Se il bambino è mancino, cosa fare per coltivare la sua unicità e cosa evitare

Oggi il mancinismo è un fenomeno diffuso, culturalmente accettato e non più stigmatizzato come un tempo. C'è però ancora bisogno di corretta informazione sul tema e, nella Giornata internazionale delle persone mancine che si celebra ogni 13 agosto da più di 20 anni, cerchiamo di capirne i contorni e come si riconoscono (e si potenziano) i bambini mancini.

Dal 1992 il 13 agosto si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale delle Persone Mancine, istituita dal club Lefthanders International e già data dedicata al fenomeno del mancinismo sin dagli anni Settanta. Per decenni e soprattutto nei primi anni di questa ricorrenza, i bambini mancini che dimostravano una propensione a usare la mano sinistra per compiere le azioni quotidiane più comuni anziché la mano destra, sono stati corretti e rieducati da genitori ed insegnanti. Questo perché essere mancini veniva percepito come un’anomalia e non come una normale correlazione alla predominanza di uno dei due emisferi cerebrali sull’altro.

Il concetto di lateralità ormai diffuso e largamente compreso ha contribuito a ridimensionare lo stigma sul mancinismo e ha portato alla comprensione che il cervello, sin dalla prima infanzia, si muove su binari affascinanti. Le ricerche in merito sono svariate e rispondono a diverse domande sulle persone mancine, che sono attualmente stimate nel 10% della popolazione mondiale.

Come e quando capire se un bambino piccolo è mancino

Sebbene diversi studi dicano che si può scoprire se un bambino è destro o mancino sin dal pancione, è nelle fasi precoci dell’infanzia che i genitori possono cogliere segnali di mancinismo e cominciare a coltivare questa unicità.

In particolare sarà l’osservazione il motore che dovrà guidare le mamme e i papà nella comprensione di questa propensione motoria e cerebrale del piccolo nelle azioni quotidiane che coinvolgono le manine. Si possono osservare segnali precoci in queste attività:

  • quando il bambino impugna un giocattolo, si può verificare sin dai primi mesi quale sia la mano “preferita”, sebbene il fatto che usi sempre la sinistra non sia un indice di mancinismo precoce così univoco;
  • quando il bambino usa la mano sinistra con grande padronanza per portare il bicchiere o il cibo alla bocca, senza che il gesto appaia forzato;
  • quando inizia a salutare con la manina, preferendo di gran lunga la mano sinistra;
  • la lateralità coinvolge anche la vista, quindi si può osservare quale occhio sceglierà il bambino per guardare attraverso una fessura o un buco già nei primi anni di vita.

Sin dalla prima infanzia è possibile, tramite la pura osservazione, capire se il piccolo preferisce usare una mano rispetto all’altra. Per capire se un bambino è mancino con sicurezza bisogna aspettare i 4 anni, quando comincia a impugnare penne e colori correttamente. Dai 6/7 anni, con l’inizio della scuola primaria, il mancinismo può essere riconosciuto in modo più netto.

Si parla di lateralità crociata quando il mancinismo è ibrido e una persona cioè usa per alcune attività la mano destra e per altre quella sinistra: è la forma più diffusa nel mondo, come conferma l’approfondimento The left brain knows what the right hand is doing, che suggerisce anche di come l’essere mancini o destrorsi influenzi la vita delle persone in modi diversi, sia dal punto di vista pratico sia psicologico.

I mancini puri, che usano cioè la parte sinistra del corpo con prevalenza rispetto alla destra (non solo la mano ma che il braccio, l’occhio e l’orecchio sinistro) sono il 3% della popolazione mondiale.

Cosa non fare con un bambino mancino

Sebbene i tabù e lo stigma legati al mancinismo siano stati superati negli ultimi decenni, rimane ancora una diffusa in alcune culture l’idea che essere mancini sia una deviazione, un’anomalia rispetto alla normalità. I bambini mancini non vengono più corretti come nel passato ma è bene comunque seguire piccole regole per non reprimere i piccoli che scoprono di essere mancini già nella prima infanzia. Meglio quindi:

  • non riferirsi alla mano sinistra come alla mano sbagliata. Il bambino non deve associare il concetto di errore al suo essere mancino, ma deve percepirla come una cosa perfettamente naturale;
  • non provare a insegnare al bambino a usare la mano destra per vedere se si riesce a “convertirlo”. I mancini – sebbene molte ricerche come “Half a century of handedness research: Myths, truths; fictions, facts; backwards, but mostly forwards” abbiano cercato di spiegarne le origini – non lo sono per scelta, per ribellione o perché hanno subito danni cerebrali nel pancione (come si credeva un tempo). Essendo una questione cerebrale, biologica e genetica non c’è motivo di percepirla come un’anomalia;
  • non consigliare al bambino di scrivere con la destra, anche se riscontra all’inizio difficoltà con la sinistra. Se il bambino è mancino e sta imparando l’arte della scrittura, dovrà esercitarsi con la mano con la quale si trova meglio, anche se con qualche difficoltà di gestione della penna sul foglio. In questo senso troverà il suo ritmo una volta che avrà preso l’abitudine e si adatterà naturalmente;
  • non acquistare prodotti e accessori per mancini: sempre per questo grande spirito di adattabilità, non c’è bisogno che i bambini abbiano materiali di cancelleria per mancini come forbici, penne speciali o strumenti musicali adeguati. Troveranno loro il modo di adattare il proprio mancinismo alle cose del mondo, senza particolari difficoltà.
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  • Bambino (1-6 anni)