Anonimo

chiede:

Ho 31 anni, sono alla seconda gravidanza, il primo bimbo è nato
sano, ma mia sorella è affetta da Atrofia Muscolare Spinale II. Quali esami mi consiglia per sapere se sarà sano anche il secondo bimbo? Premetto che
per il primo non ho fatto nessuna diagnosi prenatale. Ringrazio anticipatamente.

Egregia signora Giorgia,
le atrofie muscolari spinali (SMA) sono un gruppo di malattie ereditarie
in cui vengono colpite le cellule nervose delle corna anteriori del midollo
spinale. Le corna anteriori del midollo contengono motoneuroni da cui partono
i nervi diretti ai muscoli, e che trasmettono i segnali motori. Per questo,
i sintomi delle SMA si manifestano a livello dei muscoli volontari. La debolezza
muscolare si manifesta inizialmente nei muscoli più vicini al tronco, per
poi progredire più lontano, rendendo difficile compiere attività come correre,
camminare, deglutire; nei casi più gravi rende difficile la respirazione
e la stazione eretta. Esistono diverse forme di SMA, che vengono distinte
in base alla gravità della malattia, all’età di esordio e alle modalità
di trasmissione. In genere, prima compaiono i sintomi tanto più severa è
la prognosi. Il gene responsabile delle tre forme di atrofia spinale è stato identificato
ed è localizzato sul cromosoma 5. Si tratta del gene necessario per la produzione
di una proteina chiamata SMN (survival of motoneurs = fattore di sopravvivenza
dei motoneuroni), che sembra avere un ruolo nelle funzioni del nucleo cellulare,
specialmente nelle cellule nervose. Nei pazienti affetti da SMA si osservano
delezioni di lunghezza variabile che coinvolgono questo gene. Le delezioni
possono portare alla perdita contemporanea di un altro gene chiamato NAIP,
situato in prossimità del SMN sullo stesso cromosoma. La perdita del gene
NAIP, oltre che di SMN, sembra essere un elemento aggravante della patologia.
La perdita di una copia del gene SMN potrebbe viceversa avere importanza
nello sviluppo della malattia dei motoneuroni (sclerosi laterale amiotrofica).
Anche se il ruolo di questi geni non è del tutto chiaro, la loro perdita
provoca la degenerazione e la morte delle cellule nervose (chiamate motoneuroni)
che inviano i segnali ai muscoli volontari.
La SMA tipo I è la forma più grave. La malattia ha un esordio precoce,
intorno al terzo-sesto mese di vita, e in alcuni casi si può evidenziare
prima della nascita, con una diminuzione dei movimenti fetali nel terzo
trimestre. Benché vigili, i bambini affetti da questo tipo di malattia risultano
deboli e flaccidi (ipotonia) e assumono una posizione molto caratteristica,
a rana, con arti flessi e la faccia esterna delle ginocchia che tocca la
superficie su cui sono sdraiati. Il pianto è flebile e, alla prova dei riflessi,
questi risultano assenti. La debolezza dei muscoli intercostali si manifesta
inizialmente durante il pianto e in seguito con gravi difficoltà respiratorie.
In genere la malattia progredisce in modo piuttosto rapido e purtroppo in
molti casi può portare a morte per insufficienza respiratoria o infezioni
broncopolmonari.
La SMA tipo II inizia nell’infanzia, con sintomi simili alla SMA I, ma
progredisce più lentamente. La gravità e la sopravvivenza dei malati sono
variabili e difficilmente prevedibili. In molti casi, soprattutto se le
funzioni respiratorie non sono compromesse, i pazienti affetti da SMA II
possono sopravvivere fino ad oltre l’età adulta, anche se la maggior parte
di essi presenta gravi handicap motori. In altri casi, i sintomi sono più
gravi; la comparsa di infezioni polmonari può risultare letale.
La SMA tipo III viene denominata anche atrofia muscolare spinale benigna
perché l’insorgenza è in età giovanile e la malattia progredisce in modo
lento; rispetto alle altre forme la prognosi è quindi meno grave. I primi
sintomi possono essere l’andatura incerta e segni simili a quelli della
distrofia muscolare, come il segno di Gowers positivo, che in un prima momento
possono falsare la diagnosi. L’interessamento dei muscoli è spesso asimmetrico
e la faccia è di solito risparmiata. In generale la progressione è così
lenta che molti pazienti camminano anche in età adulta. Un rischio sempre
presente è però quello di infezioni polmonari.
Quali sono le probabilità di trasmissione? La modalità di trasmissione è
di tipo autosomico recessivo, perciò gli individui malati possono nascere
solo se entrambi i genitori sono portatori (spesso asintomatici) dell’anomalia
genetica. Per una coppia di genitori portatori sani, vi è un rischio del
25% di generare un bambino malato, maschio o femmina; il 50% di possibilità
di avere un bambino o una bambina sani ma portatori; il 25% di possibilità
di avere un figlio o una figlia sani e non portatori. Occasionalmente per
la SMA di tipo III sono state descritte famiglie con trasmissione legata
al cromosoma X, ma sono molto rare. Oggi è possibile attraverso l’analisi del DNA individuare i portatori sani di questa malattia.
Lei ha bisogno di una approfondita consulenza genetica, ed eventualmente
dell’esame del DNA. Mi faccia sapere se nella famiglia di suo marito ci
sono malattie genetiche. Al suo nipotino è stata fatta l’analisi del DNA?
Cordialmente

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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