Se il bambino ha l’occhio gonfio, in particolar modo la palpebra, è possibile che si tratti di calazio. Si presenta come una pallina, una cisti granulosa e dura al tatto, brutta da vedere ma che, fortunatamente, non fa male e che non va assolutamente spremuta o sfregata.

Patologia cronica (calaziosi), il calazio è il risultato dell’infiammazione delle ghiandole di Meibomio, come spiegano il professore Luca Buzzonetti e la dottoressa Paola Valente dell’ospedale Bambino Gesù:

si tratta di una infiammazione cronica di una delle ghiandole congiuntivali che producono sebo – lo strato oleoso delle lacrime – e che sono presenti nello spessore della palpebra (ghiandole di Meibomio). L’infiammazione di queste ghiandole porta al rigonfiamento delle stesse e della palpebra circostante. Spesso è possibile curare il calazio con applicazione locale o somministrazione per via generale di antibiotici e di steroidi. Ma in alcuni casi la terapia medica non ha successo o non riesce ad evitare la comparsa di complicanze. In questi casi è necessario ricorrere all’asportazione del calazio per via chirurgica.

L’infiammazione dura 7-10 giorni, salvo complicanze.

Calazio nei bambini: cause

Perché si forma il calazio? Le cause sono diverse ma la principale è certamente il mal funzionamento della ghiandola di Meibomio. La ghiandola risulta infatti ostruita, impedendo il normale flusso del liquido che rimane all’interno della palpebra e qui si accumula formando una piccola cisti.

Tra le altre cause del calazio ci sono anche la scorretta alimentazione, patologie intestinali, acne rosacea e stati d’ansia. Questi ultimi colpiscono principalmente gli adulti, perché il calazio è un’infiammazione che non riguarda solamente i più piccoli.

Calazio e orzaiolo: differenze

Calazio bambini

Quando l’occhio si infiamma e si gonfia, immediatamente si pensa che sia un orzaiolo. In realtà sembrano simili ma ci sono differenze tra calazio e orzaiolo piuttosto chiare.

Calazio

Il calazio è meno fastidioso e non è infettivo. Si presenta con rossore, gonfiore e pesantezza palpebrale, leggero offuscamento della vista e cisti di dimensioni variabili con pus.

Orzaiolo

L’orzaiolo, invece, è più doloroso, provoca lacrimazione abbondante, sensibilità alla luce e si ha la sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio. A tutto ciò si aggiungono gli altri aspetti del calazio, ovvero rossore e gonfiore della palpebra.

È utile sapere che sono diversi i motivi che causano l’orzaiolo: basse difese immunitarie, lenti a contatto, scarsa igiene personale dell’occhio.

Calazio nei bambini: come curarlo?

Prima di ricorrere ai rimedi, è importante prevenire il calazio. Per poterlo fare, soprattutto quando si scopre di essere soggetti esposti, bisogna curare l’igiene oculare con salviette specifiche ed evitare che il bimbo si tocchi gli occhi con le mani sporche.

Ad ogni modo, una volta diagnosticato dal pediatra, il calazio si può curare applicando apposite creme antibiotico-cortisoniche.

Quando non si riesce a curare efficacemente si può ricorrere all’intervento chirurgico, che viene effettuato in anestesia generale e consiste in una piccola incisione del tessuto palpebrale da cui viene asportata la cisti e viene quindi ripulita la ghiandola. Dopo l’intervento l’occhio viene bendato e il giorno dopo medicato dall’oculista. Non è un intervento definitivo, dal momento che il calazio può ritornare.

Come tutti gli interventi chirurgici, anche quello di rimozione del calazio può avere complicanze, come emorragia palpebrale, asportazione incompleta della ciste, cicatrice e, in rari casi, lesioni palpebrali.

Calazio nei bambini e alimentazione

L’alimentazione influisce sull’insorgere del calazio. Per prevenirlo è importante che i bambini seguano un’alimentazione sana. Il calazio è infatti spesso legato a disordini alimentari e all’assunzione eccessiva di insaccati e dolciumi.

Perché? Prodotti di origine animale, dolci e tutto ciò che contiene sostanze grasse aumentano la produzione di sebo, che si deposita nella ciste palpebrale. In questo modo il bambino sarà maggiormente esposto al rischio di infezione. Mentre, nel caso sia già presente il calazio, sarà più difficile riuscire a far fluidificare il sebo, per via dell’eccessiva produzione causata da una dieta sbagliata.

Al contrario, gli alimenti ricchi di sostanze buone e Omega 3, come frutta secca e pesce azzurro, aiutano a prevenire il calazio oltre a nutrire in modo sano il piccolo.

Calazio nei neonati

Il calazio colpisce tutti, adulti e bambini e anche i neonati. Nei lattanti le cause sono identiche a quelle dei più grandi, quindi alimentazione e igiene. Soprattutto la pulizia degli occhietti è considerata tra le principali ragioni delle calaziosi, perché i neonati tendono irrimediabilmente a sfregarsi la parte irritata.

Ad ogni modo, sarà il pediatra a individuare i motivi della formazione della cisti e la possibile cura per garantire una rapida e buona guarigione.

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