La frequentazione dell’asilo e della scuola dell’infanzia da parte dei bambini è legata inevitabilmente a un aumento del numero e della frequenza di diverse malattie infettive. È un’esperienza comune di molti genitori quella di iscrivere il proprio figlio all’asilo e non poterlo mandare all’asilo perché ammalato.

È quella condizione che alcuni pediatri hanno definito asilite e che rappresenta una fisiologica e normale conseguenza della condivisione degli spazi chiusi tra bambini piccoli che inevitabilmente aumenta il rischio di diffusione del contagio.

Una realtà comune e per molti aspetti necessaria ma che, ovviamente, preoccupa i genitori e crea non pochi disagi, tanto che qualcuno potrebbe anche domandarsi se valga la pena mandare il proprio figlio all’asilo se poi “deve” ammalarsi. Cerchiamo di comprendere meglio questo fenomeno.

Cosa si intende per asilite?

Come anticipato, con il termine asilite si fa riferimento a quelle comuni malattie, generalmente infettive, che colpiscono i bambini piccoli che frequentano gli asili nido e la scuola dell’infanzia. Molti studi, infatti, come riportato dall’Associazione Culturale Pediatri (ACP), dimostrano come i bambini che frequentano l’asilo nido si ammalano di più. Le malattie più comuni sono raffreddore, otite, gastroenterite virale con febbre, diarrea e vomito.

L’asilite è quindi un’espressione che associa la frequentazione dell’asilo all’insorgenza della malattia, quasi a voler sottolinearne una sorta di rapporto di causa ed effetto. Sebbene si tratti di una condizione comune, è motivo di preoccupazione per i genitori sia per la sua frequenza (alcuni bambini possono ammalarsi anche ogni settimana) che per le conseguenze sulla salute.

Le cause delle infezioni che si prendono all’asilo

Cause-asilite
Fonte: iStock

Le ragioni per cui i bambini piccoli si ammalino così frequentemente all’asilo sono legate soprattutto al sistema immunitario ancora immaturo e al fatto che trascorrono molto tempo in luoghi chiusi e riscaldati, come gli asili appunto, che hanno un’elevata concentrazione di agenti patogeni.

Senza sottovalutare come, specialmente i bambini più piccoli, non siano in grado di garantire una sufficiente igiene delle mani e condividano giochi e giocattoli, spesso anche portati alla bocca. Questo insieme di condizioni rende la trasmissione delle infezioni elevata e inevitabile.

I bambini che vanno all’asilo si ammalano di più, ma sono gli stessi che si ammaleranno di meno quando andranno alla scuola elementare. L’entrare i contatto con tanti virus e diverse infezioni, infatti, consente al sistema immunitario di fortificarsi e di riuscire, dopo aver acquisito le relative difese, a combattere i virus quando si ripresentano.

Asilite: i sintomi comuni

I principali sintomi dell’asilite sono tosse, starnuti, mal di gola, congestione nasale e rinorrea che possono essere accompagnate anche, come precisato dal Manuale MSD, da febbre alta. Questi sono i comuni sintomi delle infezioni virali delle vie aeree, le malattie tipiche dei bambini che frequentano gli asili e che spesso si associano anche a inappetenza, letargia, dolori muscolari e malessere generale.

È interessante analizzare la durata di queste malattie. Una revisione sistematica pubblicata dal British Medical Journal restituisce questi dati sulla durata prevista dei sintomi delle comuni infezioni del tratto respiratorio nei bambini sottoposti a cure:

  • mal d’orecchi – tra i 3 e gli 8 giorni;
  • mal di gola – da 2 a 7 giorni;
  • tosse – può durare anche fino a 25 giorni;
  • raffreddore – da 4 a 16 giorni.

Ciascuna di queste condizioni ha poi sintomi specifici e ripercussioni sullo stato di salute generale del bambino che, specie se piccolo, può piangere ed essere particolarmente fiacco e stanco.

