Cresce l’allarme per la cosiddetta morte bianca, come denunciato apertamente dalle Associazioni Italiane di Pediatria e Cardiologia. Questa patologia che colpisce 1 neonato su 1000, è ancora sottovalutata anche perché non se ne conoscono tutte le cause. Per tale motivo è stata decisa una forte azione di divulgazione perché alcuni comportamenti a rischio vengano corretti in tempo. Primo fra tutti la posizione che il neonato deve assumere durante le ore del sonno. E’ stato calcolato, infatti, che il rischio maggiore di morte bianca è dovuto alla posizione sbagliata in culla.

Il neonato deve essere messo a dormire sulla schiena perché una posizione diversa rischia di creare complicazioni respiratorie e digestive molto serie. Spesso accade, infatti, di dimenticare questo accorgimento, così quando il bambino viene messo nella culla a pancia in giù, la bile non riesce ad incanalarsi in maniera adeguata nel tubo digerente e il bimbo può rimanere soffocato dal suo contenuto gastrico. Nuove teorie e nuove armi, arrivano dall’America: un equipe americana ha avanzato l’ipotesi secondo la quale il fenomeno potrebbe essere causato dall’inalazione durante il sonno di bolle di anidride carbonica che si accumulano nella culla del bambino; per questo è consigliabile far dormire il neonato con la pancia rivolta verso l’alto.

Vera o no la teoria, tale pratica ha già permesso di registrare una riduzione dei decessi del 45% ma ha prodotto un problema ulteriore, quello della nuca appiattita. Questa particolare posizione, infatti, provoca una deformazione cerebrale definita plagiocefalia posizionale che non produce problemi seri se non un’asimmetria del volto con orecchie più basse del normale.

Ciò ha indotto i pediatri americani che si sono trovati di fronte ad un numero considerevole di neonati con tali asimmetrie, a consigliare ai genitori di cambiare la posizione del bambino una volta concluso il pisolino. Non solo: per i piccoli è stato ideato un particolare casco chiamato DOC (Dynamic Orthotic Cranialplasty) che, adattandosi alla loro piccola testa esercita una certa pressione sulla circonferenza cranica permettendo di evitare malformazioni. Lo strumento per ora è disponibile solo oltre oceano, ha due unici inconvenienti: il costo elevato – circa 3000 dollari – e la durata limitata – 6 mesi.

Occorre, inoltre, evitare di coprire troppo il bimbo, fare attenzione agli indumenti indossati durante il sonno affinché non siano proprio questi ad ostacolare la respirazione, non esporre il neonato a fonti di calore e non fumare nell’ambiente dove dorme. Oltre a ciò, le associazioni impegnate nella campagna di prevenzione ricordano che si può controllare il sonno dei propri piccoli grazie ad una piccola sonda che, applicata sul corpo del neonato, permette di rilevare ogni variazione strana così che si possa intervenire in maniera tempestiva.

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