Con l’entrata a vigore “a sorpresa”, lo scorso 7 novembre, dell’obbligo di dotare tutti i seggiolini auto per bambini fino a 4 anni dei dispositivi elettronici anti-abbandono si erano aperte le polemiche.

I genitori si erano trovati impreparati alla novità (di cui si discute da tempo, ma per cui non era ancora chiaro quando l’obbligo sarebbe effettivamente scattato), i negozi non erano ancora attrezzati per fare fronte all’impennata delle richieste e le associazioni di consumatori hanno protestato per il poco tempo a disposizione per adeguarsi alla norma senza rischiare di incorrere in sanzioni anche pesanti.

Le multe sono state però rinviate al 6 marzo: la Commissione finanze della Camera ha infatti approvato un emendamento al decreto legge Fisco che fa slittare di qualche mese le sanzioni per chi viene trovato non in regola.

Sanzioni che rimangono elevate: da 81 a 326 euro, più la decurtazione di 5 punti dalla patente.

Oltre al rinvio delle multe si è anche deciso di aumentare lo stanziamento (che sale da un milione a 5 milioni) per le agevolazioni da destinare alle famiglie (come credito di imposta) per l’acquisto dei seggiolini anti-abbandono o dei dispositivi da applicare ai seggiolini. Il contributo massimo per ogni acquisto rimane di 30 euro.

Per essere in regola con le nuove regole i seggiolini devono avere un sistema in grado di riconoscere la presenza del bambino sul seggiolino e di trasmettere un segnale sonoro direttamente sul telefono di chi si allontana dall’auto. L’obiettivo è di azzerare le tragiche dimenticanze dei bambini in auto.

Ricordiamo che, secondo le nuove regole, il dispositivo può essere di tre diversi tipi: integrato nel seggiolino; compreso nella dotazione del veicolo; indipendente, cioè un dispositivo da installare sul seggiolino ma omologato al tipo di seggiolino stesso – e non deve alterarne le caratteristiche di sicurezza.

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