Quando un bambino ha bisogno dello psicologo infantile?

Di cosa si occupa lo psicologo infantile? Quando un bambino ha bisogno di un supporto specializzato? Ecco quello che c'è da sapere.

Lo sviluppo emotivo e psicologico dei bambini è un aspetto fondamentale della loro crescita e del loro benessere. Ci sono momenti in cui, però, possono sorgere delle difficoltà che richiedono l’intervento di una figura specializzata: i bambini, infatti, sperimentano un livello alto di sfide e stress sociali, emotivi e comportamentali.

In questi casi, la persona a cui rivolgersi è lo psicologo infantile, che può accompagnare il piccolo durante questa fase.

Di cosa si occupa lo psicologo infantile?

Lo psicologo infantile è un professionista specializzato nello studio del comportamento e dello sviluppo dei bambini, dalla prima infanzia (0-3 anni), alla seconda infanzia (2-6 anni), fino alla fanciullezza (dai 7 fino ai 10 anni).

Anche se potrebbero sembrare sinonimi, la psicologia infantile non è la stessa cosa della psicologia dello sviluppo o dell’età evolutiva. La prima, conosciuta anche come “psicologia del ciclo di vita“, si occupa dello studio dei cambiamenti che si verificano a livello di comportamento e di personalità in funzione del tempo, dal momento del concepimento fino al momento della morte. La seconda, invece, è la branca che studia il processo di crescita e organizzazione legate alla crescita fisica e psicologica nell’ambiente sociale, dalla nascita ai 18 anni.

Si occupa di una vasta gamma di questioni legate alla salute mentale e al benessere emotivo, tra cui la valutazione e la diagnosi di disturbi psicologici e comportamentali, interventi terapeutici per affrontare problemi emotivi, relazionali o comportamentali o interventi di prevenzione per promuovere il benessere emotivo e prevenire problemi futuri.

Di quali problematiche si occupa?

Lo psicologo infantile si occupa dei disturbi che possono influenzare il benessere emotivo e psicologico dei bambini. Questi possono includere, ad esempio;

  • Disturbi dell’umore, come depressione e ansia;
  • Disturbi comportamentali, come ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) o disturbi del comportamento oppositivo;
  • Disturbi dell’apprendimento, come la dislessia o la discalculia;
  • Traumi o eventi stressanti, come l’abuso, il divorzio dei genitori o la perdita di una persona cara;
  • Problemi legati all’autostima e all’identità;
  • Difficoltà di relazione con i coetanei o con gli adulti;
  • Problemi di adattamento a cambiamenti significativi nella vita del bambino.

Quando un bambino ha bisogno dello psicologo?

Rispondere questa domanda non è semplice, perché ogni situazione è diversa e soprattutto perché riuscire a capire quando un bambino ha bisogno dell’intervento di uno specialista può essere complesso peri genitori. Ci sono però alcuni segnali che possono indicare la necessità di consulenza professionale:

Cambiamenti significativi nel comportamento

Se il bambino mostra improvvisi cambiamenti nel comportamento, come irritabilità, aggressività, isolamento o tristezza prolungata, potrebbe essere segno di un problema che deve essere approfondito.

Difficoltà a gestire le emozioni

Se il bambino ha difficoltà a gestire le proprie emozioni o presenta frequenti scoppi emotivi senza motivo apparente, potrebbe essere indicativo di problemi emotivi o psicologici.

Difficoltà nelle relazioni interpersonali

Se il bambino ha difficoltà a relazionarsi con i coetanei, i familiari o gli adulti e mostra segni di isolamento sociale o disagio nelle interazioni, potrebbe essere necessaria l’assistenza di uno psicologo.

Problemi di apprendimento o comportamentali

Se il bambino ha difficoltà nell’apprendimento o nel comportamento a scuola o in altri contesti, potrebbe essere utile una valutazione da parte dello psicologo infantile per identificare e affrontare le cause sottostanti.

In generale, può essere utile consultarsi con gli insegnanti, con altri caregiver o con le altre persone con cui il bambino è in contatto frequentemente così da analizzare la situazione e capire se c’è bisogno di un intervento professionale, e di che tipo.

Tecniche e tipologie di terapia

I bambini non sono dei mini-adulti: il loro cervello e il loro corpo sono ancora in via di sviluppo e il loro modo di funzionare è diverso. Ci sono differenze a livello di età, livelli cognitivi, capacità e maturità, ma anche di esperienze, prospettive e vulnerabilità: per questo, le condizioni emotive, mentali e comportamentali che colpiscono i bambini sono trattate in modo diverso.

Per questo motivo, gli psicologi infantili possono utilizzare diversi tipi di tecniche terapeutiche in base all’età e alle esigenze di ogni singolo paziente.

La tipologia di approccio terapeutico, infatti, è personalizzata, legata sia alle necessità per cui ci si rivolge allo psicologo infantile, che alle condizioni specifiche di ogni caso. In generale, tra le tecniche più comuni troviamo:

  • Terapia artistica;
  • Terapia comportamentale;
  • Terapia del gioco centrata sul bambino (conosciuta come play therapy);
  • Terapia basata sull’interazione bambino-genitore.
  • Terapia cognitivo comportamentale (CBT), generalmente basata sul gioco;
  • Terapia dialettica comportamentale (DBT);
  • Terapia focalizzata sulle emozioni (EFT);
  • Terapia di gruppo o familiare;
  • Musico-terapia;
  • Terapia occupazionale.
Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Bambino (1-6 anni)