Sui social è diventato uno scherzo diffuso prendere in giro i cosiddetti laureati “all’università della strada”. Eppure, dicono i sostenitori del worldschooling, la strada e il mondo hanno molto da insegnarci.

Anzi, questo modello di apprendimento si basa proprio sulle esperienze in giro per il mondo, attraverso i viaggi e la scoperta di quello che ci circonda, cercando di confrontarci con quante più possibile persone, culture e visioni diverse.

Ma come funziona davvero?

Cosa si intende per worldschooling?

Il termine worldschooling (“fare scuola nel mondo”) indica un tipo di istruzione che potremmo riassumere nell’espressione “imparare viaggiando” e che si basa sull’apprendimento attraverso l’incontro con esperienze, luoghi e persone provenienti da tutto il mondo.

Quanto più si può viaggiare, quante più destinazioni e quanto maggiore è la varietà di culture, climi, storie e società che si possono esplorare, tanto più crescono le possibilità di apprendere.

Questo, però, non significa che il viaggio sia l’unico canale di apprendimento. Come spiega Eli Gerzon, una delle prime promotrici del metodo,

È quando il mondo intero è la tua scuola, invece che la scuola è il tuo mondo intero”. […] il termine non richiede di viaggiare per il mondo, così come l’unschooling non vieta di utilizzare le risorse scolastiche.
Invece, è quando si sperimenta attivamente e si impara dal mondo che ci circonda: la casa, la famiglia, gli amici, gli estranei di ogni provenienza, le biblioteche, i parchi, gli sport, le foreste, le scuole, le città e, naturalmente, il mondo e il world wide web.

A volte si usano i termini roadschooling, travel-based education or unschooling per indicare questo approccio che non prevede insegnanti, aule, scuole e programmi di studio prestabiliti ma che può essere declinato in tantissime varianti.

I benefici e i vantaggi del worldschooling

Estremamente flessibile e adattabile, divertente e appassionante, il worldschooling ha molti benefici:

  • I bambini possono imparare una nuova lingua immergendosi quasi completamente in essa. Ad esempio, vivendo in Spagna per un po’, un bambino potrebbe imparare lo spagnolo più facilmente che a scuola, senza dover “studiare” normalmente;
  • È più facile entrare in empatia con gli eventi storici quando ne sentiamo parlare nel luogo in cui sono accaduti, ad esempio possiamo comprendere meglio l’Olocausto “studiandolo” ad Auschwitz;
  • Aumenta il tempo trascorso in famiglia;
  • I bambini possono acquisire fiducia in se stessi partecipando a una serie di attività che altrimenti non potrebbero fare e incontrando persone provenienti da contesti molto diversi;
  • Chi fa worldschooling potrebbe trovare più facile scoprire le proprie passioni grazie alle esperienze in diverse parti del mondo o in diversi contesti;
  • È possibile creare molte connessioni diverse trovandosi in posti nuovi così spesso

Le criticità e gli svantaggi

Ovviamente, non è tutto oro quel che luccica e a benefici e vantaggi corrispondono anche diverse criticità, non solo legate al fatto che, trattandosi di un percorso estremamente variegato e alternativo all’istruzione tradizionale, potrebbe creare dei problemi a livello accademico o lavorativo, ma anche a livello di accessibilità.

Tra gli svantaggi del worldschooling, infatti, troviamo:

  • I bambini non seguono un programma di studi prestabilito, quindi in mancanza di un programma di homeschooling potrebbero avere delle lacune in alcune aree o materie;
  • È difficile stabilire connessioni profonde o durature quando siamo costantemente in movimento;
  • Senza qualifiche formali i bambini una volta adulti potrebbero avere difficoltà ad accedere all’istruzione universitaria o a determinate carriere;
  • Viaggiare è costoso, quindi questo stile di vita non è il più accessibile, soprattutto se i genitori non possono lavorare da remoto. Anche accedere a musei, siti archeologici, spettacoli teatrali e così via può essere costoso rendere difficile esporre il bambino a queste esperienze.

3 consigli per chi vorrebbe fare worldschooling

1. Coinvolgete i bambini nella pianificazione

Più un bambino è coinvolto, più si impegna. E più un bambino si impegna, più impara. La pianificazione può essere limitata a piccole scelte su un’attività o a grandi decisioni, come quale Paese visitare. Molto dipende dall’età: a bambino piccolo è possibile offrire scelte semplici tra A o B, mentre i più grandi possono essere incoraggiati a ricercare attività e cose che vorrebbero fare o trovare informazioni sui trasporti, prezzi e aiutare col programma.

2. Iniziate a risparmiare in anticipo

La capacità di permettersi “l’istruzione in viaggio” dipende in larga misura dalla pianificazione anticipata. Come abbiamo visto, il worldschooling può essere costoso, per questo può diventare un obiettivo finanziario da raggiungere preventivando un importo specifico in un conto e eliminando le spese non necessarie per creare risparmi dedicati.

3. Scegliete un programma scolastico domiciliare

Un programma di istruzione parentale che soddisfi i requisiti essenziali dell’istruzione dei bambini durante il viaggio è un modo per assicurarsi che non avranno lacune rispetto all’istruzione tradizionale. Anche fornire routine e regolarità è importante.

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Categorie

  • Bambino (1-6 anni)