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Una coppia racconta il tentativo fallito di diventare genitori biologici e la decisione di adottare un bambino: "Quando l'infermiera ha annunciato la sua nascita sono scoppiata a piangere, l'ho amato dal primo istante", ha detto la neomamma
Hanno saputo che sarebbero diventati genitori solo quattro giorni prima dell’arrivo del loro bambino: giusto il tempo di capire che sarebbe successo davvero, hanno raccontato, e di preparare l’occorrente per andare in ospedale ad accogliere il nuovo nato.
È la storia di una coppia di genitori adottivi del Tennessee, negli Stati Uniti, apparsa sul sito “Love what matters” e accompagnata dalle fotografie scattate da April Freeman per Limitless Portrait.
Il nostro viaggio è stato lungo e doloroso. Anni di infertilità ci avevano lasciati con poca speranza e ancora meno finanze per continuare nel tentativo di diventare genitori biologici. Dopo aver perso una gravidanza per un ciclo di cure fallito abbiamo deciso di prenderci una pausa, ma sapevamo che saremmo diventati genitori. Così, mesi dopo, abbiamo deciso che l’adozione era il modo in cui Dio avrebbe fatto crescere la nostra famiglia.
La coppia ha raccontato i numerosi tentativi, falliti anche con la procreazione medicalmente assistita, di mettere al mondo un figlio: da qui la decisione di cambiare strada, e accogliere un bambino come genitori naturali.
Una volta presa la decisione abbiamo iniziato a fare colloqui nelle diverse agenzie per trovare quella giusta per noi. Dopo quattro mesi e molto studio, oltre a un’interminabile serie di incartamenti, siamo entrati nella lista d’attesa dell’agenzia che avevamo scelto. Abbiamo quindi iniziato a preparare noi stessi e la nostra casa. E dopo quattro mesi, un venerdì, abbiamo saputo che il nostro bambino sarebbe arrivato il lunedì seguente.
Non è mancato il tempo per prepararsi al cambiamento prima dell’arrivo del bimbo, eppure, spiegano i neogenitori, tutto è successo molto velocemente:
Il piccolo è nato solo quattro giorni dopo. È stato tutto così veloce! La mamma del bimbo aveva deciso di fare un parto cesareo e ci ha dato il permesso per assistere alla sua nascita. È stato surreale. Un minuto eravamo nella sala d’aspetto pregando che tutto andasse bene e il minuto dopo eravamo in sala parto aspettando di vederlo per la prima volta. Sembrava durare un’eternità, ma si è trattato solo di pochi minuti.
La coppia ha potuto essere presente già dai primi istanti di vita del bambino, condividendo la gioia per un momento atteso a lungo:
L’infermiera ha annunciato l’ora della nascita e sono scoppiata a piangere. L’ho amato immediatamente, suona come un cliché ma è stato proprio così. Da quel momento ogni cosa è confusa: temperatura buona. Colorito sano. Ossigenazione buona. Molti capelli biondi. Dieci dita della mano, dieci dita dei piedi. Lunghezza 49 centimetri, peso 2,7 chilogrammi.
Il racconto è quello di ogni mamma che vede per la prima volta il proprio figlio, ma la prospettiva è del tutto particolare. Così, dopo anni di attesa e di tentativi vani, la coppia ha realizzato il sogno di una vita:
Ho capito immediatamente il motivo di tutti quegli anni di dolore, angoscia e perdita: senza non avremmo avuto questo momento. Non avremmo mai avuto quel bambino. Non avremmo mai avuto nostro figlio.
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