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Proprio come il fiore, i bambini orchidea hanno bisogno di cure e dell'ambiente giusto per prosperare. Ecco come aiutarli a farlo al meglio
Si chiamano bambini orchidea, proprio come il fiore che richiede cure speciali ma in circostanze ideali diventa di una bellezza fenomenale.
Nel 2005, i ricercatori Bruce J. Ellis dell’Università dell’Arizona e W. Thomas Boyce dell’Università della California, pubblicarono sulla rivista Development and Psychopathology l’articolo Biological Sensitivity to Context, che introduceva la teoria dell’orchidea e del dente di leone, in cui studiavano i modi in cui l’ambiente familiare influenzava lo sviluppo di diverse tipologie di bambini.
I bambini dente di leone sono resilienti e gestiscono bene lo stress, mentre i bambini orchidea sono molto più sensibili e, di conseguenza, corrono il rischio di soffrire di depressione e altri problemi più avanti nella vita se non adeguatamente seguiti durante l’infanzia. Recentemente a questa teoria è stata aggiunta la categoria dei bambini-tulipano, che si collocano tra i bambini orchidea, super sensibili, e i super robusti tarassaco.
Il termine è stato scelto proprio perché la ricerca rileva che questi bambini sono molto simili alle orchidee: richiedono cure intense da parte dei genitori e ambienti appropriati per poter prosperare. Come l’orchidea, se l’ambiente non è buono il bambino “appassirà”.
«Se guardiamo ai bambini orchidea, la teoria è che non hanno tanti recettori nel cervello per il cortisolo (l’ormone dello stress)», ha spiegato a Metroparent Judith Malinowski, psicologa clinica presso il St. John Providence Ascension Eastwood di Novi: «Poiché non hanno tanti recettori, quando sono sotto stress, il cortisolo inonda il loro flusso sanguigno, il che aumenta l’ansia».
Ecco perché l’ambiente in cui viene cresciuto un bambino è così importante:
Se questi bambini si trovano in un ambiente altamente disfunzionale, corrono un alto rischio di depressione, ansia e abuso di sostanze. D’altra parte, se i genitori forniscono il giusto ambiente familiare, questi bambini possono essere resilienti, creativi e stabili.
Malinowski propone alcune domande per aiutare i genitori a capire se hanno un figlio orchidea:
Il motivo per cui alcuni bambini rientrano nella categoria del dente di leone mentre altri sono orchidee non è chiaro al 100%, ma i ricercatori ritengono che la genetica abbia un ruolo: i bambini orchidea sembrano avere in comune geni che li collocano nella categoria dei “fragili”.
Alcuni ricercatori stanno studiando il gene del recettore dei glucocorticoidi NR3C1, che la Duke University ha definito un «marcatore genetico nei bambini orchidea», mentre i ricercatori della Virginia Commonwealth University stanno anche esplorando il gene CHRM2, associato alla dipendenza da alcol e considerato un possibile gene del bambino orchidea.
Le ricerche mostrano che i bambini orchidea sono a maggior rischio di depressione, dipendenza da alcol e una risposta allo stress da cortisolo che può contribuire alla loro reazione eccessiva anche di fronte a piccoli incidenti. A volte soffrono anche di problemi comportamentali.
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Il ruolo dei genitori e dell’ambiente familiare è quindi fondamentale per aiutare i bambini orchidea a sfruttare il loro potenziale. Ma come farlo?
Tom Boyce, professore emerito di pediatria all’Università della California e autore di The Orchid and the Dandelion: Why Some Children Struggle and How All Can Thrive (2019), ha indicato sei strategie genitoriali che sembrano favorire e sostenere il sano sviluppo dei bambini orchidea, rappresentate dall’acronimo O-R-C-H-I-D, che aiuta a ricordarle: