L’infezione dell’herpes, sia quella labiale (provocata dall’herpes virus di tipo 2, HSV-2), sia quella genitale (provocata dall’herpes virus di tipo 1, HSV-1) sono comuni (specialmente quella labiale) e innocue negli adulti.

Come spiegato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, la forma genitale, invece, se contratta in gravidanza, anche se rara, può risultare estremamente pericolosa per il feto. Così come altre infezioni genitali, l’HSV-1, precisa il Manuale MSD, può compromettere il travaglio, influenzare la scelta della modalità di parto e danneggiare il feto.

Nonostante il rischio di trasmissione al feto dell’infezione sia molto raro (meno dello 0,1% dei bambini secondo le stime dell’American Sexual Health Association) è importante non sottovalutare l’attenzione sull’herpes in gravidanza. Questo per almeno due principali motivi: il 20-25% delle donne delle donne in gravidanza contrae l’herpes genitale e in caso di contagio il neonato sviluppa una malattia molto serie che non sempre è possibile diagnosticare tempestivamente e per la quale ci sono anche scarse possibilità di prevenzione.

Cos’è l’herpes?

Herpes
Fonte: iStock

L’herpes simplex è uno dei tipi di herpesvirus che è responsabile di alcune infezioni virali molto comuni. Tra le particolarità di questo virus c’è quella di essere responsabile, come riportato dal Manuale MSD, di infezioni croniche.

Questo perché il virus rimane in uno stato inattivo all’interno di una cellula ospite e quando si riattiva (anche a distanza di molti anni) scatena nuovi episodi di malattia che può avere sintomi diversi rispetto alla forma iniziale.

Le differenti tipologie di herpes

Le forme di herpes HSV-1 e HSV-2 non sono le uniche considerando come esistano 8 diverse tipologie di herpesvirus che possono colpire l’uomo. E sono:

  • Virus herpes simplex tipo 1;
  • Virus herpes simplex tipo 2;
  • Virus varicella-zoster (tipo 3);
  • Virus di Epstein-Barr (tipo 4);
  • Citomegalovirus (tipo 5);
  • Herpesvirus umani tipo 6 e 7;
  • Herpesvirus umano di tipo 8.

L’HSV-1 e l’HSV-2 sono molto simili, tanto che ciascuno può causare lesioni genitali o labiali. L’herpes labiale è estremamente comune (circa il 68% degli adulti lo ha contratto almeno una volta nella vita dopo un’influenza, l’esposizione al sole o l’assunzione di antibiotici). Insieme al virus varicella-zoster, sono responsabili della comparsa di vescicole sulla pelle o sulle mucose.

Quali sono i sintomi dell’herpes?

I sintomi delle forme di herpes da attenzionare durante la gravidanza (HSV-1 e HSV-2) sono la comparsa di grappoli di vescicole accompagnati da bruciore, prurito e fastidio ai genitali o alle labbra. Spesso le lesioni genitali non sono evidenti e non provocano sintomi fastidiosi per cui, pur essendo la forma più pericolosa, è quella meno individuata tempestivamente.

L’herpes genitale sintomatico, come riportato in questo studio, ha un periodo di incubazione di 2-20 giorni e dura per circa 21 giorni. Oltre alle vesciche e al relativo fastidio può essere accompagnato da febbre, mialgia, cefalea e, soprattutto nelle donne, neuropatia autonomia con ritenzione urinaria.

Inoltre l’herpes genitale, che è un’infezione virale cronica che dura tutta la vita, spesso non viene individuata durante le diagnosi. Come evidenziato dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC), infatti, la diagnosi può essere difficile perché i sintomi tipici della malattia sono spesso assenti in molte persone infette al momento della valutazione.

Quando si sospetta l’herpes in gravidanza è doveroso confermare la diagnosi mediante test virali o sierologici. Il ricorso a una diagnosi basata solamente sulla presentazione clinica ha un tasso di falsi positivi del 20%.

L’herpes in gravidanza: rischi e conseguenze

La trasmissione del virus dell’herpes avviene per contatto da persona a persona e il parto naturale è nel 90% dei casi responsabile dell’infezione neonatale in quanto le vescicole del canale vaginale sono piene di virus. Il rischio maggiore per il feto è nel caso in cui l’herpes compaia per la prima volta durante la gravidanza in quanto il sistema immunitario materno non ha potuto sviluppare gli anticorpi.

