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A poche ore dall'entrata in vigore dell'obbligo di dotarsi di seggiolini anti-abbandono non mancano le polemiche per il poco tempo dato alle famiglie per adeguarsi e per la scarsa informazione: l'ipotesi è quella di introdurre a breve un emendamento per posticipare le sanzioni.
Com’era prevedibile l’annuncio dell’entrata in vigore ieri a sorpresa dell’obbligo di avere sistemi di allarme per non dimenticare i bambini in auto ha scatenato le polemiche e le proteste un po’ di tutti.
In primo luogo quelle dei genitori, che non sanno di preciso quali siano le caratteristiche dei dispositivi, e quali – tra i diversi oggi in commercio – rispondano effettivamente ai requisiti di legge (che, riassumendo, devono avvertire della presenza in auto del bambino “tempestivamente attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all’interno o all’esterno del veicolo”). E temono, non trovandosi in regola, di essere sanzionati. E non di poco: le multe vanno da 81 a 326 euro, con la decurtazione di 5 punti della patente.
Dall’altra parte le associazioni di consumatori, che denunciano una scarsa informazione, il poco tempo concesso per l’adeguamento alle nuove regole e l’incertezza sulle caratteristiche effettive dei dispositivi anti-abbandono. Anche i produttori e i rivenditori, poi, si sono trovati in molti casi impreparati all’improvviso aumento della richiesta dei dispositivi.
L’Asaps, l’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, ha commentato con una critica la novità: “Auspicavamo la concessione dei 120 giorni inizialmente previsti, ma non è stato così”.
La ministra ai Trasporti Paola De Micheli è intervenuta con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui difende la legge definendola “una scelta di civiltà” e la scelta di anticipare l’obbligatorietà e parla dell’ipotesi di proporre un emendamento a breve per rinviare l’inizio delle sanzioni, anche se l’obbligatorietà di dotarsi dei dispositivi per bambini fino ai 4 anni rimane.
De Micheli ricorda inoltre che sono previste agevolazioni – sotto forma di un contributo di 30 euro – per l’acquisto dei dispositivi, ma anche su questo punto non mancano le incertezze: la ministra raccomanda di conservare gli scontrini di acquisto, ma non è ancora chiaro quali saranno le modalità di rimborso.
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