La balbuzie è un disturbo del linguaggio caratterizzato dalla ripetizione di parole e la pronuncia stentata, il discorso sembra interrompersi continuamente; la sua comparsa avviene durante l’infanzia.

Vediamo più da vicino le cause e i rimedi della balbuzie nei bambini.

Balbuzie nei bambini: le cause

La balbuzie, detta anche Disturbo della fluenza verbale, è un disturbo del linguaggio; si caratterizza per alcune alterazioni del ritmo delle parole pronunciate, chiamate anche disfluenze.

Il linguaggio è disfluente per via di ripetizioni e interruzioni inconsapevoli dei suoni. La frequenza del disturbo, più diffuso nei maschi che nelle femmine, varia dal 5% all’8% nel mondo.

Ma quali sono le cause della balbuzie nei bambini? In passato la balbuzie è stata spesso ricondotta a traumi emotivi e/o psicologici del bambino. Oggi questa ipotesi viene comunemente rigettata; tuttavia, le cause e le motivazioni del disturbo non sono ancora chiare e precisamente identificabili.

Si è concordi, in generale, sulla multifattorialità delle ragioni sottese al disturbo: esistono più fattori che concorrono alla balbuzie. Alcuni potrebbero essere genetici, altri potrebbero invece dipendere dall’organizzazione del cervello del bambino, predisposto diversamente.

Quando e come si manifesta la balbuzie nei bambini?

I sintomi della balbuzie cominciano a comparire verso i 3 anni, ossia dopo lo sviluppo del linguaggio. Ma come si manifesta questa difficoltà nei bambini?

In primis, è spesso accompagnata da sintomi fisici (per esempio lo sbattere della palpebra, movimenti del capo, stretta dei pugni, il tremore della bocca). Queste sono manifestazioni esteriori che un osservatore attento riesce a notare. Poi c’è il vissuto personale interiore, imprescindibile per comprendere il disturbo e la sua percezione da parte di chi ne è affetto.

Spesso i bambini si sentono a disagio in relazione al loro disturbo, lo vivono male. Hanno difficoltà a esprimersi proprio a causa della balbuzie, le cui conseguenze possono essere negative anche sulle relazioni e le abilità sociali. Per questo, spesso il disturbo si associa a una bassa autostima e difficoltà a comunicare; i bambini tendono a isolarsi, a sviluppare ansia.

Se la comparsa della balbuzie è improvvisa

Il bambino balbettante si esprime pronunciando parole in modo ripetuto e interrotto. Questo, abbiamo visto, può avere conseguenze sulla socialità e l’autostima. Va però ricordato che molto spesso la balbuzie è un disturbo passeggero.

A circa 3/4 anni può comparire una balbuzie improvvisa, ma si tratta di una forma passeggera che, col tempo, scompare da sola. Si manifesta con ripetizioni e interruzioni dovute al fatto che il bambino è nella fase in cui ancora sta imparando e sperimentando il linguaggio. Se i disturbi sono lievi non bisogna allarmarsi. Col tempo, il problema si risolverà da solo. Il più delle volte si tratta di una fase limitata nel tempo senza conseguenze sullo sviluppo linguistico.

Altre volte, la balbuzie può restare per sempre se non si attua un intervento precoce. Vediamo quindi quali sono i rimedi e gli esercizi più efficaci.

Rimedi ed esercizi

Se la balbuzie si prolunga per più di un anno, occorre contattare il pediatra. In generale, è importante un approccio multidisciplinare, che coinvolga professionisti come logopedisti, psicologi, neuropsichiatri. Tuttavia, anche se il bambino balbetta da più di un anno, non significa che lo farà per tutta la vita. Il disturbo, infatti, può regredire da solo dopo qualche anno dalla sua insorgenza.

In ogni caso, bisogna chiarire che la “bacchetta magica” per risolvere la balbuzie non esiste, non c’è una cura definitiva. Esistono però diverse strategie e metodi che riescono a limare la balbuzie, attenuarla nelle sue manifestazioni più severe e gestirla nel modo migliore; d’altra parte, è altrettanto importante lavorare sull’accettazione del disturbo, per non esserne sopraffatti e non assolutizzarlo.

L’intervento va sempre personalizzato sul singolo bambino e sulle specificità della balbuzie che manifesta. Alcuni esercizi sono quelli di logopedia che puntano a rendere la respirazione, l’articolazione dei suoni e l’emissione della voce più agevoli. Fondamentale è, inoltre, lavorare parallelamente su altri aspetti come l’autostima, la consapevolezza e gestione delle proprie emozioni, anche quelle legate all’ansia che potrebbe aggravare il disturbo.

Altre attività da proporre possono essere quelle legate al teatro, al doppiaggio. Si tratta di attività che coinvolgono il linguaggio e presuppongono il bisogno di improvvisare e sperimentare punti di vista differenti. Tutto questo aiuta l’accettazione e l’autostima dei bambini.

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Categorie

  • Bambino (1-6 anni)