Rimedi e trattamento

È utile innanzitutto precisare, riprendendo quanto riferito dall’Istituto Superiore di Sanità, che queste manifestazioni sono fondamentali per lo sviluppo dell’immunità del bambino. Nonostante siano comuni e con un decorso solitamente rapido e benigno, è importante comunque non sottovalutarle e gestirle in maniera adeguata, sia nella prospettiva di dare sollievo al bambino che di non peggiorare la situazione.

In questo senso è assolutamente sconsigliato il ricorso sistematico e continuo agli antibiotici, soprattutto senza la prescrizione medica. Non esistono, infatti, farmaci che possono ridurre la durata e il decorso delle malattie tipiche dell’asilite e l’uso degli antibiotici si rivela utile solo in alcuni casi.

L’eccesso di antibiotici o il loro scorretto utilizzo può invece avere un effetto controproducente. Come spiegato dalla Società Italiana di Farmacologia (SIF) l’uso eccessivo o non appropriato degli antibiotici ha contribuito allo sviluppo di batteri resistenti che riducono l’efficacia degli antibiotici. Questo determina che il ricorso a questi farmaci può con il passare del tempo rivelarsi inefficace, prolungare la durata della malattia e aumentare il rischio di complicanze.

Il riposo, l’attesa e il consulto con il pediatra sono le misure necessarie da adottare per consentire al bambino di smaltire l’infezione e recuperare lo stato di salute. È importante assicurarsi che il bambino si nutra e idrati durante i giorni in cui le malattie da asilite possano produrre inappetenza e valutare con il pediatra l’eventuale assunzione di farmaci per ridurre i sintomi e alleviare i relativi fastidi.

Quando tornare all’asilo

Un aspetto cruciale per i genitori è legato, anche per questioni logistiche riferite ai giorni di malattia, ferie e permessi dal lavoro, al rientro a scuola dei bambini dopo un periodo di malattia. Negli ultimi anni in molte Regioni non è più richiesto il certificato medico del pediatra e si ricorre a un’autocertificazione firmata dai genitori.

Il periodo di allontanamento dalla scuola varia, ovviamente, da malattia a malattia. L’Istituto Superiore di Sanità, inoltre, sottolinea come la trasmissione di molte infezioni avviene prima dell’inizio dei sintomi clinici.

L’allontanamento dall’asilo si rende necessario quando la condizione di salute impedisce al bambino di partecipare alle attività, quando necessita di cure particolari, quando ci sono febbre, irritabilità, pianto persistente, difficoltà respiratoria o altri sintomi gravi e anche se il bambino presenta diarrea, vomito, stomatite aftosa, rush e congiuntivite purulenta.

In un documento della Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP) viene riportato un elenco delle comuni malattie che i bambini contraggono all’asilo e alla scuola dell’infanzia con indicazioni sulle tempistiche di rientro a scuola per ogni patologia:

  • varicella – 6 giorni dopo la comparsa delle prime pustole;
  • quarta malattia – 48 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica;
  • quinta e sesta malattia – dopo la scomparsa dei sintomi generali;
  • pediculosi (pidocchi) – dopo il primo trattamento;
  • pertosse – dopo 5 giorni di terapia antibiotica;
  • parotite – dopo 10 giorni la comparsa della tumefazione;
  • morbillo – dopo 5 giorni la comparsa dei primi segni cutanei;
  • mani-piedi-bocca – dopo la scomparsa dei sintomi generali.

Per quel che riguarda la febbre, se non ci sono altri sintomi è necessario che il bambino non abbia una temperatura elevata per almeno 24 ore senza il ricorso agli antipiretici prima di poter tornare all’asilo.

Come prevenire l’asilite?

La prevenzione delle infezioni tipiche dell’asilite passa innanzitutto dal rispetto del calendario vaccinale. Si rivela utile anche il trascorrere del tempo all’aria aperta e, laddove possibile, è preferibile scegliere un asilo che disponga di un adeguato spazio esterno e preveda di portarci i bambini.

Molto importante per la prevenzione di molte infezioni anche l’evitare che il bambino sia esposto al fumo passivo e, per i più grandi, prevedere un corretto e regolare lavaggio delle mani.

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Categorie

  • Bambino (1-6 anni)