Anonimo

chiede:

Salve, mi chiamo Serena e vorrei porvi un quesito importante.
Una mia collega, a seguito di due parti naturali, ha subito delle
complicazioni alquanto gravi e ora avrebbe l’assoluta necessità di
sottoporsi a un intervento chirurgico di correzione delle diastasi dei
retti addominali con posizionamenti di rete contenitiva. Il medico a cui
si è rivolta, pur avendola esortata a fare l’intervento, in quanto
diversamente potrebbero sorgere complicazioni ben più gravi, le ha
altresì
precisato che l’intervento non è tuttavia mutuabile!
Domanda: è mai possibile?

Gentile utente,
la risposta non può essere certa da parte mia senza una concreta ed
obiettiva valutazione del caso della sua amica.
La rete contenitiva deve sempre rappresentare una scelta riservata a casi
patologici di diastasi dei muscoli retti, più spesso secondari a pregressa
chirurgia. Quando la si può evitare è molto meglio. Una diastasi senza grave
indebolimento o protusione di visceri, con buona tonicità dei muscoli retti,
non ha bisogno di retina, può essere corretta con metodi meno complicati, e
magari ha più bisogno di una classica addominaplastica per motivi tanto
estetici quanto funzionali.
Ma se un medico afferma, allarmando la paziente, che la situazione presenta
gravi rischi di complicanze… questa dovrebbe rientrare in un quadro
patologico ed essere, pertanto, mutuabile col SSN.
Tre sono le alternative: a) la sua amica non presenta una situazione grave,
così come le è stata raffigurata, per cui non avrebbe realmente diritto
all’assistenza in ospedale e, quindi, tanto meno bisogno della rete per
correggere la diastasi, e forse allora neppure di affidarsi a quel chirurgo;
b) il quadro clinico è serio ma il medico o la struttura a cui fa capo
preferisce guadagnarci, … la eviti; c) vi è stato un fraintendimento col
chirurgo, sempre possibile. In aggiunta, non si può pensare di unire al
trattamento sacrosanto di una patologia nell’ambito del SSN una componente
di valenza estetica, seppure vi fosse l’indicazione; in tal caso dovrebbe
optare per un’addominoplastica estetica facendosi carico di tasca propria
anche della parte funzionale dell’intervento.
Personalmente eseguo correzioni, in ospedale come è giusto, di diastasi dei
muscoli retti, più o meno serie, se conseguenti a patologia neoplastica o
connesse a ricostruzione del seno effettuate con lembi muscolocutanei
addominali ma non quelle conseguenti a chirurgia addominale o problematiche
ostetriche. L’approccio chirurgico è simile ma la teorica differenziazione
sottosta all’orientamento ultraspecialistico dell’Istituzione nella quale
svolgo la mia attività di dirigente medico pubblico ed al tipo di reparto
operativo, chirurgia plastica. Differentemente, nei casi di donne con
difetti estetici, spesso si riscontra una diastasi dei muscoli retti che
sarà giusto correggere, senza retina, al fine di migliorare il girovita e
prevenire un peggioramento, senza possibilità di copertura da parte della
Mutua, ma questo non può e non deve consentire ad un qualunque medico di
dire che la situazione è grave e che, in sostanza, per “salvarsi c’è solo da
pagare”.
Le consiglio di sentire il parere di altre strutture sanitarie o di altri
specialisti.
Cordiali saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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