Durante tutto il periodo della gravidanza ho letto e riletto i racconti di queste bravissime mamme che condividono questo momento magico con gli estranei e forse loro stesse non si rendono conto di quanta compagnia fanno, di quanto coraggio infondono alle future mamme e di quanto amore traspare dalle loro righe scritte’. Voglio riuscire a fare altrettanto, mi piacerebbe regalare a qualche mamma in attesa come ero io un sorriso, mentre legge la nostra storia, mia e del mio meraviglioso pulcino Annalisa.

Già dal quarto mese si vedeva bene che avrei avuto una bimba, e bella grande mi dicevano, a 36 settimane pesava già 3 kg e 100g, era sempre tutto tranquillo, gravidanza fortunata, mai una nausea, mai un malessere, ingurgitavo di tutto e la sola cosa che avevo oltre ad una gioia enorme era tanto tanto sonno’ e il mio terrore era che avrei pagato tutto questo benessere.

Data presunta: 25 febbraio, se fosse stato x me avrei partorito all’8 mese tanta era la voglia di conoscerla tanto avevo tutto pronto dal sesto mese, camera compresa. Il 19 febbraio una domenica con il mio compagno andiamo a fare qualche pulizia extra nel nostro negozio, quasi mi sentissi che per un po’ di tempo non ci sarei andata più lavoriamo tutto il pomeriggio, vetri pavimenti non mi risparmio tanto se nasce prima meglio penso la sera stessa mia madre invita a cena un 8 parenti e io che di solito non faccio un tubo, tanto mia madre è perfetta, mi metto a friggere, mangio di tutto, anche troppo, aiuto a sparecchiare e lavo anche i piatti.

Verso l’una io e Fabio torniamo a casa nostra (tre piani sotto quella di mia mamma, stesso condominio) lui come si mette orizzontale si spegne io sono stanchissima e sto scomoda ovunque, mi cincischio un po’ e provo a dormire. Non ci sono ancora riuscita che comincio ad avere dei doloretti leggeri ma regolari e frequenti e sono le 2.00 segno sul mio notes e scrivo scrivo scrivo alle 5 sono stufa di scrivere, sono un po’ più forti e decido di andare a fare restauro in bagno doccia capelli, depilazione, crema decido di chiudere la valigia mia e della pulce sono ormai le 7 e 30.. preparo la colazione e chiamo Fabio, mi sa che continuano ad aumentare, sopportabilissime, ma ci sono, queste benedette contrazioni che tanto desideravo.

Al monitoraggio due giorni prima l’ostetrica mi aveva chiesto: ‘ma ti sei accorta di avere contrazioni?’ e io sorpresa ‘no pensavo fossero le verze che ho mangiato e che mi facevano un pochino male’. Come da programma Fabio diventa isterico che tesoro non riesce a preparasi, chiamo mia mamma e tutti e tre assieme (come sempre, da quando il mio adorato papà è mancato abbiamo adottato la mia mamma) andiamo in ospedale a vedere se è un falso allarme o ci siamo.

Ore 9 mi visitano e mi dicono vai a fare 4 passi e torna tra due ore noo!!!!! Come succede a tante mamme di cui ho letto non voglio passare giorni o ore ad aspettare, non sono paziente come loro, sono sconsolata, Fabio decide che manca tantissimo e va a lavorare io con mamma scendo a piedi dalla ginecologia che è al sesto piano e vado fino al bar passeggio ma adesso il male lo sento bene, cammino lo stesso, risalgo a piedi i sei piani e alle 11.30 mi rivisitano, ok mi dicono 2 cm e contrazioni buone ti teniamo.

Evviva tra poco conoscerò il mio amore piccolo, sono tutta emozionata, passano ore di carte e cartelle da compilare, mi preparo sul mio lettino della sala travaglio con la camicia da notte più carina che ho, truccata e con i capelli appena fatti perché mia figlia mi conosca in ordine e sono già le 15.30. Comincia a darmi fastidio la contrazione ma ho promesso al mio papà che sarei stata forte, dignità e resisto sto zitta zitto…

Comincio a pensare a tutto quello che mi hanno raccontato e che ho letto sul parto, e il tappo mucoso?! E le acque.!!??? E le scene di panico? E le corse all’ultimo minuto??? A me non succede nulla. Mi visitano, siamo a 5-6 cm, solo? Intanto Fabio è tornato e dà il cambio a mia mamma x farmi compagnia. La signora che era a fianco a me è pronta e la portano di là e urla parecchio pur essendo al secondo bimbo e io che ero stata calma e bravissima fino a quel punto mi lascio impressionare e con tutto il monitoraggio attaccato scendo dal letto, l’istinto è quello della fuga, ma da cosa scappo????

