Domenica

chiede:

Salve dottore, mio figlio ha compiuto due anni a dicembre. Dall’età di 3 mesi soffre di una fortissima dermatite atopica su tutto il corpo pari a bruciature. Facendo indagini siamo venuti a conoscenza delle allergie multiple del bimbo: non mangia latte e derivati del latte, grano, uova, kiwi, anacardi . Non risulta essere celiaco dalle analisi.

Purtroppo ha sempre avuto un rapporto difficile con il cibo e anche con il latte, infatti è sempre stato un bimbo con un peso al di sotto della media anche se giusto per i percentili della lunghezza. Ha sempre manifestato vomito a ogni reazione allergica e forti rush cutanei con reazione anche alle vie aeree.

Con grande fatica cerchiamo di preparargli delle pappe diverse nonostante i cibi a disposizione non siano tanti, ma lui si rifiuta di mangiare i secondi. Mastica tutto, ma se gli propongo un secondo piatto sotto forma di polpetta o sotto forma di semplice petto di pollo alla scaloppina con verdura non lo mangia. In questo modo mi riesce difficile dargli il giusto apporto calorico con le proteine. I legumi mi salvano la vita a pranzo, ma a cena mi diventa difficilissimo inventarmi qualcosa.

Come posso aiutarlo? Lui prende un latte speciale per le multiallergie che si chiama nutramigen LGG, perché tutti gli altri tipi di latte li vomita. Secondo lei questo latte all’età di due anni è ancora giusto? O dovrei passare a un altro tipo di latte? Grazie per la sua attenzione.

Gentile Domenica, la Dermatite Atopica (DA) è una malattia cronica complessa che si inserisce nel gruppo delle malattie atopiche appunto. Se la forma, come credo dalle sue notizie, è una forma che si accompagna a elevazione delle IgE nel sangue e ad allergie multiple, facilmente si accompagna anche a patologie respiratorie. La eliminazione degli allergeni (le sostanze cui si dimostra allergico) difficilmente migliora la dermatite ma può ridurre il rischio che la DA si complichi nel futuro con altre patologie atopiche quali asma e rino-congiuntivite allergica.

Il latte che ora utilizza va proseguito se è stata dimostrata una allergia alle proteine del latte vaccino e se tale allergia è ancora presente a due anni di vita (spesso dopo l’anno di vita tale allergia scompare in una buona percentuale di casi). In caso contrario può essere ripreso il latte vaccino.

Proteine nobili (che contengono gli aminoacidi essenziali, cioè gli aminoacidi che devono essere assunti dalla dieta perché il nostro organismo non è in grado di produrli) sono contenute, oltre che nelle carni, nel pesce, nei formaggi (non di mucca nel suo caso se si conferma la allergia alle proteine del latte vaccino) e nelle uova (verso cui suo figlio però sembra allergico). Spero che alcuni di questi alimenti possano essere tollerati dal suo bimbo.

Credo che affidarsi al suo pediatra con la consulenza di un gastroenterologo e un allergologo sia la strada migliore per trovare una soluzione a questi problemi.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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