Rita

chiede:

Salve! Ho quasi 40 anni e ho due bambine sane di 2 e 4 anni. Alla fine di agosto ho avuto un aborto interno alla nona settimana, con successivo raschiamento. Ho ritirato gli esami. L’esame istologico parla di materiale deciduo ovulare sede di fenomeni necrotico flogistici associato a scarsi villi coriali con alterazioni regressive e iperplasia del trofoblasto.
Che cosa vuol dire? Posso andare incontro a ulteriori forme tumorali in una qualsiasi altra parte del corpo a causa dell’iperplasia?
Mi piacerebbe molto avere un altro bambino; posso avere ancora una gravidanza o sarebbe meglio evitarla a causa dell’iperplasia? Quanto tempo è opportuno aspettare per una nuova gravidanza?
L’esame citogenetico ha evidenziato un cariotipo 45x. Questa alterazione del cariotipo e l’iperplasia possono essere collegate?
Pur avendo già due figlie sane, è conveniente effettuare esami e consulenza genetica o, come mi è stato detto, si è trattato soltanto di un caso sfortunato?
Grazie

Gentile Rita,
l’ipertrofia del trofoblasto è una forma per lo più benigna. È caratterizzata dalla proliferazione del trofoblasto, che impedisce lo sviluppo normale dell’embrione.
Anche le mole idatiformi sono rappresentate da iperplasia del trofoblasto associate alla degenerazione generalizzata dei villi coriali e all’assenza della cavità amniotica e del tessuto embrionale.
Il cariotipo 45,X è compatibile con tale condizione iperplasica, e ritengo che si sia trattato di un caso sfortunato.
Lei, fatti tutti i controlli clinici del caso, può tranquillamente affrontare una nuova gravidanza ed il tempo trascorso da agosto ad oggi è già sufficiente.
Le consiglio, a gravidanza in atto, di ricorrere alla diagnosi prenatale invasiva.
Cari saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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