Già a giugno del 2011 avevo presentato una mozione per chiedere al governo chiarimenti sul farmaco EllaOne e sulla sua commercializzazione nel nostro Paese, sono molto contenta, quindi, che oggi altri colleghi abbiano voluto condividere la mia preoccupazione su questo farmaco che, a tutti gli effetti, si può considerare un farmaco abortivo“. Lo dichiara in una nota la senatrice Laura Bianconi, vice presidente dei senatori del Pdl.

La commercializzazione dal primo aprile della cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo per la contraccezione d’emergenza – precisa Laura Bianconi- è un ulteriore modo per banalizzare l’aborto e per uscire fuori dagli schemi previsti dalla legge 194. La molecola ulipristal acetato alla base della pillola dei cinque giorni dopo, appartiene allo stesso gruppo farmacologico della Ru486, in uso per l’aborto chimico, e il meccanismo d’azione è praticamente sovrapponibile. Inoltre, quando la EllaOne viene somministrata prima dell’ovulazione – prosegue Bianconi – rischia di inibirla o posticiparla mentre se, invece, viene somministrata dopo l’avvenuta fecondazione impedisce l’annidamento e, quindi, provoca un vero e proprio aborto perché ostacola il prosieguo della gravidanza. Passaggi molto chiari, di cui le donne devono essere giustamente informate perché, soprattutto le più giovani, non pensino che si tratta di un banale contraccettivo“.

Bene, dunque, essere sempre più numerosi, parlamentari, medici e associazioni – conclude la senatrice Pdl – nel chiedere in tutte le sedi possibili che anche per questo potenziale farmaco abortivo sia fatta chiarezza e, come richiesto nella mia mozione, vengano imposte immediatamente le linee guida già adottate per la RU486“.

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