Chissà che soglia del dolore ho io??? Da quel momento in poi mi innervosisco, sopporto poco il dolore protesto mi comporto come non avrei voluto. L’ostetrica decide di rompere il sacco cosi velocizza le cose dice. Alle 17.00 sono nevrotica mi fa malissimo tutto e mi pare che non mi calcoli nessuno, mi visitano con mia mamma lì di fronte e l’ostetrica, molto carina del resto dice a mia mamma: ‘signora, guardi, si vedono i capelli..’ mia madre comincia la sua valle di lacrime, che tesoro, emozionata e felice esce anche se la tentazione era di starmi accanto, quanto avrei voluto, e manda dentro Fabio, tocca a lui venire con me in sala parto.

Se fosse stato vivo il mio papino avrei voluto anche lui dentro con me, era un medico ed era la persona che più mi rasserenava al mondo. Mentre cammino verso la sala parto penso: ma come i capelli a casa mia siamo nati tutti senza, io avevo peluria bionda fino ad un anno. PURA, TENSIONE, EMOZIONE, DOLORE che cocktail di sensazioni. E se spingendo faccio anche altro? Che figure, mi tornano in mente tutti i miei pudori accantonati in nove mesi di visite invasive. Il lettino è ghiacciato e scomodissimo, ho le luci in pieno negli occhi. dio che disagio. Non controllo più niente, e non mi piace non mi sento più padrona di me come sono di solito, Fabio mi fa le carezze sulla testa e mi danno fin fastidio povero amore mio, il medico mi dice signora noi possiamo aiutarla con il 20% ma l’80% lo deve fare lei. Io non rispondo non ne ho le forze vorrei dirgli bip. bip. Sto facendo il 100%… Non sento neppure l’esigenza di spingere, l’istinto ad ogni contrazione sarebbe quello di contrarsi per alleviare il dolore non rilassare i muscoli e spingere. Sembrano ore e sono solo 20 minuti, mi dicono signora dai l’ultima spinta, DEVE uscire se no la bimba soffre….

Alla parola soffre raccolgo le mie energie e collaboro come meglio posso. Faccio quell’urlo liberatorio che chissà perché mi ero impuntata di trattenere ma me ne frego. Mi aiutano con uno sbrego da paura sulla patata e con la ventosa, e di colpo all’istante non ho più nessun male ma non sento piangere. Annalisa è un angelo da subito e non piange, sento la sua vocina solo quando le liberano il nasino e la bocca. Chiedo di vederla, un attimo mi dicono. No adesso subito la voglio qui è mia, e finalmente dopo nove mesi di attesa la vedo, grande, 4 kg di bimba, nera di capelli e tanti, il viso tondo e un po’ rosso povero amore che fatica che le ho fatto fare, mi vengono i sensi di colpa avrei dovuto collaborare di più ma adesso sono troppo felice. Me la rubano subito x sistemare me e lei.

Intanto io piango… Cerco di non far colare tutto il trucco che scema vero. Tremo dal freddo intanto che aspettano esca la placenta recuperino il cordone da donare e mi ricuciano. Mi sembra passi una vita. Fabio segue l’ostetrica e la nostra creatura, io continuo a tremare ma mi calmo. Mi giro mi asciugo gli occhi e appena mi accorgo che al polso ho un braccialetto con scritto Annalisa L. ricomincio con le lacrime.

Sono le 17 e 28, di un fantastico lunedì 20 febbraio e sono mamma. 5 gg prima del previsto che bello, ancora non ci credo, ci sono riuscita, sono sopravissuta anche al parto ed è andata benissimo. Dimenticato tutto il dolore, tutti i miei pudori, sparite le paure. Avevo un buon angelo custode e lo ringrazierò per sempre. Adesso Annalisa ha già 7 mesi, io mi scuso se sono stata prolissa ma non è semplice concentrare le emozioni che ti cambiano la vita in poche righe. Ringrazio tutte le persone che ci amano tanto e che si ricordano di dimostracelo perché sono la nostra forza, ringrazio mia madre che è la persona più eccezionale che esista e il mio Fabio, senza di lui non avrei potuto raccontare questa magnifica esperienza, adesso noi quattro siamo una famiglia e io finalmente mi sento realizzata, amata e serena.

Grazie Annalisa mia, il 20 febbraio sono rinate anche la mamma e la nonna con te.

Lettera non firmata 15/01/2008

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