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Più che in altri campi di diagnostica medica, i risultati dipendono dalla esperienza del medico che effettua l'esame e dalla potenza della apparecchiatura che utilizza. In ecografia inoltre, si vede solo 'ciò che si ricerca attentamente' muovendo in maniera appropriata la sonda che acquisisce le immagini.
L’ecografia è diventata oramai, nel corso dei numerosi anni, metodica estremamente affidabile e dalle potenzialità diagnostiche estremamente elevate. Alcune nuove apparecchiature ecografiche infatti, consentono, almeno in alcune condizioni, rilievi di particolari anatomici quasi invisibili ad occhio nudo. Ma purtroppo, come per tutte le cose belle, è presente un rovescio della medaglia.
Più che in altri campi di diagnostica medica infatti, i risultati dipendono dalla esperienza del medico che effettua l’esame e dalla potenza della apparecchiatura che utilizza. In ecografia inoltre, si vede solo ‘ciò che si ricerca attentamente’ muovendo in maniera appropriata la sonda che acquisisce le immagini.
Come fare per riconoscere un medico ecografista esperto da uno meno esperto?
Purtroppo non è facile, anzi direi che è molto difficile, in quanto gli aspetti da valutare sono veramente tanti. Occorre iniziare per gradi.
Iniziamo con il dire che in realtà in Italia non esiste una specializzazione in ecografia dedicata. Una specializzazione idealmente formulata dovrebbe a mio parere, prevedere un certo numero di anni nei quali studiare dettagliatamente l’anatomia generale, topografica e sezionale anche e soprattutto con l’ausilio di preparati anatomici, un approfondito studio anatomopatologico, il tutto completato da infinita pratica ecografica ‘in trincea’, vale a dire in saletta ecografica ma anche in clinica. Non esistendo al momento niente di tutto questo, il medico interessato cerca, nella fase di apprendistato, di seguire corsi, seminari, ‘prega’ questo o quel collega per poter assistere e partecipare agli esami ecografici e così via.
In linea di massima i medici di estrazione radiologica ed in parte internistica, trovano naturale eseguire ecografie multidisciplinari (ovviamente con grande variabilità in base alle esigenze del singolo individuo stesso), mentre specialisti in branche maggiormente ‘settoriali’ tendono ad eseguire solo l’ecografia della propria specialità. Ed eccoci arrivati al primo ‘nodo’ da sciogliere…
Chi è quindi la persona maggiormente indicata per eseguire ecografie?
Le mie idee a riguardo, scaturite oramai da quasi trenta anni di dovizia quasi esclusiva alla metodica ecografica e problematiche correlate, maturate avendo effettuato una infinità di corsi e congressi, confrontando referti e libelli rilasciati da specialisti di varie estrazioni, possono essere così sintetizzate:
Da quanto scritto appare evidente che essere un bravissimo clinico o chirurgo, che essere il direttore di questa o quella prestigiosa clinica o servizio, essere specialista in questa o quella branca medica, non sancisce la bravura ecografica, a meno che tali specialisti non abbiano dedicato la loro vita scientifica prevalentemente alla diagnostica ecografica e a patto di non imbattersi in veri e propri geni (evenienza non proprio frequentissima) in grado di eccellere in ogni cosa.
Purtroppo molti insuccessi attribuiti alla ecografia, sono in realtà insuccessi dell’ecografista. Sbagliare una diagnosi (ovviamente quando è potenzialmente fattibile…) può sovvertire completamente l’iter diagnostico e terapeutico, conferire una falsa tranquillità alla persona oppure allarmare inutilmente con risultati pratici o psicologici a volte catastrofici.
Sono consapevole che anche alla fine di questo scritto, le difficoltà nell’identificare un ecografista valido rimangano alte, se non insormontabili. Conviene sempre informarsi sui risultati ottenuti ‘on the road’ dalla persona in esame, gli unici forse che rispecchiano veramente il valore di un medico ecografista (e non solo).
‘Essere’ e ‘sembrare’ in alcuni casi possono essere divisi da un ampio canyon. La professione medica, e quindi anche quella dell’ecografista, richiede una molteplicità di doti (bravura e competenza, passione, educazione, umanità, gentilezza) che vanno oltre i titoli comunemente accettati. Questo è ancor più vero in campo ecografico dove a volte la quasi anancasticità nel cercare un dato reperto, prerogativa di alcune tipologie caratteriali, può fare la differenza… la fretta viceversa può sortire effetti opposti.
Termino con un esempio: Per controllare una stanza nel dettaglio, occorre una buona vista, idonee condizioni di luce, possibilmente una conoscenza preliminare di cosa cercare e catalogare, ma anche e soprattutto la voglia e la pazienza di cercare. Un particolare potrebbe essere nascosto in un piccolo anfratto… praticamente invisibile ad una ‘occhiata’ panoramica.
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