemente meno di sette ore di sonno a notte nei i sei mesi successivi alla nascita del loro bambino avevano un’età biologica più avanzata.
I risultati dello studio hanno anche suggerito che la privazione del sonno ha avuto un impatto sui telomeri delle mamme. La Dott.ssa Gwenneth Simmonds, ha spiegato in merito alla privazione del sonno e dei telomeri:
I telomeri sono sezioni (protettive) di DNA situate alla fine di ciascuno dei nostri cromosomi. Invecchiando, ne perdiamo un po’. La mancanza di sonno accelera questo processo, con conseguente mancanza di normali capacità di funzionamento.
La Prof.ssa Judith Carroll, autrice senior dello studio e prof.ssa associata di psichiatria e scienze biocomportamentali presso il Jane and Terry Semel Institute for Neuroscience dell’UCLA, ha spiegato come la privazione del sonno ha effetti devastanti e negativi non solo nel breve periodo ma anche a distanza di tempo:
Questo è il primo studio che collega la mancanza di sonno nelle neomamme con un marker dell’invecchiamento biologico. Esso indica un meccanismo attraverso il quale la perdita di sonno potrebbe contribuire all’invecchiamento accelerato e al rischio precoce di malattie dell’invecchiamento.
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Un punto focale che lo studio effettuato mette in evidenza è quanto possa essere dannosa la mancanza di sonno per le neomamme ma anche per i neopapà sia a livello fisico sia a livello mentale ed emotivo.
Un altro autore della ricerca, il Dott. Michele Okun, prof. associato di ricerca presso l’Università del Colorado, ha dichiarato in merito agli effetti della privazione di sonno:
La perdita/deprivazione del sonno è un fattore di stress fisiologico e psicologico. Gli effetti si estendono alla risposta allo stress che a sua volta può influire sia sulla salute fisica che mentale.
Gli ormoni dello stress in eccesso (cortisolo e adrenalina) possono desensibilizzare alcuni recettori cellulari. Possono disregolare il modo in cui rispondiamo allo stress e possono influenzare negativamente il sonno.
In questi casi, i genitori molto stanchi possono essere a rischio di gesti inconsulti, ferire se stessi o terze persone nonché essere maggiormente inclini alla poca capacità di giudizio.
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