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Dal 1 luglio parte la corsa al Bonus bebè 2013: ecco come ottenerlo.
Dal primo luglio via libera alle richieste del bonus bebè per le mamme lavoratrici, al fine di facilitare il rientro al lavoro dopo la maternità obbligatoria.
Quest’anno, nel 2014 e nel 2015 le mamme lavoratrici potranno presentare domanda per avere un contributo da 300 euro al mese per pagare le spese dell’asilo nido o quelle sostenute per la babysitter. La misura è stata istituita con l’intento di favorire il rientro delle neo mamme sul posto di lavoro dopo la maternità obbligatoria, offrendo un sostegno alla genitorialità attraverso la Legge n. 92/2012 (riforma Fornero) che ha introdotto il cosiddetto bonus bebè.
=> Bonus Bebè 2017, come richiederlo
I benefici possono essere utilizzati negli 11 mesi successivi al congedo obbligatorio, per un massimo di sei mesi.
Il contributo può essere richiesto anche se la lavoratrice ha già usufruito in parte del congedo parentale.
Al beneficio possono accedere esclusivamente le madri, anche adottive o affidatarie, sia lavoratrici dipendenti, sia iscritte alla gestione separata, per i bambini già nati (o entrati in famiglia o in Italia) o quelli la cui data presunta del parto è fissata entro i quattro mesi successivi alla scadenza del bando per la presentazione della domanda.
La mamma lavoratrice dovrà però rinunciare, per ogni mese di incentivo, al corrispondente periodo di astensione obbligatoria.
Le risorse che lo Stato ha messo a disposizione sono 60 milioni di euro: 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015.
La mamma lavoratrice, al termine del congedo di maternità e negli 11 mesi successivi, potrà richiedere, invece del congedo parentale, un contributo per pagare l’asilo nido o la babysitter. Il bonus è pari a 300 euro al mese, per un massimo di sei mesi.
Possono fare richiesta del bonus le madri i cui figli siano nati dopo il 1 Gennaio 2013 e si può richiedere anche per più figli.
Il bonus per la babysitter sarà erogato col sistema dei buoni lavoro, mentre quello per l’asilo nido sarà pagato dall’Inps, direttamente alle strutture eroganti servizi per l’infanzia pubbliche e private accreditate con la rete pubblica, in possesso di determinati requisiti, e che si siano iscritte all’apposito elenco entro il 26 Giugno.
Possono godere del bonus anche le mamme iscritte alla Gestione separata (il bonus vale però solo tre mesi), le libere professioniste e le lavoratrici part-time.
Per partecipare alla richiesta bonus, le mamme lavoratrici devono presentare domanda esclusivamente online tramite il sito dell’Inps, attraverso il seguente percorso: Al servizio del cittadino -> Autenticazione con PIN “dispositivo” -> Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito -> Voucher o contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia. Servirà un pin dispositivo che si può richiedere al seguente link.
La presentazione delle domande sarà consentita dalle ore 11:00 del giorno 1 luglio 2013 fino al giorno 10 luglio 2013.
Nel modulo andranno specificati, tra le altre cose, il numero dei mesi per i quali si richiede il bonus e il tipo di servizio scelto.
Entro il 25 luglio l’Inps stilerà una graduatoria unica, su base nazionale, tenendo conto della dichiarazione ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare di appartenenza.
Sono ammesse alla presentazione della domanda anche le lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale. In tal caso, il contributo potrà essere richiesto per un numero di mesi pari ai mesi di congedo parentale non ancora usufruiti, con conseguente riduzione di altrettante mensilità di congedo parentale.
Se utilizzato per il servizio di baby-sitting, il contributo è corrisposto attraverso il sistema dei buoni lavoro (voucher). Nel momento in cui si fa ricorso ai voucher, la madre è tenuta, prima dell’inizio della prestazione lavorativa del servizio di baby sitting, ad effettuare la comunicazione preventiva di inizio prestazione, indicando il proprio codice fiscale, il codice fiscale del prestatore, il luogo di svolgimento della prestazione e le date presunte di inizio e di fine dell’attività lavorativa, tramite:
Se invece viene utilizzato per gli asili nido, il pagamento viene effettuato dall’Inps direttamente alla struttura specificata nel modulo di domanda, dietro esibizione, da parte della struttura stessa, della documentazione attestante la fruizione del servizio.
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