Nel caso in cui l’herpes in gravidanza fosse invece una riattivazione di una precedente infezione, il rischio di contagio per il neonato è estremamente minore, questo perché in questi casi il collo dell’utero è meno oggetto di localizzazione da parte del virus.

Il pericolo maggiore dell’herpes in gravidanza si verifica quando l’infezione viene contratta nell’ultimo trimestre. Come riportato in questo studio, infatti, le donne che contraggono l’herpes prima della gravidanza o nel primo trimestre raramente infettano il feto. Nel 30-50% dei casi in cui l’infezione si verifica nell’ultimo trimestre vi è la possibilità di trasmissione al feto.

L’infezione da virus herpes simplex nei neonati, che può manifestarsi tra i dieci giorni e le sei settimane dopo la nascita, è caratterizzata dalla comparsa di un’eruzione di vesciche che nella forma più frequente (e meno rischiosa) colpisce la pelle, gli occhi e la bocca. Forme meno frequenti, ma più gravi, possono interessare il sistema nervoso centrale e possono comportare esiti permanenti futuri e un serio rischio per la sopravvivenza del bambino.

È doveroso distinguere tra infezione congenita e infezione neonatale in quanto il contagio può avvenire durante la gravidanza, al momento del parto o dopo la nascita. L’infezione congenita è molto rara e la trasmissione virale intrauterina è massima durante le prime 20 settimane di gestazione; in questi casi si può andare incontro ad aborto spontaneo, natimortalità e anomalie congenite.

La maggior parte dei contagi (85-90%) avviene al momento del parto e la rottura prolungata delle membrane rappresenta un fattore di rischio per le infezioni neonatali.

La prognosi dell’infezione da HSV nel neonato, come riportato dal Manuale MSD, dipende sia dalla localizzazione della malattia che dal ricorso all’adeguato trattamento. L’85% delle infezioni non trattate porta al decesso del bambino e il 65% dei bambini sopravvissuti alla malattia senza trattamento sviluppa gravi problemi neurologici.

Il contagio può avvenire anche con persone che al momento non hanno manifestazioni cliniche della malattia perché, come spiega la Fondazione Veronesi, si può trasmettere il virus anche quando questo è silente, soprattutto nelle persone soggette a frequenti recidive. Si può quindi prendere il virus, chiarisce il Royal College of Obstetricians & Gynaecologists, mediante contatto diretto pelle a pelle con la zona interessata quando il virus è attivo o durante rapporti sessuali (di qualsiasi tipo) non protetti.

Per questi stessi motivi, è bene che le persone con l’herpes labiale evitino di baciare i neonati e i bambini piccoli, proprio per il rischio di trasmissione dell’infezione mediante il contatto diretto.

L’infezione da HSV-2, inoltre, aumenta di 2-3 volte il rischio di contrarre l’HIV; per questo motivo le persone affette da herpes genitale dovrebbero essere sottoposte anche al test per l’HIV.

Come prevenire l’herpes in gravidanza

Essendo una delle malattie sessualmente trasmissibili di origine virale, è indicato evitare rapporti sessuali con persone che hanno o potrebbero avere l’herpes. Si rivela fondamentale anche l’attenzione all’igiene per evitare la diffusione del virus.

Il portale WebMD riporta l’indicazione per tutte le donne in gravidanza di sottoporsi al test per individuare se si è già contratto il virus o meno. L’attenzione va rivolta anche al proprio partner, anche se stabile.

Cura e trattamento

La terapia dell’herpes in gravidanza dipende molto dall’epoca gestazionale. Per le donne in gravidanza che contraggono per la prima volta il virus, si può prevedere il trattamento con aciclovir topico o per via orale, valaciclovir o famciclovir.

Questi farmaci non sono ufficialmente approvati per il trattamento delle donne in gravidanza, ma gli studi finora condotti non evidenziano un aumento delle anomalie fetali. In alcuni casi viene previsto il ricorso al parto cesareo proprio nella prospettiva di ridurre il più possibile il rischio di trasmissione dell’infezione così come, per le donne con herpes ricorrente, si può valutare anche di indurre il travaglio tra un episodio e l’altro.

Le modalità d’intervento dipendono quindi dalla situazione di ogni singola donna e dalle caratteristiche della gravidanza.

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  • Patologie in gravidanza