Sono molte le testimonianze che arrivano sul nostro sito e sui nostri social, testimonianze di mamme come tante, che ogni giorno cercano di fare il meglio, lontane dagli stereotipi di una maternità perfetta ma non per questo meno autentica. Pubblichiamo la storia di una nostra lettrice che ha condiviso con noi la storia, non sempre facile, di chi cresce un figlio da mamma single.

Non avrei mai pensato che sarei stata una madre single. Di tanti progetti che facevo da giovane (non che sia passato poi molto tempo, eh) non era contemplata la possibilità di crescere un figlio senza avere accanto suo padre.

Invece, sai benissimo – cioè, lo saprai quando sei grande – che le cose sono andate diversamente. Sai che tuo padre ti ama moltissimo, come ti amo io, ma che ti amiamo separatamente. Questa parola la odiavo: separazione. Ci ho messo un po’ ad abituarmi all’idea che io e lui non saremmo stati quello che avevamo sperato, una famiglia.

Oggi invece so che famiglia significa molte cose, che quello che siamo noi tre è famiglia. E anche se i primi tempi non sono stati facili, adesso che sono passati un paio di anni mi guardo indietro e posso dirlo: ok, non è stato facile, ma ci stiamo riuscendo.

Ricordo i primi mesi, i passi che ciascuno di noi ha fatto per creare una dimensione alternativa a quella che avevamo fino a quel momento. Per prima cosa ho cercato una nuova casa. Ho trovato questo appartamento che anche a te piace così tanto, in cui hai mosso i tuoi primi passi, in cui abbiamo passato tante notti insonni (e molte grazie!) e soprattutto tante, tante ore di gioco e coccole.

Dopo aver trovato casa ho cercato un nuovo lavoro, perché volevo più indipendenza e più spazio per prendermi cura di te. La vita da libero professionista ha molti lati positivi, il più importante di questi, soprattutto per me, è indubbiamente il tempo: ho imparato a incastrare in modo quasi ingegneristico (io proprio, ancora mi stupisce) impegni, visite, lavoro e tempo libero.

Amavo la libertà che mi ero conquistata, ma non mi dava fino in fondo la serenità di guardare al futuro senza pormi qualche domanda sul tuo, di futuro. Così un’altra delle cose che ho fatto subito per la mia, e la tua, autonomia, è stato firmare un’assicurazione sulla vita, per garantirti quella serenità che prima, pensando alle insondabili eventualità del caso, temevo sarebbe mancata.

Mi ha dato uno strano brivido, questa scelta, ha avuto il gusto di una nuova libertà: so che se le cose fossero andate diversamente avrei lasciato con ogni probabilità che fosse tuo padre a occuparsene, invece l’ho trovata una cosa del tutto naturale, una cosa mia, per te e il tuo futuro.

Oggi so che qualsiasi cosa mi succeda riuscirò comunque a esserci, a sostenerti e accompagnarti, assicurandoti la possibilità di fare le scelte che riterrai migliori per te. E mi sento più forte e meno sola.

Ho deciso subito di proteggerti se mi succedesse qualcosa, se non potessi lavorare, se subissi un infortunio, un incidente o un evento avverso. È stato un passo ulteriore verso la mia autonomia, e sono felice di averlo fatto pensando a te.

Da quando sono una madre single ho riscoperto il senso della responsabilità che ho nei tuoi confronti e ho ritrovato stabilità, una stabilità nuova e diversa da quella che avevo prima. Per certi versi più faticosa, ma anche più preziosa. So di potermi occupare di te, so di poterci essere pienamente.

Un’altra cosa che ho fatto quando io e il papà ci siamo separati (di nuovo quella parola, ma adesso è più facile dirla), è stata prenderti e portarti a vedere il mare. Io e te da soli. Era un giovedì qualsiasi, era il momento forse più duro, avevo iniziato a impacchettare le nostre cose per traslocare.

Avevi appena compiuto un anno e mi sembrava tutto in salita. Eppure quello è stato un pomeriggio bellissimo, in cui mi sono sentita “completa”, per la prima volta dopo tanto tempo.

Vorrei che ti ricordassi questo di me, quando sarò vecchia. Della forza che ci siamo dati, della felicità che ci siamo conquistati negli anni, anche se so che non è stato facile per te avere due genitori separati. Dell’amore che spero saremo riusciti a trasmetterti, e che tu non lo percepisca mai come un amore a metà.

Per mesi, dopo il trasloco, nei momenti di sconforto ricordavo proprio quel momento al mare, quando ci siamo messi a giocare sulla spiaggia, ti ho raccontato dei pesci e delle balene e tu mi ascoltavi rapito, come se non ci fosse nient’altro al mondo.

Essere lì insieme ha scacciato la mia tristezza, mi ha fatto capire che quello che stavo vivendo non era un fallimento. Perché, anche se ancora non lo sapevo, era solo l’inizio di una storia tutta nuova, la nostra.

 

La presente comunicazione è finalizzata al collocamento di contratti assicurativi. Prima della sottoscrizione leggere il Set Informativo disponibile su www.genertellife.it.

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