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L’incredibile avventura che comincia alla nascita di un bambino tocca un picco d’emozione quando il piccolo fa i suoi primi passi. Nessun genitore sa quando accadrà: può avere delle sensazioni, può osservare il modo in cui si alza in piedi sostenendosi a tutto ciò che incontra sul suo cammino, può ammirare la sua forza d’animo quando cade e si rialza, ancora e ancora. Però nessun genitore può prevedere con assoluta certezza il momento esatto in cui suo figlio si “tirerà su” in piedi e deciderà di fare i suoi primi passi da solo. 

E alla fine il momento in cui il piccolo decide che è stanco di gattonare, di aggrapparsi a gambe, sedie, muri e, improvvisamente, si alza e comincia a camminare da solo ha un po’ il gusto dello stupore.
Quello è un attimo che ferma il mondo intorno. E sì, niente sarà più come prima (in tutti i sensi: anche quelli più tragicomici).

Meglio a piedi nudi o con le scarpine?

I piedi dei bambini sono la rappresentazione vivente del loro stato d’animo: i neonati li muovono per dimostrare felicità, agitazione, disagio. All’inizio sono morbidi, cartilagine pura: poi, tra i 10 e i 24 mesi, si conquistano un posto di primo piano nel processo di evoluzione e nei traguardi che li accompagneranno durante i primi anni. In questi primi momenti i piedini devono essere lasciati liberi di crescere e muoversi, senza costrizioni. 

Ma quando il piccolo dimostra di essere pronto per alzarsi e godersi le cose del mondo diventandone protagonista assoluto (in posizione eretta!) diventano un bene prezioso da sostenere con le scarpine giuste. Una scelta, quelle delle scarpe del bambino, che deve puntare su parole chiave fondamentali in ogni momento della sua vita da piccolo esploratore: leggerezza, flessibilità, morbidezza. In una parola: libertà di movimento, come se l’obiettivo fosse camminare su una nuvola, morbida ma compatta. 

E la similitudine del cielo non è casuale. Primigi ad esempio ha tradotto questa sensazione con una terminologia emblematica, “Sky Effect”, a descrivere un sistema che trasforma le scarpine in veri emblemi di leggerezza, per prime corsette con le ali ai piedi.

Il “calendario del piedino”: ogni quanto cambiare le scarpine

Il processo di scelta delle scarpe del bambino però non è un evento unico e deve rinnovarsi spesso, soprattutto nei primi anni. Scegliere le scarpe giuste da un punto di vista estetico è importante, ma non si dovrebbe mai sacrificare il comfort e l’attenzione allo sviluppo motorio del piccolo, che nel frattempo cresce e ha bisogno di più spazio (anche nelle scarpette). Seguire il “calendario del piedino” è fondamentale per fare la scelta giusta e al momento giusto. E questo, di massima, è lo schema da tenere presente.

  • Da 1 a 3 anni le scarpine di un bambino vanno cambiate ogni 40 giorni
  • Dai 3 ai 6 anni ogni 3, 4 mesi circa
  • Dai 6 ai 10 anni le scarpe devono essere cambiate ogni 4-5 mesi

Ma quando cambiare le scarpine, quali criteri mettere al centro per fare la scelta giusta? Ecco un piccolo vademecum per garantire benessere al bambino, dalla testa fino ai piedi.

Come scegliere le scarpe dei bambini. Parola d’ordine: armonia

La parola d’ordine quando si scelgono le scarpe dei bambini è armonia, per garantire le condizioni ideali alle sue prime esplorazioni, farlo sentire sicuro, puntare sull’autonomia. Ma anche “rispetto” è un termine da tenere a mente, perché il piede si evolve fisiologicamente e questa sua crescita deve essere seguita, coccolata, assecondata.

Quali sono le domande che i genitori si fanno in merito alla scelta delle scarpe dei loro figli? Proviamo a elencarle (e a rispondere) alle più importanti.

Ma quando devo comprare il primo paio di scarpe “da grande” per mio figlio?

Alcuni genitori aspettano a comprare un paio di scarpe al proprio bambino, pensando che non sia necessario se questo non ha ancora imparato a camminare. Ma in realtà già i primi passi (e cioè anche quando il piccolo comincia a tirarsi su da solo e a stare in piedi) hanno bisogno di un piccolo aiutino, rappresentato da calzature morbide e alte alla caviglia che siano facili da sfilare. Il momento ideale per acquistare questo tipo di scarpine flessibili – e possibilmente in materiali naturali come cuoio, tessuto e pelle – è intorno ai 12 mesi. Il segnale lo dà il bambino stesso a seconda delle sue attitudini e della fase dello sviluppo in cui si trova, quindi devono essere i genitori i primi e più attenti osservatori dei suoi movimenti.

