In gravidanza è più che naturale prestare una maggiore attenzione a quello che si mangia e seguire le indicazioni che ogni ginecologo dà costantemente a ogni sua paziente. Le limitazioni non riguardano in genere solo il cibo, ma anche quello che si beve. Molte future mamme sanno bene come sia da evitare l’assunzione di alcool, ma tendono invece a sottovalutare le conseguenze che possono esserci dall’assunzione di caffé, bevanda di cui molte non possono fare a meno, soprattutto di prima mattina. Tante donne nei primi mesi hanno rivelato di provare nausea anche solo nel sentirne il sapore, sensazione che è poi scomparsa e che le ha spinte a tornare alla normalità.

Questo modo di agire fa però davvero bene al nascituro?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità non vieta in assoluto la possibilità di prendere un caffé in gravidanza, ma invita a farlo con moderazione. In genere sarebbe bene non superare i 200 milligrammi al giorno, equivalenti a tre tazzine di espresso.

Un nuovo studio pubblicato da BMJ Evidence Bases sconfessa però questa teoria e invita a eliminare del tutto questa bevanda così amata da molti. Non si tratta, è bene precisarlo, di una demonizzazione assoluta nei confronti della caffeina, ma si basa sulle conseguenze che potrebbero verificarsi sul bambino una volta nato.

Anonimo

chiede:

La ricerca portata avanti dal team di Jack James dell’Università di Reykjavik, in Islanda, ha messo in evidenza un legame statistico tra il consumo di caffeina (senza soglia minima) e la possibilità di esito negativo della gravidanza, con l’eccezione delle nascite pretermine. Analizzando meglio i dati, si è riscontrato che i bambini nati da donne “con bassi livelli di caffeina e paraxantina durante la gravidanza erano un po’ più bassi in altezza dei loro coetanei le cui madri non consumavano caffeina”. 

La differenza è stata evidenziata anche nei casi in cui “il consumo materno era al di sotto delle attuali raccomandazioni di 200 mg al giorno”. Chi pensa che gli scrupoli maggiori debbano esserci solo per una tazza di caffé presa la mattina o subito dopo pranzo dovrebbe però ricordare che la caffeina è contenuta anche in altri prodotti di largo consumo come bevande, cioccolato, tè e bibite.

Questa teoria è stata confermata anche da un recente studio del National Institutes of Health: le persone che bevevano mezza tazza di caffè al giorno avevano bambini leggermente più piccoli o più bassi di statura rispetto a quelli che si astenevano.

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