Raffreddore, catarro, congestione nasale e infezioni alle vie respiratorie sono comuni in età pediatrica, tanto che con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno i genitori devono regolarmente attrezzarsi per contrastare i fastidi annessi a queste condizioni.

Il ricorso ai suffumigi è uno di questi e rappresenta uno di quei rimedi antichi che ancora oggi è particolarmente diffuso. Scopriamo meglio cosa sono, qual è la loro efficacia, quali i rischi e come prepararli correttamente.

Cosa sono i suffumigi?

Con il termine suffumigi (o fumenti) si fa riferimento alla tecnica di inalare i vapori caldi a scopo terapeutico. Si preparano portando a ebollizione dell’acqua da versare in un contenitore (di vetro o terracotta) al quale aggiungere farmaci, sale, bicarbonato, oli essenziali o erbe medicinali.

A questo punto, si avvicina il volto al recipiente dal quale escono i vapori caldi, e preferibilmente ci si copre la testa con un asciugamano in modo da evitare la dispersione dei vapori che vengono così meglio inalati.

I benefici dei suffumigi per la salute dei bambini

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Fonte: iStock

Scopo dei suffumigi è quello di consentire di fluidificare il catarro per espellerlo più facilmente. Inoltre, a seconda della tipologia utilizzata, si rivela utile anche per alleviare il mal di gola e la tosse, ridurre i sintomi tipici del raffreddore, avere un’azione decongestionante e favorire la respirazione.

Quando sono indicati?

Generalmente si ricorre ai suffumigi per calmare la tosse, trattare il mal di gola e liberare il naso congestionato. L’indicazione è di fare i suffumigi ai bambini almeno due volte al giorno, la mattina e la sera, dedicandovi 5 minuti ogni volta e prevedendo delle pause intermedie per permettere al piccolo di respirare.

Il consiglio è di non praticare i suffumigi ai bambini con meno di 6-7 anni e sempre previo consulto con il pediatra, anche per la scelta della tipologia di prodotto da sciogliere nell’acqua calda.

Tipi di suffumigi e il loro utilizzo

Esistono diverse tipologie di suffumigi a seconda del componente che si discioglie nell’acqua calda e che viene poi inalato raggiungendo le vie aeree, anche quelle più profonde.

I suffumigi possono essere effettuati con bicarbonato o sale da cucina per la formazione di una soluzione ipertonica, ma anche con oli essenziali, erbe medicinali e farmaci da banco senza obbligo di prescrizione medica.

Accortezze e precauzioni per la sicurezza

Uno dei principali rischi dei suffumigi ai bambini è legato, come riportato anche in questo studio pubblicato su ScienceDirect, al pericolo di ustione. Va quindi prevista sempre la presenza di un adulto, attendendo almeno un minuto dopo la bollitura prima di utilizzare l’acqua.

Inoltre i suffumigi sono controindicati per chi soffre di particolari condizioni cardiache e per i bambini è doveroso prestare massima attenzione ai prodotti utilizzati in quanto alcuni, come gli oli essenziali, sono molto concentrati e potrebbero causare irritazione.

Infine è da evitare l’utilizzo di sostanze che causano allergia ai bambini.

Quando evitare i suffumigi?

Le principali ricerche condotte sull’inalazione di vapore ne evidenziano l’inefficacia o una maggiore incidenza dei rischi rispetto ai benefici. La Fondazione Veronesi evidenzia come i suffumigi non diano altro che un momentaneo sollievo, sottolineando come non ci sono prove sulla loro efficacia decongestionante e per contrastare i virus.

In uno studio pubblicato dal British Journal of General Practice si fa presente come non ci siano prove sufficiente a sostegno dell’utilizzo dell’inalazione di vapore come trattamento, e anche questo studio conclude come il ricorso ai suffumigi non abbia portato alcun beneficio consistente nella cura del raffreddore, e per questo non sia raccomandato per il trattamento dei sintomi.

Nel Position Paper pubblicato dalla Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) sull’aerosolterapia si fa presente come “Le inalazioni caldo umide sono suggerite esclusivamente per il trattamento delle patologie delle vie aeree superiori, nasofaringo-laringee, anche se non vi è condivisa opinione sulla validità di tale cura. […] Non trovano alcuna indicazione nel trattamento delle forme patologiche delle basse vie respiratorie”.

Per la terapia delle riniti infettive non complicate si consiglia invece il ricorso ad abbondanti lavaggi nasali, e in tutti i casi i suffumigi ai bambini sarebbero da evitare, valutando altre forme di trattamento sia per ottenere sollievo che per un’efficace cura dei sintomi.

Il confronto con il pediatra è e resta il primo step da predisporre per valutare come gestire i sintomi tipici del raffreddore e delle comuni infezioni alle vie respiratorie che interessano i bambini.

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Categorie

  • Bambino (1-6 anni)