No, non è un modo di dire; i bambini con la coda esistono davvero. Come riportato da questo documento pubblicato su PubMed si tratta di una condizione molto rara che a tutto il 2017 (anno di pubblicazione dello studio) conta meno di 40 casi segnalati.

Tra le particolarità di questa condizione c’è non solo la curiosità di possedere una sporgenza tipica in molte specie animali e inusuale negli esseri umani, ma che la sua presenza non rappresenti di per sé una malattia da curare. Cerchiamo di comprendere meglio questo curioso fenomeno.

Bambini con la coda: cosa significa?

Le code umane, come riportato da questo studio pubblicato su ScienceDirect, vengono definite come appendici ricoperte di pelle lombo-sacrococcigea. A dire il vero la presenza di una coda umana è normale nello sviluppo embrionale, ma è un processo che tende a rientrare nelle prime settimane di gestazione. Un principio di coda, infatti, inizia a svilupparsi nel corso della quarta settimana di gravidanza per poi crescere irregolarmente nelle due settimane successive. In questa fase la coda si estende e si arriccia dietro l’intestino posteriore.

La parte prossimale, quella più vicina alla zona di connessione con il corpo, è costituita da 10-12 vertebre, mentre quella distale (la parte terminale della coda) da elementi mesodermici privi di vertebre.

Nel corso della settima-ottava settimana di gestazione gli elementi prossimali tendono a ritrarsi nei tessuti molli, mentre quelli distali scompaiono completamente tramite quel processo che in biologia prende il nome di apoptosi. Come riportato dal portale WebMD queste code umane sono quindi costituite da muscoli, tessuto connettivo, nervi e vasi sanguigni; sono ricoperte di pelle, arrivare anche a 12 centimetri di lunghezza e possono anche contrarsi e muoversi.

È doveroso quindi precisare che, sebbene si parli di bambini con la coda, questa non è quella sporgenza ampiamente diffusa nel mondo animale, ma una realtà unica nel suo genere che non ha una funzione precisa e nota. È altrettanto importante distinguere tra le “vere code” e le “pseudo code”. Queste ultime sono un possibile disrafismo spinale legato o a un coccige irregolare o a una spina bifida.

Le cause e le conseguenze

Gravidanza-anembrionica

Considerando la rarità della condizione e anche la sua particolarità non ci sono certezze sulle cause dei bambini con la coda. C’è chi suggerisce una visione evoluzionistica che motivi la perdita di questo elemento negli esseri umani chi invece la spiega come un’anomalia dello sviluppo embrionale più che una regressione del processo evolutivo.

Le certezze in materia sono però minori rispetto ai dubbi e agli interrogativi. Si è soliti pensare, per esempio, che le code umane non contengano ossa, midollo spinale o cartilagine, ma c’è stato un caso clinico (come riferito in questo studio) di un bambino nato con una coda contenente osso.

La coda umana non è una condizione ereditaria, ma c’è stato un caso di tre generazioni femminili della stessa famiglia con vere code umane, nonostante il tasso di incidenza di questa condizione sia doppio nei maschi rispetto alle femmine.

Come si interviene?

Se non ci sono certezze condivise sulle cause dei bambini con la coda, sono più note le conseguenze. Non tanto quelle fisiche, sebbene una coda più voluminosa possa con il passare degli anni anche risultare scomoda e dolorosa, oltre che imbarazzante dal punto di vista sociale. I genitori possono rimanere spiazzati e spaventati da una condizione di questo tipo, anche considerando il timore che la presenza della coda rappresenti il segno di una malattia o di una condizione medica con conseguenze negative.

A questo proposito, come riportato dal giornale online ScienceAlert, c’è chi sostiene che le vere code siano condizioni benigne chi, invece, che i bambini nati con la coda necessitino di maggiori cure mediche. Nei casi registrati si procede con l’esame clinico completo tramite radiografie della colonna vertebrale e tomografia computerizzata o risonanza magnetica per distinguere una vera coda da una pseudo coda e comprendere le possibilità e le conseguenze dell’intervento chirurgico.

Questo intervento è finalizzato alla rimozione della coda e si esegue mediante escissione chirurgica. È una procedura semplice e sicura con la quale il chirurgo rimuove la parte esterna della coda. L’intervento ha una prognosi benigna sia dal punto di vista medico che estetico e si può decidere di ricorrervi nelle prime settimane dopo il parto o anche a distanza di anni, secondo le preferenze dei genitori e le valutazioni mediche degli specialisti.

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  • Bambino (1-6 anni)