
Un evento doloroso (non solo fisicamente) da conoscere e riconoscere; ecco cosa c'è da sapere sull'aborto spontaneo tardivo.
Affrontare una nuova gravidanza dopo la perdita di un bebè può generare emozioni contrastanti: ecco alcuni miti da sfatare su questo periodo delicato.
Per molte, affrontare una gravidanza dopo un aborto spontaneo significa fare i conti con una serie di emozioni contrastanti: tra paure, speranze e tanti tabù, sfatiamo quindi insieme sei false convinzioni sulla gestazione dopo il lutto.
Contrariamente a quanto molti credono, una nuova gravidanza dopo un aborto spontaneo non cancellerà del tutto il dolore della perdita. È molto più probabile, anzi, che amplifichi le emozioni, creando nei futuri genitori un mix di attesa, gioia e nostalgia. In alcuni casi, il raggiungimento dei traguardi può anche portare alla mente il bambino mai nato, facendoci pensare a cosa sarebbe potuto succedere se il bebè fosse rimasto con noi.
L’immediato desiderio di rimanere di nuovo incinte è normale, ma non si verifica sempre. Questo perché spesso il corpo e la mente hanno bisogno di tempo per guarire, e anche per prepararsi a una nuova gravidanza. A volte, la paura di affrontare un altro lutto ci fa desistere dal riprovare, facendoci oscillare tra il desiderio di avere un bambino e il timore di soffrire nuovamente.
Un evento doloroso (non solo fisicamente) da conoscere e riconoscere; ecco cosa c'è da sapere sull'aborto spontaneo tardivo.
Nonostante la fertilità possa aumentare dopo un aborto spontaneo, il concepimento immediato non è sicuro, in quanto ogni donna è diversa e i tempi di concepimento variano. La frustrazione e l’ansia possono aumentare con il passare dei mesi, ma è importante essere pazienti e concedersi il tempo necessario alla ripresa fisica e psicologica.
Non vi sono prove che avere avuto un aborto spontaneo abbia ripercussioni sulla fertilità: si può rimanere incinte anche dopo la perdita di un bambino. Quello che è fondamentale è non smettere di provare, e, se necessario, affidarsi al supporto medico e psicologico.
Molto più frequente di quanto si pensi ecco cosa c'è da sapere sull'aborto spontaneo e cosa fare per gestirne le conseguenze.
Condividere la propria esperienza non è sempre facile e nemmeno scontato. Mentre alcune di noi preferiscono elaborare il dolore nel privato, altre trovano conforto nel parlarne con chi ha vissuto esperienze simili: nessuno dei due approcci è sbagliato. Solo il tempo e avere un adeguato supporto possono aiutare a guarire dal dolore.
Affrontare un lutto e una gravidanza da sole può essere pesante per molte persone. Se sentite di avere bisogno di supporto, condividere le proprie esperienze con amici, familiari e partner diventa fondamentale per ricevere sostegno e affrontare le difficoltà emotive. Il supporto di persone che comprendono il dolore di questo percorso, unito, se serve, a quello di uno specialista, può rivelarsi prezioso.
Moltissime donne ogni anno affrontano esperienze simili: abbi il coraggio di chiedere aiuto e di concederti il tempo e lo spazio necessari per guarire. Ricorda, non sei sola.