Tra le manifestazioni cliniche frequenti in età pediatrica, soprattutto nei primi 5 anni di vita, c’è l’orticaria. Una condizione associata a diversi disturbi (infezioni e allergie) e che compromette la qualità della vita e, come evidenziato dalla Rivista di Immunologa e Allergia Pediatrica, influisce sulle attività quotidiane.

L’orticaria nei bambini può essere acuta (e dura meno di 6 settimane) o cronica (si presenta quotidianamente o quasi per più di 6 settimane); la forma più comune è quella acuta e nel 35-50% dei casi, spiega l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, guarisce entro 3 anni dal suo inizio.

Le cause dell’orticaria nei bambini

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Fonte: iStock

La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli definisce l’orticaria come una “sindrome reattiva cutaneo-mucosa caratterizzata dalla comparsa eruttiva e improvvisa, localizzata o diffusa, di pomfi”. Un pomfo è un rigonfiamento di colore rosa pallido solitamente circondato da eritema associato a bruciore.

In circa il 40% dei casi, come riportato in questo studio, possono essere coinvolti anche gli strati più profondi della pelle e il loro rigonfiamento prende il nome di angioedema.

La sindrome orticaria-angioedema è tipicamente il risultato dell’attivazione dei mastociti cutanei, cellule immunitarie che se stimolati rilasciano istamina, prostaglandine, leucotrieni, triptasi, fattore di attivazione piastrinica e citochine. Questo meccanismo determina che i capillari della pelle lascino trasudare il plasma del sangue.

Molte delle cause alla base dell’orticaria nei bambini sono sconosciute; tra quelle più comuni ci sono le infezioni (specialmente quelle virali delle alte vie respiratorie) e le allergie (meno comuni e si hanno quando il bambino assume un determinato alimento, viene punto dallo stesso tipo di insetto o viene a contatto con uno specifico farmaco). T

ra gli alimenti che più comunemente possono causare l’orticaria ci sono le arachidi, le uova, il latte, il pesce e i frutti di mare, mentre tra i farmaci i principali responsabili di questa reazione ci sono gli antibiotici penicillinici, l’aspirina, l’ibuprofene e gli anticonvulsivanti. I più comuni allergeni ambientali coinvolti, invece, sono la polvere, le muffe e il pelo degli animali. Anche lo strofinare la pelle e l’esposizione al sole e al freddo possono essere responsabili dell’orticaria acuta.

Anche se meno comunemente l’orticaria cronica può essere causata da disturbi del tratto gastrointestinale, malattie delle ghiandole endocrine, malattie autoimmuni, malattie reumatologiche e neoplasie.

Come si manifesta e i sintomi

Una delle particolarità dell’orticaria nei bambini, spiega la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP) è il suo andamento fugace e migrante. I pomfi, infatti, insorgono in maniera molto rapida e possono scomparire nell’arco di poche ore per poi ripresentarsi successivamente in altre parti del corpo.

La comparsa dei pomfi, di dimensioni variabili, in qualunque parte del corpo è il segno caratteristico dell’orticaria che in alcuni casi può essere associata ad angioedema a labbra, gola e palpebre e intenso prurito.

In alcune forme acute di particolare intensità l’orticaria può essere associata a broncospasmo e shock anafilattico, ma anche febbre, vomito, diarrea e atralgia.

Quanto dura l’orticaria?

Solitamente, spiega uno studio pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics, nell’orticaria cronica ogni singola lesione dura meno di 24 ore con episodi che persistono per più di 6 settimane. Nelle forme acute l’orticaria dura meno di 6 settimane.

Lesioni che durano più di 24 ore devono essere valutate attentamente, in quanto possono rappresentare il segno di patologie differenti dall’orticaria acuta.

Come si cura: rimedi e alimentazione

La diagnosi dell’orticaria nei bambini si basa sull’anamnesi del paziente e sulla valutazione della frequenza, della durata, della forma e distribuzione dei pomfi. Anche l’indicazione sui fattori scatenanti e aggravanti e le circostanze in cui i sintomi tipici dell’orticaria si manifestano permettono al medico di orientarsi nella diagnosi. I test di laboratorio (emocromo, PCR e VES) dovrebbero essere eseguiti quando l’anamnesi e i dati a disposizione suggeriscono la presenza di un fattore scatenante o di una malattia sistemica.

È utile approfondire la diagnosi, tramite uno scotch test o un esame parassitologico delle feci, anche nelle forme lievi-moderate di orticaria nelle quali dopo alcune settimane il trattamento non porta ad alcun miglioramento. Questo perché spesso l’orticaria è associata a infezioni parassitarie intestinali (come l’ossiuriasi).

La terapia dell’orticaria acuta si basa essenzialmente sull’assunzione per via orale di antistaminici anti-H1 di seconda generazione (cetirizina, loratadina e desloratadina). Gli antistaminici, infatti, bloccano il rilascio di istamina e agiscono come farmaci sintomatici in grado di attenuare la comparsa dei pomfi e il relativo prurito.

Per l’orticaria cronica la terapia è innanzitutto finalizzata, se presente, all’eliminazione o all’allontanamento del fattore scatenante. Anche per la forma cronica di orticaria la cura è a base di antistaminici anti-H1 di seconda generazione che, rispetto a quelli di prima generazione, hanno meno effetti collaterali sull’appetito, sulla regolazione dei liquidi corporei e sul sistema nervoso centrale. Nelle forme che non rispondono a questo tipo di terapia si valuta l’aggiunta dell’omalizumab, un anticorpo monoclonale umanizzato anti-IgE che agisce in modo da impedire l’attivazione dei mastociti.

Va invece evitato l’utilizzo di creme o pomate a base di cortisonici o antistaminici in quanto potrebbero contenere agenti allergizzanti o irritanti. Anche una dieta a base di alimenti istamino-liberatori andrebbe evitata in quanto gli studi condotti non sembrano evidenziare un miglioramento significativo sul decorso dell’orticaria.

Orticaria nei bambini: quando preoccuparsi

Nei casi in cui gli episodi di orticaria acuta non rispondessero alla terapia o si manifestassero con forme cutanee gravi è indicato il ricovero al pronto soccorso.

Il ricovero è indicato anche nelle forme di orticaria cronica quando le lesioni cutanee suggeriscono la presenza di patologie sistemiche o in presenza di prurito in gola, edemi e sintomi sistemici soprattutto se questi non sono mai comparsi precedentemente.

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  • Bambino (1-6 anni)