E che modello scelgo per le sue prime scarpine?

Le prime scarpe devono essere facili da sfilare, quindi via libera a chiusure a strappo o a fibbie che siano facilmente gestibili. Oltre all’attenzione ai materiali, optare per un paio di scarpe traspiranti ma anche non cedevoli è fondamentale per sostenere il piede, assecondando la sua crescita e i suoi movimenti.

Quando impara a camminare, cosa cambia nelle scarpe?

Quando un bambino impara a camminare anche la sua scarpina deve cambiare. La tomaia delle sue nuove compagne di avventura deve essere morbida ma resistente. E, ovviamente, non deve essere messa da parte l’esigenza alla traspirazione: più movimenti implicano anche una maggiore sudorazione. Non c’è parte del corpo che suda più di un piede, figuriamoci in un bambino sempre in movimento. E questo perché negli arti inferiori ci sono circa 200 ghiandole sudoripare per centimetro quadrato. Nelle calzature Primigi, ad esempio, c’è una speciale tecnologia (che si chiama GORE-TEX®) a garantire piedi asciutti e freschi con un sistema a membrana che mette insieme l’impermeabilità con la traspirazione. Ed ecco servite altre importanti parole chiave quando si tratta della scelta delle scarpe per piccoli corridori in erba.

Una scarpa per ogni stagione

Anche la stagionalità e non solo la crescita del piede del bambino detta la necessità di un cambio scarpine strategico. E non vale solo per l’estate o l’inverno, mesi in cui, a causa delle variazioni delle temperatura, è necessario scegliere scarpe adatte: anche in autunno e primavera bisogna optare per modelli non solo belli esteticamente ma anche adeguati. 

Nelle mezze stagioni la parola d’ordine è media pesantezza: meglio non passare con troppa rapidità da un modello di scarpa chiusa a uno aperto (o viceversa), ma optare sempre per modelli intermedi. In inverno invece le scarpine devono essere due: una con suola a carro armato, impermeabile e isolante; l’altra più leggera e versatile. E in estate? Se il bimbo è piccolo e gattona ancora, i sandalini devono essere chiusi sulla punta e molto resistenti sul tallone, per sostenere il piedino. Ma se il piccolo cammina già i sandali aperti davanti e dietro sono l’opzione migliore: basta assecondare i suoi movimenti e i suoi ritmi quotidiani per scegliere quelle giuste.

La prova della scarpina perfetta: how to

Basterà verificare l’esatta posizione dell’alluce sotto la scarpa, metodo evergreen di intere generazioni di genitori, o ci sono altri trucchi da tenere a mente quando si sceglie una scarpa per un bambino piccolo? I passaggi più importanti da tenere a mente quando si prova una scarpina sono:

  • la verifica dell’aderenza del tallone alla parte posteriore della scarpa
  • la pianta del piede? Deve essere distesa
  • la prova dell’alluce è valida, ma solo se fra le dita dei piedini e la punta della scarpina c’è almeno un centimetro di distanza
  • la prova del dito: tra il tallone e l’interno posteriore della scarpina deve entrarci un dito di un adulto

Un ultimo consiglio su un piccolo dettaglio che, spesso, sfugge ai genitori durante la prova delle scarpe: il piede destro e sinistro possono non essere uguali! Dunque, provarle entrambe è fondamentale, anche se con bambini molto piccoli quello della prova scarpine può diventare un momento un po’ troppo frenetico. E se lo si trasformasse in un un gioco da associare alla capacità del bambino di inventare storie o di fingere di essere qualcun altro? Le bambine amanti delle principesse potranno trasformarsi in Cenerentola per provare più modelli possibili, mentre i genitori saggiano le qualità delle scarpine. Oppure potranno fingere di essere supereroine che hanno bisogno di una nuova divisa e scarpe per correre più veloci. Stessa cosa per i bambini: il gioco di ruolo può essere un trucco salvavita in quei momenti in cui mamma e papà devono concentrarsi sulla fatidica prova dell’alluce (e tutte le altre!), sul controllo dei materiali e sulla qualità della scarpa scelta.

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Da oltre 40 anni ai piedi di milioni di bambini.
Da sempre PRIMIGI dedica impegno e attenzione ai consumatori più esigenti, i bambini, che crescono e cambiano, proiettandosi nel futuro.
Per loro PRIMIGI realizza prodotti belli da guardare e comodi da indossare, proteggendoli ed accompagnandoli nella straordinaria avventura del “crescere”.

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