
Perché durante la gravidanza si studia il fattore Rh, cosa significa se è positivo o negativo e quali sono le possibili conseguenze.
Le malattie emolitiche del feto e del neonato si verificano quando non c’è compatibilità tra il sangue del figlio e gli anticorpi della madre. Ecco perché.
In particolare, sulle cellule del sangue del figlio possono essere espresse delle proteine – gli antigeni – riconosciute come estranee dagli anticorpi materni, in quanto non presenti nella madre, e per questo vengono attaccati e distrutti i globuli rossi fetali o del neonato.
In base alla gravità delle manifestazioni cliniche è possibile distinguere tre principali forme di malattie emolitiche fetali e neonatali:
Durante la gravidanza, gli anticorpi della madre vengono trasportati attraverso la placenta ed entrano nella circolazione del feto. Ciò è necessario perché, al momento della nascita, i neonati hanno un sistema immunitario primitivo e ancora debole e la presenza degli anticorpi materni garantisce che, nel frattempo che svilupperanno un sistema immunitario più forte, abbiano una maggiore protezione.
Le malattie emolitiche del feto e del neonato sono causate da un’incompatibilità tra gli anticorpi materni e gli antigeni sui globuli rossi del figlio. Le cause principali sono:
Perché durante la gravidanza si studia il fattore Rh, cosa significa se è positivo o negativo e quali sono le possibili conseguenze.
Dopo il parto, i neonati con malattia emolitica possono presentare sintomi quali:
In caso di diagnosi di malattie emolitiche, il trattamento può avvenire:
Dopo il parto, il bambino può avere l’ittero, che è conseguenza del rilascio della bilirubina dopo la lisi dei globuli rossi e causa la colorazione gialla della pelle e della sclera degli occhi del bimbo. Livelli tropo alti di bilirubina nel sangue possono, talvolta, causare danni cerebrali. Per ridurre la concentrazione di bilirubina il neonato può essere trattato con la fototerapia, ovvero viene esposto a delle luci particolari.
Sono previsti dei trattamenti anche per la madre: prima del parto, possono assumere corticosteroidi per favorire il completo sviluppo del feto e prepararlo a un eventuale parto prematuro.
Inoltre, per prevenire lo sviluppo di malattie emolitiche, possono essere somministrate alle madri con Rh negativo iniezioni di immunoglobuline Rh0(D) dopo circa 28 settimane di gestazione e di nuovo entro le 72 ore successive al parto. Queste immunoglobuline sono anticorpi che rivestono eventuali globuli rossi fetali Rh positivi (quindi con antigene diverso dalla madre) entrati nella circolazione materna, in maniera tale che non vengano riconosciuti come estranei dal sistema immunitario della madre e non scatenino la formazione di anticorpi anti-Rh.
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