Cari, molto cari. Ma non ovunque e non allo stesso modo: da Milano a Reggio Calabria la differenza nelle rette mensili degli asili nido è notevole, e il costo scende anche della metà spostandosi da nord a sud.

È quanto emerge dall’indagine di Altroconsumo, che ha preso in esame i servizi di circa 200 asili nido privati con almeno 11 bambini in 5 città: Milano, Padova, Pescara, Bari e Reggio Calabria.

In totale in Italia ci sono 13mila strutture dedicate ai servizi all’infanzia, che offrono 355mila posti divisi quasi equamente tra asili pubblici (il 51%) e privati (il 49%). Numeri, sottolinea Altroconsumo, “esigui rispetto alle esigenze delle famiglie italiane, dal momento che si riesce a coprire solo il 24,7% del potenziale bacino”.

Tanto che un rapporto di Save the Children evidenzia come solo un bambino su 10 riesce ad accedere agli asili pubblici, anche in questo caso con notevoli differenze tra nord e sud.

Secondo quanto emerge dal rapporto di Save the Children, in Calabria e Campania la copertura degli asili pubblici

È pressoché assente, e solo il 2,6 e il 3,6% dei bambini frequenta un asilo pubblico, uno scenario in cui le ripercussioni negative riguardano soprattutto i minori provenienti da famiglie economicamente svantaggiate e che hanno dunque maggiori difficoltà nell’accedere alla rete degli asili privati non convenzionati.

Il dato più evidente rilevato dall’analisi di Altroconsumo rimane la differenza di costo, per le famiglie, della retta dell’asilo: a Reggio Calabria frequentare un nido privato per almeno 5 ore tutti i giorni costa 306 euro al mese. A Milano 690. Nella classifica delle città più care dopo Milano si trovano Padova con 473 euro di costo medio, Pescara con 446 euro e quindi Bari, con “soli” 395 euro.

Differenze si riscontrano poi in alcuni casi anche all’interno della stessa città: a Milano un’ora di asilo nido costa, in media, 4,49 euro. Ma se nelle zone di Porta Genova, Navigli e Barona scende a 4,12 euro, la tariffa per il centro storico si alza a 5,52 euro all’ora.

Le differenze tra nord e sud sono meno evidenti invece per quanto riguarda i servizi offerti: l’indagine di Altroconsumo ha preso in esame, oltre ai costi, anche gli orari, gli spazi, i pasti e le attività per i bambini.

Per quanto riguarda le attività offerte, l’inglese è tra quelle più gettonate, con picchi del 74% a Milano e del 70% a Bari, mentre la percentuale più bassa è quella di Padova (35%). Tra i nidi visitati sono state riscontrate strutture in cui si utilizza esclusivamente la lingua inglese solo a Milano e Padova. In quasi tutti i nidi vengono proposti giochi espressivi, come ad esempio teatro o musica, mentre i giochi d’acqua sono frequenti a Milano e Padova (quasi 70%); proprio nella città veneta spesso c’è anche l’orto (oltre 50%).

In quasi tutti gli asili nido, poi, si trova un’area per l’accoglienza e le zone dei pasti e quelle del riposo sono separate. A Padova la zona mensa è separata dagli altri spazi nell’86% delle strutture, a Pescara solo nel 33%. A Milano mancano in molti asili gli spazi gioco esterni, presenti nel 71% delle strutture.

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