
Inserimento al nido, i consigli per renderlo meno traumatico (per tutti)
Il momento in cui il bambino inizia ad andare all'asilo nido può generare qualche apprensione ...
Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio a sostegno della famiglia: cambiano il congedo di maternità e quello di paternità.
Con l’approvazione – tra le polemiche – della legge di Bilancio si fa chiarezza sulle misure previste per il 2019 per quanto riguarda il cosiddetto “Pacchetto famiglia”.
Le novità principali riguardano la possibilità di posticipare il congedo di maternità a dopo la nascita del figlio, come pure l’estensione del congedo obbligatorio di paternità, che arriva a 5 giorni obbligatori.
Come anticipato, la novità più importante riguarda dunque il congedo di maternità: se fino al 2018 le donne incinte entravano in congedo obbligatorio dall’ottavo mese di gravidanza adesso sarà possibile lavorare fino al momento del parto (se la donna ne fa richiesta e con il parere favorevole di un medico, che attesti l’assenza di rischi per la mamma e il bambino). In questo modo la lavoratrice utilizzerebbe tutti e cinque i mesi di congedo dopo la nascita del bambino.
Inizialmente la legge non prevedeva la proroga della sperimentazione relativa al congedo per i neopapà, che nel 2018 era passato da 2 a 4 giorni. Una “svista” contro cui negli scorsi mesi è stata avviata anche una raccolta firme e a cui è stato posto rimedio: con l’inserimento di emendamenti ad hoc sono stati confermati i 4 giorni di congedo obbligatorio e ne è stato aggiunto un quinto.
La misura si applica per i lavoratori dipendenti con contratto subordinato, e si può utilizzare entro 5 mesi dalla nascita del figlio o dall’ingresso in famiglia del minore adottato.
A questi si aggiunge un ulteriore giorno di congedo facoltativo, sempre da richiedere entro i cinque mesi di vita del bambino, e utilizzabile se la madre deve rinuncia a un giorno del proprio congedo di maternità.
La legge introduce alcune novità anche riguardo i bonus in sostegno dei genitori lavoratori. Tra queste l’aumento della cifra da destinare per l’iscrizione del bambino all’asilo nido, pubblico o privato, che passa da 1.000 a 1.500 euro.
Il momento in cui il bambino inizia ad andare all'asilo nido può generare qualche apprensione ...
La stessa cifra è messa a disposizione delle famiglie che hanno bambini con gravi patologie per coprire parte delle spese di assistenza domiciliare.
Il contributo sarà erogato in 11 rate mensili e vale fino al 2021, mentre dal 2022 la cifra scenderà nuovamente a 1.000 euro.
Articolo originale pubblicato il 8 gennaio 2019
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