Tra le infezioni che possono colpire i bambini e che si manifestano sulla loro pelle troviamo il cosiddetto mollusco contagioso.

È un fenomeno abbastanza frequente nei bambini (meno negli adulti, anche se il contagio è possibile) che merita di essere approfondito e chiarito, rispondendo anche a molti dubbi e malintesi.

Cos’è il mollusco contagioso?

Partiamo con una definizione del mollusco contagioso che colpisce i bambini. Si tratta propriamente di un’infezione cutanea benigna, provocata da un virus a DNA, appartenente alla famiglia Poxviridae.

Ne esistono due tipologie: MCV-1 e MCV-2, più numerosi altri sottotipi. Quest’infezione colpisce i bambini soprattutto nei primi anni di vita con un picco verso i cinque anni.

Sintomi del mollusco contagioso nei bambini

Il più delle volte il mollusco contagioso nei bambini si manifesta come un’infezione localizzata cronica e appare con un piccolo rilievo di forma tondeggiante (e solido). Può manifestarsi su qualsiasi parte del corpo e del viso (a eccezione dei palmi delle mani e delle piante dei piedi), ma solitamente non è pruriginoso.

Questo perché la maggior parte delle volte l’infezione da mollusco contagioso è asintomatica e solo raramente è accompagnata da prurito o bruciore nella zona colpita dalla lesione.

La lesione che appare è a forma di cupola e il più delle volte ha una dimensione di non più di 5mm di diametro. Essa aumenta, raggiungendo anche i 15mm, nei soggetti con deficit immunologici.

Questo virus colpisce maggiormente i bambini con dermatite atopica, con le lesioni che sono maggiori nelle zone colpite dalla dermatite, ovvero quelle dove il bambino tende a grattarsi di più. Il fastidio e un po’ di dolore nei bambini dovuto alla presenza del mollusco contagioso, può avvenire quando l’organismo attacca il virus e le lesioni tendono a infiammarsi.

Il contagio è favorito inoltre anche da un clima umido e da ferite, eczemi o abrasioni che possono alterare l’integrità della barriera cutanea.

La diagnosi è clinica e si basa sulla valutazione delle lesioni. Solo in casi di diagnosi incerta si può ricorrere a una biopsia cutanea o uno striscio sul materiale che rileva le caratteristiche delle cellule.

In altri casi si esegue una dermatoscopia, ovvero una diagnosi tramite l’utilizzo di uno strumento ottico che consente di ingrandire la zona coinvolta e ottenere le informazioni necessarie. La diagnosi è fondamentale per escludere altre patologie che richiederebbero trattamenti specifici.

Mollusco contagioso nei bambini: la prevenzione

Per comprendere come prevenire la diffusione del mollusco contagioso nei bambini è fondamentale capire come avviene la trasmissione e il contagio di questo virus. La trasmissione del mollusco contagioso nei bambini avviene per contatto diretto e attraverso i cosiddetti effetti letterecci, ovvero lenzuola, asciugamani, federe e spugne da bagno.

Di per sé non è per niente facile prevenire la formazione di questo mollusco, ma possono essere messi in atto degli accorgimenti che ne possono contenere il contagio.

La prima attenzione è quella di trattare immediatamente, appena si manifestano, le lesioni cutanee. Una vera e propria prevenzione avviene evitando di condividere asciugamani e salviette, non praticando sport di contatto e, ancora, non fare il bagno nella stessa vasca. Il virus, infatti, resiste alle alte temperature.

Per quel che riguarda la frequentazione di altri bambini, non è necessario isolare i bimbi colpiti da questa infezione. Le indicazioni sono quelle di coprire le zone dove sono sorte le lesioni, anche se ci sono possibilità di contagiare altri bambini.

Cure e rimedi per il mollusco contagioso

La prima cosa da sottolineare è come il più delle volte il mollusco contagioso regredisca spontaneamente nei bambini nel giro di un paio d’anni. Per questo motivo un trattamento vero e proprio potrebbe anche non essere necessario.

In alcuni casi però l’infezione può rimanere anche fino a 3 anni. I trattamenti sono praticati sia per evitare il contagio e come forma di prevenzione della diffusione di questa infezione che per ragioni estetiche.

I principali trattamenti contro il mollusco contagioso nei bambini sono o attraverso la rimozione fisica o tramite l’utilizzo di irritanti topici. Nel primo caso i trattamenti sono il laser, il raschiamento (curettage) o la criochirurgia.

I pediatri sottolineano come “Il curettage è doloroso, spesso i bambini hanno paura, specie dopo il primo trattamento, e possono esitare discromie o cicatrici. Lo stesso vale per il laser CO2.

Vanno quindi valutate le diverse opzioni terapeutiche prima di scegliere il trattamento da eseguire. Inoltre un terzo dei soggetti trattati (il 35% circa) ha casi di recidive. Infine è da considerare come la scelta del trattamento dipenda anche dalla localizzazione e dalla grandezza della lesione.

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  • Bambino (1-6 anni)