Nei bambini piccoli, soprattutto nei neonati, è riscontrabile e riconoscibile la fimosi, una condizione fisiologica, dunque normale, che si risolve genericamente con la crescita, entro i 5 anni di età.

La fimosi nei bambini, però, genera più di un interrogativo nei genitori, che cercano di capire come risolvere quel restringimento prepuziale, che ostacola lo scorrimento della cute sul glande.

Se inizialmente la fimosi è considerata del tutto normale, col passare del tempo, in seguito a problematiche, tra cui la difficoltà di urinare o l’estremo fastidio, bisogna intervenire prima con una terapia locale e, in seguito se necessario, con un intervento chirurgico.

Fimosi e parafimosi

Fondamentale è la differenza tra le fimosi e parafimosi, due condizioni collegate ma diverse tra loro:

  • la fimosi, come anticipato, è l’incapacità di scoprire il glande a causa del mancato o difficoltoso scorrimento del prepuzio;
  • la parafimosi, come spiega l’Ospedale Bambino Gesù, è una complicanza acuta, esito di una retrazione forzata del prepuzio, che ha provocato uno strozzamento irreversibile al di sotto del glande, con conseguente disturbo vascolare”.

In sostanza, dopo aver scoperto il glande, il prepuzio non riesce a ricoprirlo e causa un vero e proprio strangolamento del pene, che richiede il tempestivo intervento medico.

Anonimo

chiede:

Cause della fimosi nei bambini

Secondo NCBI, il Centro Nazionale statunitense per le informazioni biotecnologiche, le cause della fimosi possono essere infettive, infiammatorie e ormonali. Ciò detto, è importante capire che il neonato nasce sempre con fimosi, o per meglio dire il prepuzio che aderisce al glande.

Con il passare delle settimane, le due parti si separeranno naturalmente. È inoltre opportuno evitare di toccare il pisellino dell’infante per scoprire il glande, perché potrebbe essere più nocivo che utile, e può arrivare a causare sanguinamento e infezioni.

Nel 99% dei casi, come evidenziato dai medici dell’Ospedale Bambino Gesù, la fimosi è la conseguenza di:

  • processi infiammatori, ossia balanopostite o balanite xerotica obliterante (BXO), una infiammazione fungina o batterica che interessa glande e prepuzio;
  • meccanici traumatici;
  • tentativi maldestri di scollare le aderenze fisiologiche.

L’1%, invece, è rappresentato da cause di origine – probabilmente – congenita o acquisita. Inoltre, per evitare infezioni, è sempre opportuno seguire delle buone norme di igiene del neonato.

Tipologie di fimosi

Si possono distinguere due tipologie di fimosi nei bambini:

  • fimosi serrata, quando il restringimento è importante, si prova grande fastidio e non si riesce nemmeno a urinare;
  • fimosi non serrata, invece, è la condizione più lieve, quando non si riesce a scoprire il glande a pene eretto.

Rischi e conseguenze della fimosi nei bambini

Abbiamo già anticipato che la fimosi nei bambini è una condizione normale, per di più asintomatica. Il restringimento fisiologico è attestato all’80% nei lattanti fino a 6 mesi, al 10% nei bambini fino a 3 anni, e solamente all’1% fino ai 5 anni. Dopo questa età, bisogna porsi il problema e consultare il medico per valutare i prossimi passi risolutivi.

I rischi collegati sono quelli legati a fastidi, in particolar modo legati alla difficoltà urinaria. In età adolescenziale, poi, si riscontreranno dolore con le erezioni e difficoltà nei rapporti sessuali.

Fimosi nei bambini: quando intervenire?

Si suggerisce di intervenire dopo il compimento dei 5 anni di età. Di norma si consiglia una terapia conservativa. Il medico consiglierà al paziente l’utilizzo di un farmaco antinfiammatorio steroideo, da applicare localmente.

La terapia va in genere seguita per alcuni mesi. In caso di esito positivo basterà sottoporsi a controlli periodici. Se la situazione non dovesse risolversi è opportuno invece sottoporsi a intervento chirurgico.

Un tempo l’intervento principale per curare la fimosi era la circoncisione, ritenuta ormai obsoleta per la risoluzione della fimosi, anche se viene ancora effettuata in alcuni casi. È considerata invece esteticamente più efficace la plastica prepuziale.

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