Lo sviluppo affettivo, l’empatia, l’espressione di sé, la comprensione, l’ascolto e la regolazione delle emozioni avvengono insieme allo sviluppo cognitivo e comportamentale, e sono influenzati dai contesti sociale e culturale in cui il bambino cresce.

Vediamo le principali tappe dello sviluppo affettivo e come fare per favorirlo nei bambini.

Sviluppo affettivo: la definizione

Coltivare un’educazione alle emozioni è di vitale importanza fin dalla tenera età. Saper riconoscere e gestire le emozioni, infatti, permette di vivere una vita serena e di relazionarsi in modo profondo con gli altri. Per questo è fondamentale prestare attenzione allo sviluppo affettivo dei figli, oltre che a quello cognitivo e comportamentale.

Sin dall’età neonatale e dalla prima infanzia, le esperienze emozionali sono decisive; i bambini le porteranno con sé nell’adolescenza e nella vita adulta. Lo sviluppo delle emozioni si dispiega in varie tappe, a seconda dell’età. È fondamentale che il neonato sviluppi innanzitutto un attaccamento sicuro verso la madre; crescendo, imparerà ad avere uno scambio emotivo con altre figure come il padre, i nonni o altri bambini.

Perché il bambino costruisca una propria stabilità affettiva adulta, è importante che i genitori offrano un modello sano; saranno le figure di riferimento del bambino. Lo sviluppo affettivo e la salute emotiva, infatti, sono strettamente connesse alle caratteristiche dell’ambiente in cui il bambino cresce.

Le differenze di temperamento dei bambini (estroversi e avventurosi o timidi e introversi) dipendono infatti sia da fattori biologici che ambientali. La salute mentale dei bambini piccoli è strettamente connessa all’ambiente in cui vivono, che comprende non solo i genitori ma anche la scuola, i familiari e gli amici più stretti.

I bambini che mostrano precocemente la capacità di gestire le emozioni non solo sapranno rapportarvisi in futuro, da adulti; ma mostrano di coltivare al meglio le relazioni nel presente, quelle coi genitori, gli insegnanti e i pari.

Le tappe principali

Le esperienze emozionali più forti nei neonati avvengono nei periodi di interazione con la mamma, come l’allattamento o l’atto di cullare il bambino. Le emozioni diventano più complesse con la crescita; il loro corretto sviluppo nell’infanzia favorisce il passaggio dalla dipendenza dalla mamma all’autonomia.

L’espressione di sentimenti ed emozioni permette l’esplorazione e di conseguenza favorisce lo sviluppo cognitivo. I sorrisi dei neonati sono presenti alla nascita, mentre le prime manifestazioni di interesse appaiono intorno alle 6 settimane di vita.

A partire dai 4/5 mesi, i bambini iniziano a sorridere in modo selettivo ai volti familiari. I sorrisi intenzionali e altre manifestazioni di gioia promuovono l’interazione sociale e un attaccamento sicuro. Anche la capacità di esprimere la tristezza aumenta l’empatia, aiutando lo sviluppo comportamentale e la gestione della rabbia.

I bambini piccoli sono capaci di provare profondi e intensi sentimenti di tristezza, rabbia, ansia, dolore, oltre a quelli di gioia e felicità. Non c’è accordo sul momento in cui inizia l’espressione di questi sentimenti “negativi“. Chi afferma che i neonati esprimono emozioni negative nella prima infanzia sostiene anche che i bambini percepiscono e rispondono differentemente alle emozioni negative degli altri, come tristezza e rabbia, entro i 4 mesi.

A partire dai 6 mesi, non appena si acquisiscono le prime rudimentali capacità cognitive e di memoria, i bambini cominciano a esprimere emozioni indotte dal contesto, a seconda dell’ambiente in cui si trovano. Queste emergono in modo più dinamico quando il neonato inizia ad assumere un ruolo diretto nello scambio affettivo coi genitori. Il legame cresce di importanza parallelamente alla crescita e all’esplorazione del mondo.

Entro la fine della scuola dell’infanzia, i bambini che hanno acquisito capacità emozionali solide riescono ad avere consapevolezza dei loro sentimenti e a gestire le interazioni sociali.

Come favorire lo sviluppo affettivo nei bambini?

Tutti i programmi educativi per bambini, la scuola in primis, dovrebbero porre attenzione sia sulle capacità cognitive che sullo sviluppo emozionale e sociale.

Chi è preposto alla cura e all’educazione dei bambini, come genitori ed educatori, deve avere la conoscenza e le capacità di aiutare i bambini che presentano precoci problemi comportamentali, in particolare quelli che esibiscono aggressività, difficoltà di attenzione, o iperattività.

I bambini dovrebbero vivere in un ambiente familiare sereno, circondati dall’affetto dei loro genitori. Fondamentale è dare ai bambini l’esempio: far sentire loro che ci si vuole bene e che, anche se si litiga, l’importante è perdonarsi a vicenda e tornare a fare pace. Lo stesso vale per i figli, che devono essere incoraggiati a esprimere le proprie emozioni, sia positive che negative.

Per quanto riguarda la cerchia dei primi amici, è importante far frequentare ai figli lo stesso parco, in modo tale che possano avere il tempo di ambientarsi e di fare la conoscenza di altri bambini. Avere il tempo di giocare con loro per creare un legame solido.

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  • Bambino (1-6 anni)