
La scienza lo ha ribadito più volte, oggi arriva una nuova conferma: i vaccini non provocano l'autismo nei bambini. A sostenerlo uno studio danese.
Effettuare una diagnosi precoce dell’autismo serve per poter intervenire con le adeguate terapie e risolvere i disturbi dello spettro autistico nel bambino piccolo. Tra gli strumenti più importanti al momento c’è il test M-CHAT, da fare durante il controllo pediatrico dei 18 mesi.
Per farlo dovranno avvalersi innanzitutto dell’aiuto del pediatra, che sottoporrà loro un test: M-CHAT. Si tratta di un questionario “sì e no” composto da 20 domande ed elaborato dalla dottoressa Robins.
Vediamo insieme in cosa consiste il test M-CHAT, quando effettuarlo, se è possibile quindi fare una diagnosi rapida e precoce dell’autismo e se è davvero utile.
Riuscire a diagnosticare per tempo l’autismo, quindi quando il bambino è molto piccolo, permetterà di migliorare la sua qualità di vita. Alcuni segnali non sono sempre chiari e per poter comprendere se il bimbo presenta o meno dei disturbi dello spettro autistico bisogna porsi le giuste domande.
Le persone con autismo hanno difficoltà socio-comunicative, interessi ristretti e comportamenti ripetitivi, come illustrato nella guida di Filippo Muratori nelle slide per ISS.
Sempre in questa piccola guida si pone l’attenzione sul fatto che già nel secondo semestre di vita si possono presentare e riconoscere alcuni di questi disturbi.
Sebbene la ricerca indichi che sia difficile individuarlo precocemente, sono stati comunque realizzati dei test per capire se un bambino presenti o meno alcuni segni tipici dell’autismo.
È lo stesso pediatra di base, o privato, a sottoporre all’attenzione dei genitori il questionario per comprendere se il neurosviluppo del proprio figlio è normale oppure presenta alcune anomalie.
La scienza lo ha ribadito più volte, oggi arriva una nuova conferma: i vaccini non provocano l'autismo nei bambini. A sostenerlo uno studio danese.
Il test precoce dell’autismo si effettua al 18° mese di vita e si basa su tre comportamenti che i bambini dovrebbero avere in condizioni ordinarie:
I test elaborati per diagnosticare precocemente l’autismo sono questionari che i pediatri sottopongono ai genitori dei loro assistiti. Al momento, durante il bilancio di salute del 18esimo mese del bambino, il medico sottopone il test M-CHAT.
Le domande M-CHAT Screen sono 20 e si basano sui comportamenti usuali del proprio figlio. Le risposte sono di tipo sì e no. Tra i vari quesiti, sarà richiesto ad esempio a mamma e papà se il bambino indica un oggetto che desidera, se chiede aiuto e se condivide le cose. Verrà anche domandato se è in grado di camminare, se guarda negli occhi il suo interlocutore e se risponde chiamandolo per nome.
Per avere un’idea del tipo di domande contenute nel questionario vediamo le prime 5:
È bene ricordare che le 20 domande non sono ovviamente in grado di dare una diagnosi di autismo ma si tratta di un punto di partenza per eventuali ulteriori approfondimenti.
Una volta compilato il questionario viene analizzato dal pediatra, e se una o più risposte alle 20 domande dovessero risultare confuse approfondirà la situazione per scansare il rischio dei falsi positivi, che è risultato molto alto.
È anche possibile ripetere il test, prestando più attenzione ai normali atteggiamenti del bambino, durante il controllo pediatrico dei 2 anni.
Perché è importante diagnosticare presto l’autismo? Bisogna innanzitutto ricordare che non esiste una cura. Si può intervenire solamente con terapie mirate per singolo assistito, generalmente di tipo cognitivo-comportamentale.
In più si coinvolgono i genitori per conoscere l’autismo. Premesso ciò, è necessario scoprire quanto prima i disturbi dello spettro autistico per poter intervenire il prima possibile.
Ciò vuol dire che è anche possibile ottenere significativi miglioramenti. È un percorso complicato ma possibile, stando alle dichiarazioni della dottoressa Dillenburger della Queen’s University.
Non si tratta di una guarigione improvvisa e miracolosa, ma di una strada da prendere per ridurre i disturbi, e per poterlo fare bisogna agire, possibilmente, entro i 2 anni di età. In questa fase, infatti, il cervello del bambino è ancora in fase di apprendimento, quindi si possono facilmente potenziare le sue abilità e possibilità.
Articolo originale pubblicato il 29 novembre 2019
Scopriamo origine e significato del nome Elena, il cui onomastico, tra gli altri, si celebra l'11 giugno.
In caso di raffreddore o allergie i lavaggi nasali sono utilissimi per liberare le prime vie aeree congestionate. Scopriamo come farli e a cosa pre...
Scopriamo origine e significato del nome Diana, il cui onomastico si celebra il 10 giugno.
Il mal di gola è uno dei principali sintomi della tonsillite, un'infezione virale o batterica molto comune nei bambini. Conosciamone cause, rimedi...
Scopriamo origine e significato del nome Efrem, il cui onomastico si celebra, tra gli altri, il 9 giugno.
Il pouf portagiochi è un accessorio utilissimo per tenere in ordine la camera dei bambini e trovare spazio per tutti i giocattoli.
Scopriamo significato e origine del nome Melania, il cui onomastico si celebra, tra gli altri, l'8 giugno.
Scopriamo origine e significato del nome Geremia, il cui onomastico si celebra, tra gli altri, il 7 giugno.
Il metro da parete per bambini è un ottimo strumento per sapere quanto e come crescono i nostri piccoli, ed è un oggetto che diverte anche loro e...
Scopriamo origine e significato del nome Rossella, e quanto è diffuso in Italia.