Tra gli elementi funzionali della gravidanza va considerato il cordone ombelicale, ovvero lo strumento con il quale, a partire dalla quinta settimana di gestazione, si collega il circolo sanguigno del feto alla placenta. Il cordone ombelicale è fondamentale per lo scambio di sangue tra madre e feto e di esso spesso ci si interessa solamente dopo il parto per il momento del taglio e per l’eventuale conservazione del sangue.

In realtà le condizioni del cordone ombelicale vano monitorate anche nelle ecografie svolte nel corso della gravidanza, in quanto può essere responsabile anche di complicazioni che possono determinare emergenze ostetriche, anche letali.

È il caso del cosiddetto nodo vero del cordone ombelicale, un fenomeno con un’incidenza particolarmente rara (tra lo 0,3% e il 2%) ma che spesso non viene diagnosticato tanto che è stato stimato come il 5% dei casi di natimortalità sia associato a una condizione di questo tipo.

Un fenomeno quindi particolarmente grave sul quale fare luce per comprenderne le cause, i fattori di rischio, i rischi, le conseguenze e la corretta gestione.

Cos’è il nodo vero del cordone ombelicale?

Il cordone ombelicale è una struttura organica composta da tre strati di muscoli; quella esterna è elastica, quella intermedia contiene la vena, le arterie e i vasi sanguigni, mentre quello interno è composto da tessuto connettivo che ha lo scopo di controllare il flusso sanguigno.

Trattandosi di un elemento che si sviluppa in lunghezza (proprio come fosse una corda), è possibile che si attorcigli su sé stesso o intorno al corpo del bambino, causando quello che viene chiamato nodo vero del cordone ombelicale. Il nodo vero, quindi, è a tutti gli effetti un attorcigliamento cui può andare incontro il cordone ombelicale.

Nodo vero o nodo falso: le differenze

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Fonte: iStock

Se si parla di nodo vero del cordone ombelicale è perché esiste anche un nodo falso? Sì, è così. Proprio in virtù dell’anatomia del cordone ombelicale è possibile che si creino dei falsi nodi.

Questi generalmente sono determinati dal rigonfiamento dei vasi sanguigni o dall’eccessiva presenza della cosiddetta gelatina di Wharton, ovvero lo strato gelatinoso che si trova all’interno del cordone con lo scopo di isolare e proteggere i vasi ombelicali.

I falsi nodi non sono districabili in quanto legati alla struttura stessa del cordone, ma non vi è motivo di preoccuparsene in quanto non rappresentano un pericolo per il bambino e sono solamente una particolarità che caratterizza questo componente.

Discorso completamente diverso, invece, per i nodi veri che possono verificarsi in qualsiasi momento della gravidanza o anche durante il travaglio e il parto.

Nodo vero del cordone ombelicale: le possibili cause

La consapevolezza intorno al fenomeno del nodo vero del cordone ombelicale è piuttosto recente in quanto, anche a fronte delle moderne strumentazioni ecografiche, la diagnosi e la sua comprensione risulta piuttosto complicata.

Uno dei principali fattori che può determinare la formazione del nodo del cordone ombelicale è legata alla sua lunghezza. Mediamente il cordone ombelicale è lungo 55 centimetri e con un diametro di 1 o 2 centimetri; maggiore è la lunghezza più alto è il rischio che si possa attorcigliare su sé stesso.

Questo perché, specialmente all’inizio della gravidanza quando il feto è più piccolo, i movimenti del bambino all’interno dell’utero possono portare all’attorcigliamento del cordone ombelicale. Non c’è una ragione medica, è un fenomeno fisico il cui rischio è legato ai movimenti fetali.

Parallelamente a tutto questo ci sono dei fattori di rischio che aumentano la probabilità che si formi un nodo sul cordone ombelicale. Rientrano in questo campo il polidramnios, un feto di piccole dimensioni, il diabete gestazionale, la presenza di gemelli monoamniotici, l’età avanzata della donna e i parti multipli.

Rischi e conseguenze del nodo vero del cordone ombelicale

Non tutti i nodi veri del cordone ombelicale sono pericolosi per la sopravvivenza del bambino, ma è evidente (così come confermato dagli studi condotti in materia) che aumentano i rischi per la salute del feto.

La formazione di un nodo, infatti, può essere responsabile della riduzione del passaggio dei nutrienti e dell’ossigeno con conseguente blocco della crescita, ma anche portare ad asfissia fetale, soffocamento e morte in utero. Il rischio è maggiore se il nodo vero del cordone ombelicale si forma presto in quanto i movimenti del feto possono restringerlo ulteriormente e renderlo sempre più pericoloso.

Come anticipato, la la diagnosi prenatale e la gestione clinica del nodo vero del cordone ombelicale non sono ancora state determinate e laddove si sospetti una condizione di questo tipo il ricorso al parto cesareo, a fronte della valutazione sull’età gestazionale, può essere una soluzione.

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  • Gravidanza