Anonimo

chiede:

Gentilissimo Dottore, mi sono sottoposta ad un intervento di Mastoplastica
additiva circa 12 anni fa, dopo pochi anni dall’intervento ho notato che
il volume di uno dei seni era diminuito, così il mio chirurgo mi ha
consigliato una risonanza, premettendomi però che il radiologo mi avrebbe
sicuramente diagnosticato la rottura delle protesi, ma non dovevo
preoccuparmi perché non era come appariva a loro. In pratica lui sostiene
che io abbia inserito un tipo di protesi che nel tempo si accartocciano e
che all’esame paiono ai radiologi rotte ma non lo sono, vanno in ogni caso
però sostiutite. Così sostiene lui, io però non ho nessun problema
fisico e nessun fastidio al seno. La mia domanda è perché devo sostituirle
se il mio seno, seppur imperfetto, mi va bene così come è? In ogni caso in
questo momento della mia vita io ed il mio compagno stiamo tentando di
avere un figlio ed un intervento del genere mi costringerebbe a rivedere
questi importantissimi progetti di vita e tutto ciò mi sconvolge. Io non
voglio sottopormi in questo momento storico a questo intervento, so bene
di doverlo fare ma non ora, posso gestire questo problema asseconda delle
mie esigenze? O ci sono dei rischi per la mia salute? La prego dottore di
chiarirmi qualcosa, perché per me avere un bambino è la cosa più
importante del mondo, anche se le protesi fossero rotte posso prima
affrontare la gravidanza e poi provvedere al resto?

Cara signora,
l’evidenza di fessure o pieghe della protesi non conferma la rottura di una
protesi come pure una diagnosi ecografica di rottura ha un sensibile margine
di errore (falso positivo).
Questo vale per l’Ecografia. Al contrario, la RMN è precisa, appunto è
l’esame giusto da fare per verificare e confermare una rottura sospettata o
meno in occasione di una visita medica.
Pertanto, se il referto della Risonanza è per assenza di segni di rottura, Lei
può e deve tenersi la protesi per qualche anno in più, ricontrollando
clinicamente e strumentalmente il seno. È strano il Suo discorso. Le viene richiesto un esame sofisticato come la
RMN proprio per valutare una rottura protesica, ma per il chirurgo questo
referto non varrebbe niente e la protesi comunque deve essere sostituita!
Una protesi rotta può comportare una disseminazione di silicone nei tessuti
contigui e provocare progressivamente infiammazioni croniche ed indurimento,
ma lentamente, alla lunga (dopo mesi o anni). Il silicone può passare nei
dotti e finire nel latte materno senza costituire un problema per il
neonato, non viene assorbito, ma bensì eliminato con le sue feci.
Comunque, nella discussione manca un elemento importante: che tipo di
protesi Lei ha dentro, di quale qualità e materiale???
Dopo la RMN senta il parere diretto di uno specialista, esperto… se Lei
non ha al momento fastidi o dolori e se la RMN escluderà rotture, credo
davvero che possa prima pensare alla gravidanza.
Cordialmente

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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