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Fondamentali per l'alimentazione, ma anche per lo sviluppo del linguaggio; scopriamo quando crescono, quando cadono e come vanno curati i denti da latte.
Nonostante i cosiddetti denti da latte siano transitori e temporanei, in quanto verranno sostituiti da quelli che resteranno tali per tutta la vita, la loro importanza non è inferiore, anche considerando i disturbi associati alla loro comparsa e le diverse patologie che li possono colpire e risultare permanenti.
Riprendendo la definizione impiegata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nello speciale approfondimento dedicato alla salute dentale, i denti da latte sono quella serie di elementi dentali (20, di cui 10 superiori e 10 inferiori) che vengono detti “decidui”, in quanto cadranno per essere sostituiti da quelli permanenti. Si parla propriamente di dentizione decidua e l’espressione denti da latte fa riferimento al colore lattiginoso di questi elementi.
Questi denti sono fondamentali per consentire al bambino di masticare il primo cibo a partire dallo svezzamento, e aiutano a sviluppare la vocalizzazione e la pronuncia delle parole. Inoltre la presenza e la regolare salute dei denti da latte prepara la mascella e le gengive a ospitare i corrispettivi denti permanenti; l’eventuale caduta prematura di un dente da latte, infatti, può influire sulla forma e la disposizione del dente permanente, con conseguenti problemi sulla salute del bambino e dell’adulto.
La struttura dei denti, come chiarito dal sito WebMD, è composta di tre parti: corona, collo e radice. La corona è la parte visibile del dente ricoperta dallo smalto, uno strato protettivo che la ricopre interamente. Il collo è la parte intermedia del dente tra la corona e la radice e quest’ultima è la porzione del dente non visibile che affonda nella gengiva e nell’osso della mandibola.
La comparsa dei denti da latte avviene in maniera graduale a partire indicativamente dal sesto mese di vita (nonostante la loro formazione e sviluppo avviene già durante la fase fetale). Mediamente si conclude intorno ai 30 mesi e in questi due anni l’ordine di comparsa dei denti decidui è piuttosto regolare.
Il portale MedlinePlus elenca le tempistiche dell’eruzione dei denti da latte:
Per un totale di 20 denti da latte. Indicativamente per ogni 6 mesi eruttano circa 4 denti, di cui quelli inferiori compaiono prima di quelli superiori e generalmente, sia quelli superiori che inferiori, escono a coppie.
Anche la caduta dei denti decidui ha un suo calendario:
Entro i primi due anni, quindi, si completa la formazione e l’eruzione dei denti da latte, e a partire indicativamente dal sesto anno, invece, inizia la caduta di questi denti e la relativa sostituzione con quelli permanenti. È infatti importante considerare come l’eruzione dei denti permanenti proceda parallelamente con la caduta di quelli decidui e si completi mediamente tra i 15 e i 25 anni con la comparsa dei terzi molari. I denti permanenti, infatti, sono 32, con ben 12 elementi in più rispetto ai denti da latte. Tra i 6 e i 12 anni, quindi, nella bocca del bambino si troveranno un misto di denti da latte e denti permanenti.
I denti decidui cadono sia perché più piccoli e quindi, con il passare del tempo diventano meno funzionali e necessitano di essere sostituiti con altri più grandi, resistenti e in maggior quantità (i denti permanenti) sia perché con lo sviluppo fisico l’aumento delle dimensioni della mascella e delle ossa facciali creano lo spazio necessario per consentire l’eruzione e la sistemazione dei denti definitivi.
La cura dei denti da latte è fondamentale sia per garantire la salute del cavo orale del bambino e, quindi, permettere che i denti svolgano correttamente tutte le loro funzioni (alimentazione, sviluppo del linguaggio, eccetera), sia per prevenire carie e infezioni che potrebbero causare danni anche ai denti permanenti. Per questo motivo l’indicazione è di eseguire la prima visita odontoiatrica a 1 anno o entro 6 mesi dalla comparsa dei primi denti.
Le carie, che possono colpire anche i denti da latte, sono una malattia dei tessuti duri del dente che interessa inizialmente, come precisato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, prima lo smalto e poi i tessuti più interni. Se non trattata può portare a dolore e alla distruzione e alla perdita dei tessuti duri del dente.
La prevenzione da questi disturbi prevede l’attenzione all’igiene orale fin dalla più tenera età pediatrica e la cura dell’alimentazione. Per l’igiene orale è raccomandato lavare i denti almeno due volte al giorno prestando attenzione anche alla pulizia tra i denti. Lo spazzolino da denti, come raccomandato dal National Health Service britannico (NHS), va utilizzato già da quando spunta il primo dente. I denti vanno lavati per circa 2 minuti usando un dentifricio al fluoro che aiuta a prevenire la formazione della carie. Il dentifricio, salvo indicazioni specifiche del dentista, non dovrebbe contenere più di 1000ppm di fluoruro (fino ai 6 anni, dai 7 anni i su passare a uno contenete tra 1350ppm e 1500ppm) ed è necessario prestare attenzione che i bambini non lecchino o ingeriscano il dentifricio dal tubetto ma lo utilizzino per la pulizia dei denti.
È raccomandato anche evitare che i bambini si addormentino con un biberon con latte artificiale, succhi di frutta o bevande zuccherate e limitare il consumo eccessivo di bevande e alimenti (come biscotti secchi, dolci, merendine, ma anche gomme da masticare, frutta secca e torrone) particolarmente ricchi di zucchero o difficili da rimuovere.
A questo proposito va assolutamente evitato l’utilizzo di camomilla zuccherata nel biberon o del ciuccio con il miele che, oltre a essere pericoloso nel primo anno di vita, possono provocare la carie infantile precoce (nota anche come Sindrome da biberon).
La cura dei denti da latte cariati è la medesima di quelli permanenti e prevede la rimozione del tessuto cariato e la relativa otturazione della cavità, fino nei casi più gravi alla devitalizzazione o all’estrazione nel caso in cui la carie avesse raggiunto la polpa del dente. Anche per questo motivo è fondamentale investire sulla prevenzione tramite una corretta e frequente igiene orale e un regolare controllo da parte di uno specialista.
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