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Il coronavirus si trasmette con la saliva e non con i rapporti sessuali: è praticamente impossibile, però, fare sesso senza che ci sia scambio di saliva. Ecco le cose da sapere, anche per chi cerca una gravidanza.
Domande a cui gli esperti non sempre riescono a dare risposte univoche: del nuovo coronavirus si sa ancora relativamente poco, e dati e studi sono in continuo aggiornamento.
Con il passare del tempo gli esperti saranno in grado di fornire indicazioni sempre più precise e puntuali: nel frattempo è opportuno che ciascuno faccia la propria parte per limitare al massimo le occasioni di contagio, di se stessi e degli altri.
Al momento si esclude che il coronavirus si possa trasmettere sessualmente. A differenza di virus come l’Hiv o di altri che provocano malattie infettive con i rapporti sessuali, attraverso le secrezioni vaginali o lo sperma, il nuovo coronavirus è un virus respiratorio, che si trasmette quindi soprattutto con la saliva: anche per questo è così contagioso.
Come ha spiegato a Repubblica Massimo Andreoni, ordinario di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma
Non abbiamo nessun dato ad oggi che ci dica che il coronavirus sia presente nelle secrezioni vaginali o nel liquido spermatico. Però sappiamo con certezza che è presente nelle secrezioni delle vie aeree superiori, cioè nel muco nasale e nella saliva e che nel corso di un rapporto sessuale evitare il contatto con le secrezioni delle vie aree superiori, a partire dal semplice bacio, è davvero difficile.
Il problema, insomma, non è il rapporto sessuale in sé: è il fatto che durante il rapporto c’è uno scambio di saliva.
E se il sesso occasionale diventa più rischioso al tempo del coronavirus, anche nelle coppie consolidate i rapporti sessuali possono presentare dei rischi, avverte l’esperto, perché i due partner possono avere vite molto diverse e socialità diverse (chi deve per forza uscire di casa per andare al lavoro, chi invece può rimanere a casa) e quindi essere esposti in modo diverso al virus.
E, di conseguenza, possono trasmetterlo al proprio compagno o alla propria compagna. Andreoni dà una risposta pragmatica: “Due persone che vivono insieme di fatto condividono il rischio di contrarre l’infezione tutti i giorni, nella vita quotidiana. Quindi che facciano sesso o no in tempi di coronavirus poco o nulla cambia, in questo senso sì la coppia è sicura”.
Ma cosa succede se la coppia è alla ricerca di una gravidanza? Ci sono accorgimenti o rischi particolari di cui tener conto? I dati ad oggi disponibili purtroppo sono ancora troppo pochi, dato che il virus è nuovo e ancora oggetto di studio, e non consentono di dare una risposta univoca, ma solo indicazioni di massima.
Quello che sappiamo, ad esempio, è che le ricerche effettuate finora non mostrano un rischio di trasmissione materno-fetale del virus, e i bambini nati da donne risultate positive al coronavirus non sono risultati positivi a loro volta.
Le donne incinte, poi, a differenza di quanto avvenuto con altri tipi di infezioni, come l’influenza H1N1, non sembrano più suscettibili al virus rispetto alle donne non incinte.
I bambini, poi, risultano più resistenti al virus degli adulti, e nessun bambino ad oggi, pur essendo positivo al coronavirus, ha sviluppato sintomi gravi o ha avuto ad oggi necessità di essere ricoverato in terapia intensiva.
Mancano, però, informazioni sulle prime fasi della gravidanza, quelle più delicate. Per questo il consiglio, per chi è alla ricerca di una gravidanza in questo momento così delicato, è di parlarne con il proprio medico o ginecologo, che saprà dare le indicazioni utili per effettuare una scelta consapevole, anche tenendo conto delle proprie abitudini e del proprio stato di salute generale.
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