Liberi di insegnare, ma anche liberi di sbagliare. E ammetterlo, pure di fronte ai propri figli. “Anche noi genitori sbagliamo, l’importante è avere l’umiltà di ammetterlo, anche dimostrando di essere a volte fragili. Mio figlio ha imparato a perdonare quando sbaglio“.

Finita l’epoca dei genitori supereroi? Forse. Oppure accorciare la distanza genitore-figlio aiuta a costruire un rapporto diretto e senza (troppe) censure.

“Mio figlio è il mio migliore amico”

Ne è convinta Roberta, in arte Momokoplush, blogger e mamma “ricamata“, come si definisce per i suoi molti tatuaggi. Certo non una mamma convenzionale: e suo figlio Alessandro, 6 anni, come ha scritto Roberta in un post su Instagram, “non è solo mio figlio, Ale è il mio migliore amico, il più fedele che ci sia. È una persona già matura, a soli sei anni. Mi sta insegnando più lui di tanti adulti“.

Come fare incontrare quell’amicizia con la necessaria dose di regole e divieti da somministrare?

Ho trovato un equilibrio nel dare e nell’avere. Gli do molto ma voglio che mi ascolti quando deve. Ci ho messo un po’ per trovare questo equilibrio ma ci sono riuscita. Penso sia importante dedicare ai bambini del tempo per fare cose divertenti e non pesanti, aiuta a ottenere risultati quando poi c’è da rispettare le regole. Non è vero che se sei amico di tuo figlio non ti ascolta, devi trovare quel bilanciamento per non perdere l’autorità: per non esagerare in un senso o nell’altro bisogna fare dei tentativi.

Parliamo con Momokoplush del rapporto genitori-figli al tempo dei social, dell’accesso quasi incondizionato, spesso neppure troppo mediato, a qualsiasi genere di informazione. “Con mio figlio – dice – ho sempre parlato di tutto, è un bambino sveglio e possiamo affrontare qualsiasi tipo di discorso che sia compatibile ovviamente con la sua età. Ma oltre a essere sua mamma e cercare di dargli un’educazione e una direzione cerco di coinvolgerlo nelle mie passioni, e di aiutarlo a trovarne di sue“.

“Quando il mio corpo non era più mio”

La riconosci per il sorriso che accompagna le sue fotografie e per i messaggi motivazionali che passano sul suo profilo Instagram e sul suo blog. Però lo dice subito: ci sono momenti difficili, com’è normale che sia. Dopo la nascita di Alessandro, ad esempio, per Roberta non è stato facile avere a che fare con il post parto, un momento difficile per cambiamenti del corpo:

Ho vissuto la gravidanza serenamente, sono sempre stata me stessa. Ma quando ho partorito inizialmente è stata molto dura, ho sempre cercato di mantenere la mia identità ma per forza di cose nei primi tempi quando diventi mamma succede che ti annulli e ti trascuri. Io ho messo su peso, non mi sentivo più a mio agio nel mio corpo. Ma è stato lo step che mi ha portato a fare un percorso di attività fisica e alimentazione che mi ha completamente cambiata, sono tornata più in forma di prima della gravidanza. Non ero così neanche a vent’anni! Ho trovato la mia dimensione e il mio spazio. Sono una mamma ma sono anche “Momokoplush“.

Nessuna “fissazione”, solo molta fatica e impegno, spiega Roberta. E una dieta vegana, con ricette che pubblica sul suo canale Youtube: “A mio figlio non abbiamo mai dato carne o pesce, ma lui le uova e i formaggi li mangia. Quando è diventato un po’ più grande gli abbiamo spiegato le motivazioni e le condivide. È normale in un bambino, stravede per gli animali. Ma non gli abbiamo mai messo pressione, è una scelta consapevole ma è anche libero di provare quello che vuole. Lo coinvolgo nella preparazione dei piatti, gli spiego le proprietà dei cibi ed è molto curioso. Se un giorno volesse mangiare carne sarà una sua decisione, io gli ho dato gli strumenti ma la scelta sarà sua“.

“Facciamo fatica ma veniamo ripagati, sempre”

Per una mamma-blogger la vita privata e quella social non hanno una distanza ben marcata. E se ciascuno si dà regole proprie, per Momokoplush l’imperativo è “non esagerare: io condivido aspetti personali della vita quotidiana ma sempre entro certi limiti. Il messaggio che voglio mandare è positivo, ci sono sempre parti belle anche nei momenti di maggiore difficoltà e fatica. Essere genitore è faticoso e stressante, ma ci sono molte cose che ripagano della fatica. Il nostro rapporto è forte anche perché lo faccio sentire unico e speciale. Credere in lui e trasmettergli che è importante provarci, sbagliare ma comunque provarci“.

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