A bassi livelli di questo ormone sono associati problemi come l’osteoporosi. Valori molto alti, invece, possono essere indicativi di un tumore all’ovaio o al seno.
Estradiolo: cos’è?
L’estradiolo, anche chiamato 17 beta-estradiolo, è un ormone steroideo, ovvero che si forma a partire dal colesterolo. La sua funzione principale è regolare il ciclo mestruale e determinare la comparsa dei caratteri sessuali femminili.
Questo però non deve indurci a pensare che l’estradiolo sia presente solo nelle donne: a concentrazioni più basse, è presente anche nell’organismo maschile, dove tra le altre cose aiuta il mantenimento delle ossa. L’estradiolo è prodotto principalmente dalle ovaie, ma in quantità ridotte anche dalle ghiandole surrenali e dal fegato.
A cosa serve l’estradiolo?
Vediamo nello specifico a cosa serve quest’ormone. La sua funzione principale, come detto in precedenza, è quella di permettere la crescita e lo sviluppo degli organi sessuali femminili, tra cui:
- l’utero;
- le tube di Falloppio;
- la vagina;
- il seno.
Durante le mestruazioni, si assiste ad un aumento dei livelli di estradiolo, che determinano:
- la maturazione e il rilascio dell’ovocita;
- l’ispessimento del rivestimento dell’utero per consentire l’eventuale impianto di un ovulo fecondato.
Inoltre, quest’ormone serve a controllare la distribuzione del grasso corporeo nelle donne (che sappiamo si deposita in prevalenza su fianchi e seno), ed è essenziale per la salute delle ossa e delle articolazioni.
L’esame e i valori
L’esame per controllarne i livelli si effettua tramite prelievo del sangue e viene prescritto dal medico in caso di disturbi del ciclo mestruale, come l’amenorrea, in menopausa, o per verificare eventuali problemi legati alle ovaie. È consigliato anche se non si riesce a restare incinta, nonostante vari tentativi.
Per quanto riguarda i valori, poiché questo ormone sessuale viene prodotto principalmente nelle ovaie, i livelli di estradiolo diminuiscono con l’avanzare dell’età e, in maniera ancora più significativa, durante la menopausa. Inoltre, subiscono delle oscillazioni anche durante il ciclo mestruale, aumentando gradualmente e costantemente, fino a raggiungere la concentrazione massima prima dell’ovulazione. Dopodiché i livelli di questo ormone decrescono nuovamente.
I valori di riferimento sono:
- 20–300 pg/ml durante l’adolescenza;
- 30–800 pg/ml durante il ciclo mestruale;
- maggiori di 20 mila pg/ml in gravidanza;
- minori di 20 pg/ml nelle donne in menopausa.
Estradiolo in gravidanza
Quando si aspetta un bambino dunque aumentano i valori di questo ormone, che è prodotto anche dalla placenta. Si ritiene che svolga un ruolo nel mantenimento della gravidanza. Un basso livello di estrogeni potrebbe infatti causare più frequentemente aborti.
Estradiolo alto: cause e conseguenze
Livelli alti di estradiolo possono essere ricondotti a tumori ovarici estradiolo-secernenti, tumori testicolari, insufficienza epatica. Nelle donne, una quantità eccessiva dell’ormone è stata collegata a:
- acne;
- costipazione;
- perdita del desiderio sessuale;
- depressione;
- aumento di peso;
- malattie cardiovascolari.
Se i livelli sono estremamente alti possono causare anche cancro all’utero e al seno.
Negli uomini, invece, i livelli alti di estradiolo possono essere associati allo sviluppo di caratteristiche femminili: è il caso, ad esempio, della ginecomastia, condizione caratterizzata dall’anomalo sviluppo delle mammelle nei soggetti di sesso maschile. O, ancora, possono portare alla perdita della funzione sessuale o del tono muscolare.
Estradiolo basso: cause e conseguenze
Quando invece succede il contrario, ovvero il corpo non produce quantità sufficienti di questo ormone, possono presentarsi le seguenti situazioni:
- osteoporosi negli adulti poiché sono ostacolati la crescita e lo sviluppo delle ossa;
- pubertà ritardata nelle adolescenti;
- sbalzi d’umore.
I bassi livelli di estradiolo possono essere causati da patologie come l’ermafroditismo, l’ipogonadismo, l’iperplasia surrenale. O, in assenza di situazioni patologiche, possono essere ricondotti a diete particolarmente restrittive.
Articolo originale pubblicato il 26 agosto 2020