Gestosi in gravidanza, la dieta mediterranea può aiutare a ridurre il rischio

Il disturbo è ormai diventato sempre più frequente, complice anche l'innalzamento dell'età in cui si decide di avere un bambino, proprio per questo è importante non sottovalutarlo e ascoltare i consigli del medico.

Prestare attenzione a quello che si mangia in gravidanza è fondamentale, non solo per motivi estetici, ma anche per evitare di incorrere in problemi che possono rivelarsi poi difficili da risolvere. Uno dei disturbi di cui soffrono molte donne è la gestosi, caratterizzata da ipertensione arteriosa (sopra i 140/90 mm/Hg), proteinuria (presenza di proteine nelle urine, rilevata durante gli esami) ed edemi (gonfiori). Evitare di contrarla (in genere si verifica dalla 20esima settimana in poi) è fondamentale: il rischio. se non trattata, è di andare incontro a un parto prematuro o problemi nello sviluppo del bambino.

La preeclampsia (o gestosi) può evolvere gradualmente, manifestarsi improvvisamente o rimanere silente con sintomi aspecifici (mal di testa, offuscamento della vista) ed è per questo che sottoporsi ai controlli periodici diventa fondamentale. Ci sono però dei comportamenti che possono rivelarsi utili per prevenirne la comparsa: è importante, ad esempio, smettere di fumare e gestire al meglio il peso.

Una nuova ricerca effettuata da un team di ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles su un campione composto da quasi 8mila donne ha messo in evidenza come un aiuto importante possa arrivare dalla dieta, in modo particolare quella mediterranea, quella che seguiamo anche nel nostro Paese. A volte, infatti, possono bastare alcune semplici accortezze per poter ottenere un beneficio di cui possono godere sia la futura mamma sia il nascituro.

Le donne che hanno preso parte all’indagine sono state invitate a compilare un questionario in occasione della visita effettuata dal ginecologo nel primo trimestre di gravidanza, in cui dovevano indicare le proprie abitudini alimentari nei tre mesi precedenti, In particolare, le intervistate dovevano concentrarsi sul consumo di cibi e bevande, in modo da poter attribuire un punteggio in base all’aderenza alla dieta mediterranea.

L’analisi delle risposte date ha portato a una conclusione importante: c’è un rischio ridotto del 21% di avere un esito negativo della gravidanza, oltre a una probabilità inferiore rispettivamente del 28% e del 37% di sviluppare preeclampsia e diabete gestazionale. Lo studio ha inoltre permesso di comprendere anche quali siano i cibi che dovrebbero essere consumati frequentemente nel corso dei nove mesi: “Abbiamo anche esaminato i singoli componenti della dieta mediterranea e abbiamo scoperto che una maggiore assunzione di verdure, legumi e pesce era correlata a un minor rischio associato di un esito avverso della gravidanza” – sono le parole della medica Natalie Bello, autrice senior dello studio.

 

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