Anonimo

chiede:

Egr Dott.
Sono una studentessa di medicina quasi alla fine degli esami affetta fin
dalla nascita da ittiosi. Mi hanno riferito che appena nata (tramite taglio
cesareo) presentavo solo dei graffi sul ventre e credo il colloidon ma
lieve. Mi hanno messa in incubatrice e da lì hanno notato che qualcosa
non andava nella mia pelle (puntini rossi). Poi le visite dermatologiche
sono state molte.. Persino della Svizzera ho un vago ricordo dove volevano
sperimentare su di me una pillola ma i miei si sono rifiutati. Casi
analoghi in famiglia non ce ne sono. Ho un solo fratello sano con 2 figli
sani, la nonna materna aveva la vitiligine ma nulla di più, della mia bis
nonna materna so poco.. Era una trovatella e mia nonna mi diceva che
aveva la pelle un po’ ruvida. Dalla parte paterna nessun problema di
pelle. L’ittiosi in me non è mai stata localizzata al palmo delle mani o
piedi ne’ viso. È accentuata ora soprattutto sulle pieghe del corpo
gomito ginocchia collo mani piedi(ivi presento squame scure che seguono
l’andamento dei dermatomeri corporei arrivando ad un’ altezza max di 3-5
mm). Esenti sterno pancia ed è lieve sulle altre parti corporee con
chiazze piu’ piatte ma estese di nemmeno 0.5mm. Sono molto migliorata da
quand’ero piccola dato che l’estensione era sicuramente maggiore. Ho usato
per anni creme all acid. acetilsalicilico addirittura al 20% e mi faceva
stare malissimo.. Poi ho scoperto i benefici delle acque termali calde di
Abano Terme.. Mi basta stare in ammollo un paio d’ore una volta la
settimana e mi desquamo completamente. Durante la settimana per mantenere
il beneficio termale uso creme grasse ma semplici(nivea ed olio per
bambini).Dopo tutta questa premessa le chiedo: riesce a risalire alla
tipologia della mia ittiosi e darmi un quadro chiaro su cosa e come fare
nel momento in cui (e già lo desidero) avrò un figlio? Grazie…

Gentile lettrice, visti i tuoi studi mi permetto di scrivere questa risposta utilizzando un linguaggio tecnico, scusandomi in anticipo con gli altri lettori.
Come senz’altro sai già esistono varie forme di ittiosi ed una diagnosi precisa sul tipo specifico può essere effettuata solo a partire da una valutazione clinica oggettiva. L’ittiosi è in effetti una condizione ereditaria che si trasmette praticamente con quasi tutte le modalità note: autosomica dominante, autosomica recessiva, legata all’X; presenta inoltre un elevato grado di “eterogeneità genetica” (quindi variabilità di fenotipica, il che sottende, come sai, una probabile multifattorialità o ad una interazione epigenetica sul gene putativo, di cui parleremo in seguito): in questo caso l’eterogeneità è veramente spiccata, passando dalla morte neonatale per complicanze dovute a sepsi e calo elettrolitico fino a scomparsa totale del disordine.
Dalla descrizione che mi hai fatto mi sembra di capire tuttavia che nel tuo caso si tratti di ittiosi lamellare, probabilmente di tipo L1: si manifesta sin dalla nascita spesso in bimbi nati con il colloidon (nell’immaginario collettivo questa evenienza è salutata con gioia in quanto si ritiene che tali neonati siano destinati ad avere fortuna nella vita!), a cui seguono macchioline a forma di diamante su tutto il corpo; in una certa percentuale di casi tali macchioline spariscono completamente senza ulteriore seguito, in altri si sviluppa l’ittiosi.
L’ittiosi lamellare (che ha un’incidenza stimata di 1/200.000) sembra essere causata da mutazioni nel gene TGM1 (mappa in 14q11), che codifica per la transglutaminasi cheratinocitaria; come dicevo sopra l’eterogeneità genetica è spiccata, ed una prova sulla sua origine multifattoriale deriva da alcuni studi che dimostrano sequenze wild type del gene TGM1 in pazienti affetti e conseguente linkage con altre regioni cromosomiche, come la 2q: si parla in questo caso di ittiosi lamellare di tipo L2. Ulteriori studi hanno rivelato linkage con altre regioni cromosomiche, per cui al momento la suddivisione dell’ittiosi sulla base dell’eziopatogenesi riconosce effettivamente la presenza di diverse forme di patologia associate a geni diversi, anche se la modalità di trasmissione sembra essere (ripeto: per l’ittiosi lamellare) sempre autosomica recessiva.
Durante la differenziazione terminale le cellule dell’epidermide dei mammiferi acquisiscono un deposito estermamente sottile (nell’ordine dei di pochi nm) di proteine nel versante intracellulare della membrana plasmatica, chiamato cross-linked cell envelope; tale deposito è insolubile a causa dei legami dislfuro che caratterizzano il polimero proteico e viene creato ad opera di alcuni specifici enzimi: le transglutaminasi. La transglutaminasi K è quella che svolge la sua azione nei cheratinociti, determinando quindi la formazione dell’involucro che svolge un ruolo protettivo nei confronti degli agenti fisici esterni: il modello molecolare suppone quindi che il deficit di questo enzima (causato da mutazioni omozigoti del relativo gene) si traduca in un incremento della vulnerabilità delle cellule dell’epidermide che quindi sono maggiormente soggette a morte con conseguente stimolo alla formazione di tessuto sostitutivo il che si traduce nella desquamazione continua che si osserva nell’ittiosi lamellare.
Riassumendo, quindi, non mi sembra inverosimile che tu abbia una ittiosi lamellare autosomica recessiva: in questo caso i tuoi genitori sono portatori sani obbligati, tu sei omozigote e la probabilità che la tua progenie sia portatrice sana è pari a 1 per ogni gravidanza. Come sai, la probabilità che la tua progenie sia affetta dipende solo dallo status genetico del tuo partner; data la spiccata eterogeneità genetica di cui abbiamo già parlato non mi sento di consigliarti indagini genetiche di sorta, ma una accurata consulenza genetica del ramo familiare del tuo partner potrebbe dare utili informazioni, sebbene la probabilità a priori che lui sia portatore sano (cosa che determinerebbe un rischio stimato di 1/2 per ogni gravidanza) è pari a quella della popolazione generale, quindi estremamente bassa.
Spero di esserti stato di qualche utilità, resto comunque a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Cordialmente,

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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