
Una gravidanza criptica è difficile da identificare prima del travaglio perché i sintomi non sono evidenti o non vengono riconosciuti. Ecco perch...
Una donna di 33 anni si è recata al pronto soccorso per dolori addominali. Ma i medici le hanno detto che stava per partorire. È successo a Brindisi, e non è un caso così raro come sembra.
Nella notte tra il 4 e il 5 agosto, una donna di 33 anni residente in provincia di Brindisi si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale Perrino per forti dolori addominali. Poche ore dopo, ha dato alla luce una bambina in perfette condizioni. Senza sapere, fino a quel momento, di essere incinta.
La donna, già madre di tre figli – l’ultima nata solo tredici mesi fa – non aveva riconosciuto nessun segnale che le facesse sospettare una nuova gravidanza.
I dolori, definiti “lancinanti”, l’hanno colta in piena notte. All’arrivo dei soccorritori del 118, è stata trasportata in ospedale in codice d’urgenza. Durante il triage, i medici hanno subito compreso la causa reale: si trattava di un travaglio in corso. La gravidanza era già arrivata alla 39esima settimana.
Una gravidanza criptica è difficile da identificare prima del travaglio perché i sintomi non sono evidenti o non vengono riconosciuti. Ecco perch...
Il parto si è svolto senza complicazioni. La bambina pesa poco più di tre chili e gode di ottima salute. Anche la madre è stata dichiarata fuori pericolo ed è ricoverata, assieme alla neonata, presso lo stesso ospedale.
La domanda – legittima – sorge spontanea. Come può una donna non accorgersi di una gravidanza così avanzata? I medici ipotizzano che, in questo caso, la spiegazione possa risiedere nella precedente gestazione, conclusasi nel maggio 2024. A soli tredici mesi di distanza, i cambiamenti corporei ancora in atto e l’aumento di peso residuo potrebbero aver “mascherato” del tutto i segni della nuova gravidanza.
Secondo un approfondimento del New York Times sulla “gravidanza criptica”, questa condizione – chiamata pregnancy denial o gravidanza negata – colpisce 1 donna su circa 2.500, anche in contesti clinici avanzati. Non si tratta di ignoranza o superficialità, ma di una complessa interazione tra fattori fisici, psicologici e ormonali. In alcuni casi, il ciclo può continuare, la pancia non cresce visibilmente e i sintomi classici (nausea, movimenti fetali) possono essere assenti o poco percepibili.
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Il caso pugliese ha fatto rapidamente il giro dei media locali, ma rimane avvolto in un alone di incredulità e giudizio. Eppure, come ricordano molti esperti, il corpo femminile non segue un copione universale. La gravidanza non è sempre “evidente” e non tutte le donne la vivono allo stesso modo.
È importante, quindi, evitare reazioni colpevolizzanti e provare invece a informare.